Per l'acqua in bottigliaNuova denuncia dei consumatori in Francia per Nestlé Waters
hm, ats
13.11.2024 - 15:00
In Francia l'associazione dei consumatori CLCV ha sporto denuncia contro ignoti nell'ambito della vicenda delle acque imbottigliate con processi di filtrazione illegali.
13.11.2024, 15:00
13.11.2024, 15:05
SDA
Nel caso figura protagonista Nestlé Waters, proprietaria di marchi come Vittel e Perrier nonché filiale della multinazionale elvetica Nestlé.
CLCV ritiene che diverse società del settore abbiano messo in atto tecniche di depurazione delle acque proibite sul mercato almeno dal 2010, si legge nella denuncia di cui riferisce l'Afp.
L'organismo reputa «che i fatti denunciati costituiscano una violazione molto grave dei diritti dei consumatori, che sono stati ingannati sulle qualità essenziali delle acque commercializzate».
Interpellata dall'Afp la procura di Parigi ha confermato di aver ricevuto l'esposto, che si trova attualmente in fase di esame. Il caso era scoppiato in gennaio
Nel frattempo Nestlé Waters ha ammesso di aver utilizzato sistemi di disinfezione vietati (lampade UV, carbone attivo) per mantenere la sicurezza alimentare delle sue acque, affermando che «la sicurezza alimentare e la qualità delle sue acque minerali naturali sono sempre state garantite e che la loro composizione minerale unica è sempre stata preservata come indicato sulle etichette».
Un'altra denuncia e una commissione d'inchiesta
In febbraio Foodwatch – un'altra organizzazione di difesa dei consumatori – aveva presentato una prima denuncia a Parigi contro Nestlé Waters e Sources Alma (altro operatore con marchi quali Cristaline, St-Yorre e Vichy), trasferita dalla procura della capitale francese a quella di Epinal (Vosgi), che già aveva aperto un'inchiesta preliminare per frode.
Questa indagine si è conclusa con la firma, il 10 settembre, di un accordo fra Nestlé e il tribunale giudiziario di Epinal, con il quale il gruppo ha accettato di pagare 2 milioni di euro di multa e di riparare l'impatto ambientale in cambio della rinuncia a qualsiasi procedimento penale per i fatti commessi nei Vosgi.
Foodwatch ha di conseguenza presentato un'altra denuncia il 25 settembre a Parigi. Sul caso si è mossa anche la politica: la settimana scorsa il senato francese ha istituito una commissione d'inchiesta per far luce sulle pratiche dei produttori di acqua in bottiglia.