A prima vista, questa giovane donna non sembra avere alcun handicap.
Perché sulle foto scattate dal suo compagno, si vede prima di tutto una donna raggiante. Tuttavia, la storia di Hülya Durmaz, 34 anni, è davvero toccante.
Quando Hülya viene al mondo nel maggio 1983, le sue gambe e le sue mani sono malformate. Un problema di famiglia, perché anche suo padre presenta malformazioni al livello delle gambe.
Da bambina, Hülya ha trascorso moltissimo tempo in ospedale, in seguito a numerose operazioni, tanto che ha finito per chiamare "mamma" l'infermiera che la seguiva.
In quel periodo, la bambina riesce ancora a camminare, ma soltanto con le stampelle. Per ciò che concerne le mani, i suoi genitori le lasciano la scelta, ma la ragazza rifiuta categoricamente ogni intervento.
Le operazioni si succedono. Le stampelle cominciano a ferirla e creare delle piaghe sulle gambe.
A 18 anni, Hülya prende una decisione: si fa amputare le sue due gambe e si fa mettere delle protesi. Non perde però il suo ottimismo.
Poi arriva l'incontro con Dennis, che aiuta i giovani sportivi e le persone amputate. Il giovane, originario della regione di Stoccarda, scrive a Hülya via Facebook – e si mostra particolarmente perseverante.
«È un po' complicato. Non ho le gambe.» Per lui, però, non è un ostacolo.
Il ragazzo le chiede sempre un incontro in carne ed ossa. Finiscono per darsi appuntamento in un parcheggio. Nasce così un colpo di fulmine immediato.
Da quel momento, i due sono diventati inseparabili. Lui la sostiene, e grazie alle fotografie che le scatta, Hülya può condividere la sua gioia con tutti e ridare coraggio a coloro che non ne hanno più.
Entrambe le gambe amputate: una modella diversa dalle altre
A prima vista, questa giovane donna non sembra avere alcun handicap.
Perché sulle foto scattate dal suo compagno, si vede prima di tutto una donna raggiante. Tuttavia, la storia di Hülya Durmaz, 34 anni, è davvero toccante.
Quando Hülya viene al mondo nel maggio 1983, le sue gambe e le sue mani sono malformate. Un problema di famiglia, perché anche suo padre presenta malformazioni al livello delle gambe.
Da bambina, Hülya ha trascorso moltissimo tempo in ospedale, in seguito a numerose operazioni, tanto che ha finito per chiamare "mamma" l'infermiera che la seguiva.
In quel periodo, la bambina riesce ancora a camminare, ma soltanto con le stampelle. Per ciò che concerne le mani, i suoi genitori le lasciano la scelta, ma la ragazza rifiuta categoricamente ogni intervento.
Le operazioni si succedono. Le stampelle cominciano a ferirla e creare delle piaghe sulle gambe.
A 18 anni, Hülya prende una decisione: si fa amputare le sue due gambe e si fa mettere delle protesi. Non perde però il suo ottimismo.
Poi arriva l'incontro con Dennis, che aiuta i giovani sportivi e le persone amputate. Il giovane, originario della regione di Stoccarda, scrive a Hülya via Facebook – e si mostra particolarmente perseverante.
«È un po' complicato. Non ho le gambe.» Per lui, però, non è un ostacolo.
Il ragazzo le chiede sempre un incontro in carne ed ossa. Finiscono per darsi appuntamento in un parcheggio. Nasce così un colpo di fulmine immediato.
Da quel momento, i due sono diventati inseparabili. Lui la sostiene, e grazie alle fotografie che le scatta, Hülya può condividere la sua gioia con tutti e ridare coraggio a coloro che non ne hanno più.
Bella, portatrice di handicap e felice: ecco come si presenta Hülya Durmaz nei suoi scatti. Malgrado le sue due gambe amputate, la giovane è raggiante. Con le sue foto, la donna tenta di ridare coraggio alle persone che non ne hanno più.
È una donna molto dinamica e simpatica. Hülya Durmaz, 34 anni, vive nei pressi di Stoccarda. «In capo al mondo», come rivela lei stessa all'associazione tedesca «Anpfiff ins Leben e.V.» ridendo. La donna si è trasferita qui per amore.
Sugli scatti realizzati dal suo compagno, si vede innanzitutto una donna raggiante. È soltanto guardandola da vicino che si nota che ha un handicap. Quando Hülya viene al mondo nel maggio 1983, le sue gambe e le sue mani sono malformate. Un problema di famiglia, perché anche il padre presenta malformazioni al livello delle gambe.
Da bambina, Hülya ha trascorso moltissimo tempo in ospedale, in seguito a numerose operazioni, tanto che ha finito per chiamare "mamma" l'infermiera che la seguiva, come si può leggere nel suo ritratto, da scoprire sulla pagina dell'associazione. All'epoca, la bambina poteva camminare, ma soltanto con le stampelle. Per ciò che concerne le mani, i suoi genitori le lasciano la scelta, ma la ragazza rifiuta categoricamente ogni intervento.
Le operazioni si succedono. Le sue stecche cominciano a ferirla e creare piaghe sulle sue gambe.
A 18 anni, Hülya prende una decisione: si fa amputare le gambe e si fa mettere delle protesi. Non perde però il suo ottimismo.
Nel 2004, Hülya partecipa per la prima volta a un concorso per fotomodelle portatrici di handicap, che vince con grande facilità. Incontra in seguito Dennis, come rivela all'associazione, che sostiene i giovani sportivi e le persone amputate. Il giovane, originario della regione di Stoccarda, scrive a Hülya via Facebook – e si mostra particolarmente perseverante. Anche quando lei gli spiega ciò che non vede sulle foto pubblicate su Internet: «È un po' complicato, non ho le gambe.» Per lui, però, questo non costituisce un ostacolo. Le chiede sempre un incontro in carne ed ossa. E così finiscono per darsi appuntamento in un parcheggio. È un colpo di fulmine immediato.
Da quel momento, i due sono diventati inseparabili. Lui la sostiene, e grazie alle fotografie che le scatta, Hülya può condividere la sua gioia con tutti e ridare coraggio a coloro che non ne hanno più.
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