Commercio al dettaglio Unia: «Migros va bene, rinunci ai licenziamenti»

hm, ats

17.1.2025 - 12:00

Secondo Unia la pressione sul personale è aumentata.
Secondo Unia la pressione sul personale è aumentata.
Keystone

Migros sta andando molto bene dal punto di vista finanziario e può quindi permettersi di rinunciare ai licenziamenti e di investire maggiormente sul personale, oggi sotto pressione: è la reazione di Unia ai dati sul fatturato della cooperativa diffusi in mattinata.

Keystone-SDA, hm, ats

Il gruppo Migros ha annunciato vendite record, ma dietro ai buoni risultati finanziari si nasconde una realtà preoccupante per i dipendenti, afferma il sindacato in un comunicato odierno. L'anno scorso è iniziata la più grande ristrutturazione della storia aziendale, con la perdita di migliaia di posti di lavoro: si prevede che seguiranno altre ondate di licenziamenti. Anche le condizioni di lavoro nei negozi si stanno deteriorando in modo preoccupante: vi è pressione, in particolare sul personale più anziano, crescente densità di lavoro e i dipendenti sono confrontati con obiettivi insostenibili, sostiene l'organizzazione.

Migros quest'anno festeggia il suo 100esimo anniversario e ha costruito la sua reputazione su un modello di adesione ai principi di cooperazione, solidarietà e responsabilità sociale, ricorda Unia. «Questi principi sono però stati messi da parte a favore di un'espansione rapida e disordinata del gruppo: ora sono i dipendenti licenziati o messi sotto pressione a pagare per questi errori strategici», argomenta Leena Schmitter, co-responsabile del comparto commercio al dettaglio presso il sindacato, citata nella nota.

In occasione del centenario del gruppo, Migros cambia il suo nome in MERCI (grazie) per ringraziare i suoi clienti e il suo personale. «Unia si aspetta qualcosa di più di un semplice ringraziamento: invece di queste azioni di marketing, vogliamo vedere miglioramenti concreti per il personale: salari più alti, meno pressione sul personale, rispetto per la sua salute e, soprattutto, niente più licenziamenti», conclude Anne Rubin, un'altra dirigente di Unia, a sua volta citata nel documento per la stampa.