Jannik Sinner gioca (a partire dalle 9h30 ora svizzera) la sua prima finale di un torneo del Grande Slam, agli Australian Open, opposto al russo Daniil Medvedev. L'Italia sente odore di grande impresa, l'ennesima del giovanissimo tennista altoatesino. L'attesa è stata lunga: dura infatti da ben 48 anni.
Venerdì, a Melbourne, a farsi da parte è stato il padrone di casa, dominatore indiscusso degli Australian Open da tantissimi anni, vale a dire Novak Djokovic.
Basti ricordare che oltre ad aver vinto dieci edizioni del primo Grande Slam della stagione, Nole non usciva sconfitto da 33 incontri a Melbourne, e delle 100 partite disputate prima di venerdì ne aveva perse soltanto otto. Numeri da marziano di questo sport.
Nelle dieci occasioni in cui l'attuale numero 1 aveva superato i quarti di finale a Melbourne, inoltre, aveva poi sempre vinto.
Il 22enne italiano Jannik Sinner, invece, ha declassato il maestro in quattro set, senza mai dare l'idea di poter perdere. Una vittoria che segna anche un cambio generazionale importante: per la prima volta dal 2005, infatti, nessuno tra Djokovic, Rafael Nadal o Roger Federer giocherà la finale dell'Australian Open.
Panatta: «Sinner è di un'altra categoria»
In un podcast romano, Adriano Panatta ha così parlato del 22enne connazionale in finale domenica a Melbourne: «Jannik ormai è oltre questi giocatori che vanno dal numero 5 al numero 10. Secondo me dovrebbero fare i tornei a quattro. Sinner è di un'altra categoria».
La Gazzetta dello Sport non ha dubbi: «Sinner, il campione di tutti. Come Baggio, Tomba, Pantani e Pellegrini».
Insomma, l'Italia crede nella grande impresa, un'altra del ragazzino con i capelli rossi, che mastica perfettamente tedesco, inglese e ovviamente italiano.
Un'attesa che dura da 48 anni
Perché l'Italia del tennis maschile, trascinata proprio da Sinner, lo scorso anno a Malaga ha vinto la Coppa Davis battendo l'Australia in finale. È tornata ad alzare la grande insalatiera dopo 47 anni, quando a guidare la squadra azzurra c'era proprio Panatta.
Domenica, in campo a Melbourne, il 22enne avrà la possibilità di conquistare un torneo del Grande Slam, 48 anni dopo l'ultima volta, quando sempre Panatta vinse il Roland Garros a Parigi.
Sono cinque, tra uomini e donne, i trofei del Grande Slam vinti dall'Italia fino a oggi.
Oltre a Panatta, Pietrangeli ne vinse due a Parigi, l'ultimo nel 1958, mentre le donne hanno trionfato nella capitale francese con Schiavone nel 2010, mentre a New York, nel 2015, fu il turno di Pennetta.
Svizzera settima nel ranking mondiale per nazioni di titoli del Grande Slam
La Svizzera, settima nel ranking mondiale di Gran Slam vinti per nazione, di titoli ne ha vinti 28: 20 con Federer, 3 con Wawrinka e 5 con Hingis.
Classifica largamente dominata dagli Stati Uniti, che di titoli del Grande Slam ne hanno conquistati ben 351, poco meno della metà. Segue a distanza, con 166 trofei, l'Australia, mentre il terzo posto spetta all'Inghilterra con 98.
L'Italia, se Sinner dovesse vincere, salirebbe a quota sei trofei, raggiungendo la Nuova Zelanda e la Repubblica Ceca.