Era il 22 maggio del 2007 quando, sul campo di terra battuta ad Amburgo, scesero i finalisti Roger Federer e Rafael Nadal. Lo spagnolo non perdeva sul rosso da 81 incontri. Il basilese lo lasciò a zero nell'ultimo set.
Iniziamo con il dire che son passati ben 15 anni da quel 22 maggio del 2007, quando gli allora due finalisti dell'Hamburg European Open, Roger Federer e Rafael Nadal, avevano rispettivamente 24 e 21 anni. Due ragazzini che stavano già catalizzando l'attenzione del circuito tennistico.
Pete Sampras e Andre Agassi erano già relegati alla storia, Björn Borg e John McEnroe erano stati primi attori di uno sport diverso, un anno dopo Novak Djokovic avrebbe vinto il suo primo Australian Open. E gli altri 200 tennisti professionisti - e non ce ne vogliano - fungevano da mere comparse. Il palcoscenico del grande tennis era un affare tra lo svizzero dalla grazia di un cigno e lo spagnolo, atleta di innegabile fibra.
Ad Amburgo, il 20 maggio del 2007, andò in scena l'ennesima finale che tutti aspettavano: lo svizzero aveva perso la settimana precedente a Roma contro il numero 53 del mondo Filippo Volandri, mentre lo spagnolo arrivava forte di 76 vittorie consecutive sulla terra battuta, superficie che li attendeva in Germania, al torneo ATP Masters Series.
Un anno prima le due superstar avevano disertato all'ultimo la loro partenza per Amburgo dopo la maratona di cinque ore in finale a Roma - vinta da Nadal al quinto set - generando grande delusione tra i funzionari del torneo e gli spettatori.
La finale di Amburgo
Nel 2007, invece, i due hanno c'erano eccome. Nel duello finale tra Federer e Nadal, il basilese mise fine all'incredibile striscia vincente dello spagnolo sulla terra battuta che perdurava da un'infinità di 81 vittorie consecutive.
Dopo aver vinto il primo set 6:2, la partita sembrava essere sui binari giusti per il favorito Nadal. Federer, invece, pallina dopo pallina fece suo il secondo - 6:2. Il terzo set fu il paradigma che racchiude la carriera del tennista di Basilea: coraggio, precisione, resilienza e soprattutto bellezza. Dall'altra parte della rete, il suo rivale di Manacor fece ciò che doveva, quello che sapeva fare molto bene: correre ovunque dietro alle palline impazzite, rinviandole al mittente, quasi sempre.
6:0 fu il verdetto al termine del terzo e ultimo set, a favore del tennista elvetico. Un'oscenità, se si pensa che l'avversario di giornata, sulla terra battuta, era nientemeno che sua maestà Rafael Nadal.
Lo spagnolo, profondamente deluso dalla sconfitta, a fine partita riuscì a dire di essere contento che fosse stato Roger Federer il giocatore ad aver concluso la sua striscia vincente. Il ragazzino con i capelli lunghi che amava mostrare i suoi muscoli divenne così un gentiluomo.
La vittoria su Nadal consegnò a Federer il suo quarto e finora ultimo titolo ad Amburgo. Nei 14 incontri tra i due, sulla terra battuta, lo svizzero è stato in grado di sconfiggere Nadal solo un'altra volta dopo Amburgo, nella finale di Madrid del 2009. Ma questa è un'altra storia.