Il tutto senza patente Condannato per eccesso di velocità, dopo 7 settimane è beccato a 100 km/h oltre il limite

A sole sette settimane da una condanna per eccesso di velocità, un 20enne è stato nuovamente sorpreso a sfrecciare a 100 km/h in più del limite. Il tutto senza mai avere la patente di guida.

Nel giugno del 2023, un giovane ha avuto un incidente sulla Seestrasse, tra Greifensee e Uster, nel Canton Zurigo. Il 20enne svizzero circolava a 180 km/h invece degli 80 km/h consentiti e si è schiantato con una Tesla Model 3 contro un'Audi TT.

Come riporta il «Tages-Anzeiger», la vicenda è poi stata oggetto di un procedimento giudiziario.

Lascia la scena dell'incidente senza parlar con la vittima

I due conducenti non hanno riportato ferite gravi, ma il passeggero dell'Audi TT ha subito un colpo di frusta ed è stato ricoverato d'urgenza in ospedale.

Tra l'altro, secondo l'accusa, il giovane che ha causato l'incidente ha lasciato la scena senza parlare con la vittima. Quindi è anche accusato di omissione di soccorso.

Il 20enne non era però sconosciuto alle autorità: solo sette settimane prima dell'incidente, era stato condannato - dal Tribunale distrettuale di Uster - a una pena detentiva con la condizionale di 20 mesi per un'analoga infrazione.

Scappato anche la prima volta

Nel dicembre 2022, infatti, viaggiava a una velocità enormemente eccessiva a bordo dell'auto del padre.

Dopo aver prima sbandato a Volketswil, nel Canton Zurigo, ed essere finito contro un semaforo, ha ancora perso il controllo della vettura andando a sbattere contro una fila di alberi a Nänikon, sempre nel Canton Zurigo.

Anche in quel caso era scappato, ma era stato ripreso quando è tornato sul luogo dell'incidente circa mezz'ora dopo.

Terapia anziché carcere

Secondo il quotidiano, ciò che rende ancora più grave la situazione è il fatto che il giovane non ha mai avuto la patente di guida. Aveva preso l'auto senza il permesso del padre e pare avesse almeno il 2,5 per mille di alcol nel sangue durante il suo primo viaggio ad alta velocità.

Nel secondo processo, l'imputato è apparso pentito: «Non riesco a spiegare perché l'ho fatto», ha detto. Sebbene non fosse fuori i limiti durante il secondo incidente, il problema anche in questo caso è stato il consumo di alcol.

Il tribunale ha concordato con il pubblico ministero e l'avvocato difensore una pena complessiva di 34 mesi, anche se la sentenza è stata rinviata a favore di un trattamento ospedaliero per combattere la dipendenza da alcol.

Se il trattamento fallirà, dovrà scontare la pena in carcere.