Un po' spaventoso Fiori, coca e teschi decorati: ecco come le Ñatitas proteggono La Paz

ai-scrape

12.11.2024 - 19:23

Una donna è seduta accanto ai teschi umani decorati alla festa annuale delle «Ñatitas».
Una donna è seduta accanto ai teschi umani decorati alla festa annuale delle «Ñatitas».
Keystone

Centinaia di devoti boliviani si sono recati al cimitero municipale di La Paz portando teschi umani decorati con fiori per il festival delle Ñatitas, una tradizione radicata nella regione andina.

Redazione blue News

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Venerdì scorso centinaia di devoti boliviani hanno celebrato il festival delle Ñatitas portando teschi decorati al cimitero.
  • Le Ñatitas vengono onorate con offerte di fiori e coca per ottenere protezione e favori.
  • Questo culto ancestrale, con elementi precolombiani e cattolici, simbolizza per gli andini il legame tra morte e rinascita.

Venerdì scorso, centinaia di devoti boliviani si sono recati al cimitero municipale di La Paz portando teschi umani decorati con fiori per il festival delle Ñatitas, una tradizione radicata nella regione andina, ma non riconosciuta dalla chiesa cattolica.

Secondo la credenza boliviana, i devoti chiedono alle loro «ninfe» salute, denaro, amore e altri favori. Mama Azapa è una delle Ñatitas e, a differenza di molte altre, il suo teschio ha i capelli intrecciati. «È la mia protettrice», ha detto Elena Martínez a un giornalista di «AP», che si è identificata come «amauta», o sacerdotessa quechua.

Un festival fra culto ancestrale andino e credenze cattoliche

Durante il festival, le persone lanciano foglie di coca e fiori e mettono sigarette nelle loro bocche. Alcuni teschi indossano persino occhiali da sole e cappelli. Alcuni sono conservati in urne di vetro dorato e altri in scatole di scarpe decorate con fiori.

Si tratta di una combinazione di culto ancestrale andino e credenze cattoliche. Gli esperti affermano che era comune in epoca precolombiana conservare i teschi come trofei ed esporli per simboleggiare la morte e la rinascita.

L'antropologo Milton Eyzaguirre, ricercatore presso il Museo Nazionale di Etnografia e Folklore, ha spiegato che nella cultura andina la morte è legata alla vita. «I defunti sono sottoterra, nella terra, ed è per questo che sono legati alle piante che stanno per nascere», ha concluso l'esperto.

Questo articolo è stato creato con l'aiuto dell'intelligenza artificiale (AI). Tutti i contenuti adottati dall'IA sono verificati dal team editoriale.