Mercati azionariLa fine di Credit Suisse semina il caos in tutto il mondo ma la Borsa svizzera chiude in rialzo
nw, ats
20.3.2023 - 17:47
In una giornata in cui la piazza finanziaria elvetica ha capeggiato sulle prime pagine di tutti i giornali, la Borsa svizzera termina le contrattazioni in positivo. L'indice SMI guadagno lo 0,28% a 10'643,64 punti, quello allargato SPI lo 0,35% a 13'953,41.
nw, ats
20.03.2023, 17:47
20.03.2023, 18:02
SDA
Dopo l'annuncio avvenuto ieri di un'acquisizione da parte di UBS, inutile dire che tutti gli occhi erano puntati su Credit Suisse. Dopo essere sprofondato del 62% in apertura, il titolo ha concluso con un -55,74% a 0,82 franchi. Si tratta di un valore comunque superiore ai 76 centesimi proposti dal numero uno bancario elvetico UBS per l'acquisizione dello storico rivale, per un prezzo totale di 3 miliardi di franchi.
Inizialmente anche il titolo UBS aveva subito un tonfo, subendo una contrazione dell'8,6%. Nel corso della giornata c'è però stato un recupero, confermato dalla positiva apertura di Wall Street, che si è concluso con un +1,26% a 17,32. In giornata la prima banca elvetica ha fra le altre cose annunciato che per il momento il riacquisto di azioni proprie è sospeso.
Situazione caotica un po' dappertutto
Il rilevamento di Credit Suisse ha in generale creato un vero e proprio caos, con una miriade di prese di posizione e richieste provenienti letteralmente da tutto il mondo. A livello svizzero numerosi partiti hanno fra l'altro domandato una sessione straordinaria delle Camere federali.
Fra le altre blue chip, hanno terminato in modo contrastato i difensivi di peso: Roche ha perso lo 0,11% a 261.45 franchi e Nestlé lo 0,33% a 108,98, mentre Novartis ha guadagnato lo 0,66% a 76,74. Tutti positivi invece gli assicurativi, con Swiss Life in crescita dell'1,24% a 540,80, Swiss Re dell'1,50% a 89,28 e Zurich – miglior titolo di giornata – del 2,42% a 411,20.
Particolarmente brillanti sono poi risultati i titoli di Richemont (+2,40% a 136,60 franchi) e Partners Group (+2,16% a 766,60). Bene anche Givaudan (+1,96% a 2'972,00). Piuttosto male invece Sonova, che lascia sul terreno l'1,34% a 243,30.