A ruota libera Wawrinka si racconta: «Federer ti faceva sentire a disagio»

fon

16.2.2024

Stan Wawrinka e Roger Federer in una sfida del Roland Garros di qualche anno fa.
Stan Wawrinka e Roger Federer in una sfida del Roland Garros di qualche anno fa.
Keystone

Stan Wawrinka era impegnato agli Open d'Argentina, dove giovedì mattina è stato eliminato agli ottavi di finale. In un'intervista con il giornale sportivo sudamericano «Olé», il vodese ha parlato di come mantiene la motivazione per continuare a giocare, delle sfide contro i mostri sacri del tennis e di come si sente a sfidare i tennisti delle nuove generazioni.

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Hai fretta? blue News riassume per te

  • In un'intervista rilasciata al giornale argentino «Olé», Stan Wawrinka ha attribuito la sua longevità e la volontà di giocare a 38 anni alla sua dedizione e all'amore per lo sport.
  • Riflettendo sulla sua carriera, il tennista svizzero ha espresso sorpresa per i successi raggiunti, compresi i tre titoli del Grande Slam, e ha descritto l'esperienza di giocare contro i «Big Four».
  • Wawrinka ha anche parlato delle nuove generazioni del tennis, nello specifico di Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, esprimendo entusiasmo per l'opportunità di competere con loro.

Uscito sconfitto al primo turno nel primo torneo del Grande Slam stagionale, Stan Wawrinka è attualmente impegnato agli Argentina Open. Se a Melbourne nel mese di gennaio aveva dovuto arrendersi al francese Adrian Mannarino al termine di una battaglia durata tre ore e 38 minuti, a Buenos Aires il vodese ha invece iniziato col piede giusto.

Al debutto del torneo sudamericano su terra battuta il 38enne ha sconfitto in rimonta il padrone di casa Pedro Cachín col punteggio di 6-7 6-1 6-2. «Stan the Man» si è però arreso nella seconda uscita - agli ottavi di finale - contro il cileno Nicolás Jarry (ATP 21), al termine di una contesa durata quasi tre ore e aver servito per il match nel terzo set.

«Amo il tennis»

Intervistato dal giornale sportivo argentino «Olé», Wawrinka ha spiegato cosa lo spinge a continuare a giocare nonostante i diversi infortuni e la veneranda età, in termini sportivi, di 38 anni. «È la passione che provo per questo sport, su questo non ci sono dubbi», ha detto il ragazzone di Saint-Barthélemy.

«Sono appassionato di ciò che faccio, - ha proseguito Stan - è un grande privilegio quando nella vita puoi fare della tua passione un lavoro. L'emozione che provo per il tennis, disciplina che mi dà l'opportunità di viaggiare in tutto il mondo, giocare davanti a tanti tifosi, è qualcosa di particolare».

Stan si evolve in Stanimal.
Stan si evolve in Stanimal.
Imago

«Non avrei mai pensato di raggiungere tali risultati»

«Mi piace ogni piccolo dettaglio della vita tennistica, anche i più difficili, come allenarsi molto, essere disciplinato e fare molti sacrifici. So che fa parte del processo e mi piace, ma sono anche consapevole che non sarà così per sempre, quindi voglio godermela il più possibile», ha ammesso Wawrinka, che dieci anni or sono aveva conquistato il suo primo titolo del Grande Slam a Melbourne. Allora, aveva estromesso Djokovic in semifinale, per poi non lasciare scampo a Nadal nella finalissima.

«Quando ero ragazzo non avrei mai pensato di essere in grado di raggiungere quello che ho fatto. Non avrei mai pensato di giocare ancora a 38 o 39 anni. Ho sempre vissuto il momento e ho cercato di spronarmi ogni giorno per diventare un tennista migliore. Anche adesso voglio continuare a migliorare e vedere fin dove posso arrivare», ha detto il vincitore di ben tre tornei del Grande Slam, che - vestendo i panni di Stanimal per lunghi anni - è stato uno dei pochi tennisti a far paura ai cosiddetti «Big Four»: Roger Federer, Rafael Nadal, Novak Djokovic e Andy Murray.

Nel 2014 Stan Wawrinka vince il suo primo torneo del Grande Slam sconfiggendo Rafa Nadal nella finale degli Australian Open.
Nel 2014 Stan Wawrinka vince il suo primo torneo del Grande Slam sconfiggendo Rafa Nadal nella finale degli Australian Open.
Imago

«Rafa, Roger e Novak? Hanno tutti uno stile diverso»

Proprio a riguardo dei tre mostri sacri del tennis degli ultimi 20 anni, Wawrinka ha raccontato com'era e com'è trovarseli di fronte in campo. «Penso che abbiano uno stile di gioco diverso. Rafa è mancino, con lui le partite sono molto dure, molto fisiche. È complicato affrontarlo anche dal punto di vista mentale».

«Roger invece era un giocatore più veloce, che in campo ti faceva sentire a disagio, mentre Novak è semplicemente il tennista perfetto, per come gioca. Ho avuto l'opportunità di batterli tutti e tre anche più volte, ma - allo stesso tempo - contro di loro ho incassato anche molte sconfitte. Per me è sempre stata un'opportunità potermi misurare con i migliori giocatori della storia del tennis. Anche nelle sconfitte, ho sempre apprezzato il momento speciale, il poter affrontare uno di loro», ha osservato il romando.

«Mi piace poter affrontare le nuove leve»

Non solo veterani: nell'intervista Stan Wawrinka ha parlato anche delle nuove generazioni, che piano piano, con in testa Carlitos Alcaraz e Jannik Sinner, stanno prendendo con la forza le vette del tennis mondiale.

2 settembre 2023: Stan Wawrinka lascia il Louis Armstrong Stadium dopo essere stato sconfitto da Jannik Sinner al terzo turno degli US Open.
2 settembre 2023: Stan Wawrinka lascia il Louis Armstrong Stadium dopo essere stato sconfitto da Jannik Sinner al terzo turno degli US Open.
Keystone

«Come proseguiranno le carriere dei nuovi giovani? Molto dipenderà dalla loro personalità. È notevole vedere Carlos (Alcaraz ndr.) e Jannik (Sinner ndr.) vincere titoli del Grande Slam già alla loro età. Per quanto mi riguarda, mi piace essere ancora nel circuito e avere l'opportunità di giocare anche con le nuove generazioni. Mi sento fortunato a poter vivere tutto questo e spero di poter battere qualcuno di loro», ha concluso colui che, agli Australian Open, ha detto di non volersi porre dei limiti di età e di sperare di prolungare la carriera anche nel 2025.

«Perdere così fa male, però...»

Nella conferenza stampa seguita all'eliminazione dal torneo argentino, Wawrinka si è detto soddisfatto del livello mostrato e di aver trovato molte cose positive nel suo gioco, ma allo stesso tempo ha ammesso quanto perdere certe partite possa far male. Il tennista elvetico ha pure sottolineato il costante sostegno che riceve dal pubblico e di come lo sproni a continuare a competere.

«Perdere fa sempre male, indipendentemente dal momento in cui avviene nella carriera di un giocatore. A volte però una sconfitta si sente più di altre. Oggi, per esempio, ho dato tutto per riuscire a vincere e ci è mancato poco, e allo stesso tempo so che non avrò ancora molte occasioni per giocare a questi livelli, dunque fa particolarmente male», ha commentato, un po' commosso, il vodese.

«Sento sempre molto sostegno del pubblico, ovunque io giochi, questo è anche uno dei motivi per cui spingo sempre al massimo e provo costantemente a dare il meglio di me. L'affetto dei fan mi dà la forza di lottare e rimanere positivo in ogni partita».

«In generale credo di aver mostrato un buon livello, sono cosciente che ci sono molte cose positive da prendere da questo torneo, che tra l'altro è solo il secondo della stagione per me. Come detto, perdere al termine di una battaglia simile fa male, tuttavia bisogna accettare la sconfitta e tornare a lavorare per il proseguo», ha concluso Stan.