Verso un cambio della guardia? Murat Yakin: «Cercherò il dialogo con i portieri Sommer e Kobel»

Syl Battistuzzi

18.7.2024

Murat Yakin rimane allenatore della Nazionale. Resta però da vedere se Yann Sommer rimarrà il numero 1.
Murat Yakin rimane allenatore della Nazionale. Resta però da vedere se Yann Sommer rimarrà il numero 1.
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Dopo un ottimo Europeo, l'allenatore della Nazionale svizzera Murat Yakin si concede una meritata vacanza. Il 49enne ha parlato con il «Blick» delle sue sensazioni dopo l'amara sconfitta ai quarti di finale contro l'Inghilterra e di come vede la battaglia per il posto di numero 1 tra i pali della Nati.

Lunedì Murat Yakin ha ricevuto la necessaria fiducia dall'associazione con un contratto di due anni e più. Anche il suo assistente Giorgio Contini rimarrà a bordo per altri due anni.

Il prolungamento del contratto è stato negoziato da lui stesso. «Ho accettato in tempi relativamente brevi», ha dichiarato il basilese in un'intervista al «Blick», sottolineando: «Lo stipendio non è stato il fattore decisivo».

L'ASF gli aveva fatto un'offerta di contratto qualche mese fa, che all'epoca lui aveva rifiutato e voleva rimandare i colloqui a dopo gli Europei: «In primavera non era il momento giusto per me. In qualche modo volevo questa sfida per dimostrare quanto valgo».

L'allenatore della Nazionale si sta ora godendo una meritata vacanza a Maiorca con la moglie Anja e le due figlie. Fino al giorno della partita finale, aveva pensato solo una volta alla sfortunata uscita ai quarti di finale della sua squadra: «Nel calcio hai una sola possibilità, non hai l'opportunità di giocare un replay. Questo fa parte del gioco. Ecco perché è un'occasione persa, sapendo che avremmo potuto battere gli inglesi».

La sfortunata lotteria del sorteggio contro la Nati

La conclusione di Yakin: «Fa male perché sai che c'era di più. È questo che ti rimane impresso». Se da un lato avrebbero dovuto cogliere l'occasione che gli è stata data, dall'altro devono essere grati per i grandi momenti che hanno potuto vivere.

Ha anche sottolineato lo stile di gioco della sua squadra: «Recentemente abbiamo visto una Nazionale che ha dominato gli avversari, anche quelli con grandi nomi. Non si è mai visto da 30 anni a questa parte». Hanno fatto progressi in tutti i settori, e questo è qualcosa di cui essere orgogliosi.

La sconfitta contro i Tre Leoni è stata sancita solo ai rigori. Yann Sommer non è riuscito a parare un rigore, mentre l'inglese Jordan Pickford ha fermato il tiro di Manuel Akanji.

Murat Yakin consola Manuel Akanji
Murat Yakin consola Manuel Akanji
sda

«Sapevamo cosa stavamo affrontando, i nostri giocatori conoscono Pickford e sanno che è speciale. Fa parte del calcio che le cose non filino sempre lisce e secondo le regole», ha detto riferendosi ai comportamenti bizzarri del numero 1 inglese.

Akanji è stato il primo a chiedergli di tirare il rigore. Questo merita innanzitutto rispetto. Il capitano Granit Xhaka, invece, sarebbe stato l'ultimo a tirare il calcio di rigore a causa dei suoi problemi muscolari, ammette.

Per il mondo esterno, una tale «situazione eccezionale» è difficile da comprendere; solo chi ha vissuto la lunga camminata dal centro al dischetto sa di cosa sta parlando.

Due cose parlavano contro Yakin prima della lotteria dei rigori: «Il fatto che abbiamo tirato davanti ai tifosi inglesi e che ci è stato concesso di calciare solo per secondi. Entrambi, decisi dal sorteggio».

La sostituzione di Kobel era un'opzione

Gregor Kobel, un temuto rigorista, è stato lasciato in panchina. La sostituzione era un'opzione, ma tuttavia, per rispetto del numero 1 Yann Sommer, si è deciso di non farlo: «Meritava l'opportunità di parare questi rigori», ha detto ancora il ct.

Gregor Kobel e Yann Sommer si contendono il posto di numero 1 in Nazionale.
Gregor Kobel e Yann Sommer si contendono il posto di numero 1 in Nazionale.
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È una questione che aleggia da tempo, quella del primo portiere della Nati, ma non si può ancora dire se il cambio della guardia in porta sia imminente: «Parlerò con entrambi dopo le vacanze. La domanda non è chi sarà in porta tra tre giorni, ma chi lo sarà ai Mondiali tra due anni».

Xherdan Shaqiri, che lunedì ha annunciato il suo ritiro dalla Nazionale, non parteciperà di certo ai Mondiali del 2026: «Mi dispiace che Shaqiri si sia ritirato, perché è un calciatore eccezionale e lo stimo moltissimo anche come persona. Allo stato attuale delle cose, non mi aspetto che un altro giocatore si ritiri».