Sabato la Svizzera affronterà l'Italia nella partita d'esordio dei Mondiali. Fischer ha parlato a blue Sport di Roman Josi, dell'ex capitano lasciato a casa Raphael Diaz, del ruolo di Michael Fora e delle ambizioni della Nati.
«L'attesa è enorme», ha detto Patrick Fischer, in vista dell'esordio della Svizzera ai Mondiali in Finlandia di sabato. La squadra si è preparata per cinque settimane: è stato un periodo bello ma anche difficile, e speriamo che il duro lavoro abbia dato o dia presto dei frutti, perché la Svizzera ha perso gli ultimi due test amichevoli.
Al termine di un'esaltante stagione oltreoceano Roman Josi, appena eliminato con i suoi Nashville Predators al primo turno dei Playoff di NHL, era atteso come rinforzo per la Nati. «Roman ha giocato una stagione incredibile. È difficile rendersi conto di quello che è riuscito a fare quest'anno, ha raggiunto picchi esorbitanti», ha affermato entusiasta Patrick Fischer. Josi si avvia verso i 32 anni, ma «migliora continuamente».
«Poter contare su di lui per la nostra nazionale sarebbe un grande arricchimento, è chiaro», ha spiegato il tecnico.
Tuttavia - poche ore dopo la nostra intervista con Patrick Fischer - il difensore dei Predators ha deciso di non raggiungere i connazionali in Finlandia, questo perché diventerà presto papà per la seconda volta. «La decisione non è stata facile - ha commentato Josi in un'intervista concessa a Watson - ma la mia situazione personale è un po' complicata. Non me la sento di lasciare sola mia moglie, in questo momento. Non è una decisione contro la Nazionale, ma in favore alla mia famiglia».
Un grande cambiamento
L'annuncio della selezione per i Mondiali aveva fatto scalpore, soprattutto per l'esclusione del capitano di lungo corso Raphael Diaz. «Abbiamo deciso di fare un cambiamento. Ai Giochi Olimpici eravamo la terza squadra più vecchia, con un'età media di 31 anni - ha spiegato Fischer - ora l'età media dei giocatori è di circa 25 anni. Tuttavia, gli uomini di esperienza non mancano. Negli ultimi anni abbiamo inserito diversi giovani giocatori, soprattutto attaccanti, alcuni dei quali si apprestano a giocare il loro terzo o quarto Mondiale».
Anche in difesa e fra i pali ci sono molti giocatori già collaudati. «E poi, naturalmente, tra le nostre fila abbiamo ancora Andres Ambühl (38 anni ndr.), che presto sarà un campione del mondo in termini di partite giocate a livello internazionale nella storia dell'hockey su ghiaccio».
Il nuovo ruolo di Michael Fora
Durante la preparazione, è stato il ticinese Michael Fora a guidare la squadra come capitano. Non è ancora chiaro se sabato lo farà anche ai Mondiali, in ogni caso con o senza C sul petto il 26enne nuovo acquisto del Davos è un giocatore che può vantare una grande stima da parte del suo allenatore. «È un leader assoluto. È uno che mostra la via da seguire ai compagni. Con il suo gioco ricco di intensità, passione e con grande spirito combattivo, Michael incarna tutte le virtù di un buon capitano. È un ruolo che ha già svolto molto bene ad Ambrì, una squadra molto compatta dove tutti i giocatori lottano insieme, proprio come vogliamo fare anche noi. Fora è sicuramente uno dei candidati per essere il capitano ai Mondiali, ma la mia decisione finale si conoscerà solo sabato».
Tuttavia, una domanda è quasi d'obbligo: come sta affrontando la squadra il cambio di capitano? Pensando soprattutto al buco lasciato da Diaz. «È difficile da dire - ha raccontato Fischer - credo sia importante che i ragazzi si sentano bene. Raphael Diaz è stato un ottimo capitano. Con lui abbiamo sempre avuto una squadra unita e capace di raggiungere grandi traguardi».
Gli obiettivi
Negli ultimi anni, la Svizzera è sempre stata inserita nel gruppo con Svezia, Russia e Repubblica Ceca, ma questa volta, sulla carta, gli avversari più forti sono Canada e Germania. Alla domanda se si tratta di un gruppo facile, l'allenatore della Nati ha risposto: «È sicuramente un girone più facile rispetto agli altri anni. Ma il nostro obiettivo è quello di giocare il nostro miglior hockey nei quarti di finale. Vedere una crescita nel corso della competizione. Si tratta di un processo. Nelle prossime due settimane si deve crescere insieme rapidamente e perfezionare il nostro gioco».
La prima partita sarà contro l'Italia, e qualsiasi risultato che non sia una vittoria equivarrebbe a una grande delusione. Tuttavia i rossocrociati non vogliono sottovalutare gli avversari azzurri. «Hanno ottenuto buoni risultati nella preparazione e sono solidi in difesa. Cercheranno chiaramente di bloccarci e di tenere sotto controllo la nostra velocità».
«Per noi è importante concentrarci sul nostro gioco, e rimanere disciplinati. Nelle ultime partite abbiamo pagato a caro prezzo le troppe penalità, è una cosa che da sabato deve cambiare», ha concluso Patrick Fischer.
Le partite della Svizzera ai Mondiali
- 14 maggio: Svizzera - Italia (alle 16:20)
- 15 maggio: Danimarca - Svizzera (alle 20:20)
- 17 maggio: Svizzera - Kazakistan (alle 20:20)
- 18 maggio: Svizzera - Slovacchia (alle 20:20)
- 21 maggio: Canada - Svizzera (alle 16:20)
- 22 maggio: Svizzera - Francia (alle 20:20)
- 24 maggio: Germania - Svizzera (alle 12:20)