Lunedì prossimo a Parigi scatta il Roland Garros, dove Roger Federer scenderà in campo in un torneo del Grande Slam dopo una pausa di oltre un anno. Sarà il suo ultimo comeback?
Gennaio 2020, Roger Federer si esibiva agli Australian Open con prestazioni di primo piano, su fino alle semifinali, dove - ancora una volta - si era dovuto arrendere al cospetto di Novak Djokovic. La sfida contro il serbo è ancora oggi l’ultima uscita del basilese in un torneo di primo piano. Nel frattempo il rientro nel circuito dell’asso del tennis elvetico si sta rivelando piuttosto intricato.
Nonostante la lunga pausa forzata e le due operazioni subite al ginocchio la passione per questo sport non è venuta a mancare a Roger Federer. «Vorrei vincere di più. Altrimenti non avrei mai affrontato un anno con operazioni e un lungo processo di riabilitazione a partire dalle cinque settimane passate in stampelle», ha detto il renano in una recente intervista rilasciata al Magazine «GQ».
Anche se nella sua fornitissima bacheca può contare su 20 trofei del Grande Sla, il 39enne vuole di più: «So che questa è la mia ultima occasione per poter puntare a fare qualcosa di grande». Allo stesso tempo - soprattutto alla luce degli ultimi risultati ottenuti a Doha e a Ginevra - il renano ha voluto smorzare sul nascere le eccessive aspettative per quanto riguarda la sua partecipazione al Roland Garros: «Questa situazione mi ricorda un po’ l’atterraggio di un aereo. Adesso mi trovo in un corridoio di attesa. Stiamo cercando di far atterrare l’aeroplano, poi una volta atterrato si può decidere dove andare».
Federer ha poi precisato di non essere ancora pronto a tornare a vivere il circuito come prima, per poter rientrare nel Tour necessita di più tempo. «Penso davvero di poterlo ancora fare. Prima di tutto però devo dimostrare a me stesso che anche il mio fisico è ancora in grado di tenere il passo. A livello mentale sono pronto».
«Non lo so. Sono molto rilassato se penso a che punto sono nella mia carriera e nella vita in generale», ha risposto Federer alla fatidica domanda se potesse concludere la carriera nel corso di questa stagione.
«Ad essere sincero non posso credere di avere 39 anni. È come se la mia vita fosse passata mentre giocavo a tennis. Mi sono divertito molto, ma naturalmente ho vissuto anche momenti difficili. Ero stanco, ferito, ammalato. Ho giocato con tutti i tipi di problemi immaginabili», ha riferito Roger, prima di concludere ridendo: «Parlo come una persona di 80 anni che ripensa alla propria infanzia?».