Nick Kyrgios ritiene che il tennis abbia bisogno di personalità e personaggi diversi, perché non tutti possono ispirarsi a Roger Federer.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Nick Kyrgios, che potrebbe tornare in campo prima della stagione sull'erba, ha parlato del perché non ha mai voluto emulare Roger Federer.
- L'australiano, in una conversazione con l'imprenditore Gary Vaynerchuk, ha detto che il tennis vive e prospera grazie al fatto che vi sono personalità diverse.
- Lui non avrebbe mai potute essere il 'Tipo-Federer', sapeva che «non era possibile».
«Roger Federer può farti sentire così male in partita, restringendo il campo, togliendoti tempo, non ti senti mai al tuo posto», aveva detto a gennaio Nick Kyrgios parlando dell'ex rivale elvetico.
E dire che l'australiano è uno dei talenti più cristallini del tennis professionistico degli ultimi 20 anni. Un giocatore dalla classe e dal coraggio immenso, il quale però, nonostante il passare del tempo, ha sempre faticato nel tenere a bada un carattere spigoloso e ribelle.
Kyrgios non ha mai cercato di emulare Federer
In una conversazione con l'imprenditore americano Gary Vaynerchuk, pubblicata su YouTube questo fine settimana, Kyrgios ha dichiarato di non aver mai voluto essere come Roger Federer per il semplice motivo che la sua personalità è completamente diversa.
Cercare di essere come il Maestro del tennis non è mai stata un'opzione perché sapeva che non avrebbe funzionato.
Infatti, nel corso della sua lunga carriera il basilese è stato ampiamente considerato come uno degli atleti e delle persone più eleganti e gentili, non solo nel mondo del tennis, ma nell'intero panorama dello sport mondiale.
Per molti, ancora oggi, l'ex campione svizzero è stato il «miglior ambasciatore» che il gioco abbia mai avuto, perché il suo successo e la sua reputazione hanno avuto un ruolo importante nel rendere il tennis più popolare e nell'elevarlo come sport.
Federer, dopo gli anni giovanili in cui faticava a contenere le sue emozioni in campo, è diventato poi molto calmo, composto, regale.
Nick Kyrgios è stato finora l'esatto opposto: un giocatore molto passionale ed emotivo, che dice o mostra sempre come si sente in un determinato momento.
«Sapevo che non era possibile»
«Se tutti fossero uguali e si comportassero allo stesso modo, nessuno li guarderebbe. Non ci sarebbe una crescita di pubblico e i giovani fan», ha confidato l'australiano a Vaynerchuk.
«Non sono assimilabile a Federer. Solo un paio di persone sono assimilabili a Federer, io no», ha aggiunto il 28enne.
«Non ho mai guardato a Roger pensando: "Voglio essere quel tipo di persona", sapevo che non era possibile».
Verso l'imminente ritorno in campo
Poi, il 28enne di Canberra, ha anticipato il suo possibile ritorno in campo: un'ottima notizia per colui che negli anni si è costruito un buon seguito di estimatori.
Kyrgios ha lasciato intendere che potrebbe rientrare prima dell'inizio della stagione sull'erba. L'australiano ha anche però ammesso che il ritiro lo attrae, ma sa di avere ancora delle questioni in sospeso.
«Se dipendesse da me, non vorrei più giocare, a essere sincero», aveva detto a dicembre al podcast «On Purpose with Jay Shetty».
«Sono esausto, sono stanco. Ho subito tre interventi chirurgici... ho solo 28 anni, ho sempre voluto avere una famiglia e non soffrire».
Colui che nel 2022 raggiunse la finale di Wimbledon, perdendo drammaticamente contro Novak Djokovic, ha detto che non sarebbe in grado di tornare sotto i ferri in seguito a un altro infortunio.
«Voglio giocare ancora per circa uno o due anni, voglio tornare al top per poi andarmene alle mie condizioni».
Insomma, Kyrgios non è assimilabile ad altri, per sua stessa ammissione.