Derby della Mole Una storia a sé, dove c'è molta Svizzera e tanti racconti

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28.2.2023

Torino FC v Juventus - Serie A Juventus forward Dusan Vlahovic 9 fights for the ball against Torino midfielder Karol Linetty 77 and Torino defender Perr Schuurs 3 during the Serie A football match n.10 TORINO - JUVENTUS on October 15, 2022 at the Stadio Olimpico Grande Torino in Turin, Piedmont, Italy. Turin Piedmont Italy PUBLICATIONxNOTxINxFRA Copyright: xMatteoxBottanellix originalFilename:bottanelli-torinoju000101_npMMN.jpg
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Oggi alle 20:45 andrà in scena il derby della Mole Juventus-Torino che potete seguire in diretta su blue Sport. Ecco alcune curiosità sulla sfida tutta torinese che ha segnato la storia del calcio.

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Negli ultimi 30 anni non è più capitato, che nel derby della Mole del girone di ritorno, Torino e Juventus si trovassero a un punto solo di distanza: Juve 32, Torino 31. Se il derby consumava Giampiero Boniperti e faceva «storia a sé», quello di stasera ha un sapore leggermente diverso. L'Europa è a 10 punti di distanza, per entrambe. Per la Juventus, quasi un obbligo, per i cugini granata, sarebbe manna dal cielo.

Ma appunto, il derby di Torino è una storia a sé, un momento che fa astrazione dalla lunga corsa del campionato, come fosse una volata in montagna, la conquista dell'Alp d'Huez.

Lo scomparso Sinisa Mihajlovic aveva così descritto l'evento: «Lo scontro tra passione e ragione, popolo e padroni, un derby unico nel suo genere».

Numeri

Torino e Juventus si sono affrontate 181 volte in competizioni ufficiali (167 in Serie A e 14 in Coppa Italia). Il bilancio vede i bianconeri nettamente al comando, in quanto hanno vinto 89 volte contro le 44 degli avversari, mentre in 48 occasioni le due compagini si sono lasciate sul pareggio.

Gli anni '40, quelli del Grande Torino, sono lontani. I granata hanno avuto ancora dei guizzi nel 1976, quando vinsero l'ultimo scudetto, e nella stagione 1984-85, quella in cui arrivarono secondi solo al Verona delle meraviglie. Negli ultimi 33 confronti invece, la Juventus ha perso una sola volta (26 aprile 2015). Risale addirittura al 9 aprile 1995, l'ultima vittoria dei granata 'fuori casa', grazie a una doppietta di Rizzitelli.

Da quel giorno, in casa bianconera, si sono giocate 16 sfide, 11 delle quali vinte dalla Vecchia Signora, 5 i pareggi. La Juventus ha vinto anche l'ultimo degli incontri (0-1), giocato a ottobre dello scorso anno.

Curiosità

Negli ultimi decenni le sfide tra le due formazioni hanno visto un grande equilibrio in campo, bisogna dunque riavvolgere il nastro di molto per trovare le vittorie da record della stracittadina torinese: 8-0 per il Toro del 17 novembre 1912, mentre la più corposa vittoria della Juventus risale al 20 aprile 1952, quando i bianconeri vinsero per 6-0.

Anche la partita che ha visto più gol tra Juventus e Torino, è stata giocata agli albori del calcio, nel lontanissimo febbraio del 1913, quando i granata s'imposero con un pirotecnico 8-6. Una sfida che fece imbestialire la maggior parte dei tifosi della Juventus, perché le due formazioni si lasciarono al termine del primo tempo sul risultato di 6-2 per il Toro. Nel secondo tempo lo spettacolo continuò, anche se la vittoria rimase saldamente nelle mani dei granata. 

Scaramanzia: calpestare i genitali del Toro

Si chiama Caffè Torino e si trova in piazza San Carlo. Il luogo di ritrovo della Torino-bene, fu aperto nel 1903, sette anni dopo la nascita della Juventus. Davanti al locale, per terra, è rappresentato un toro, simbolo della città: leggenda vuole che calpestare gli attributi dell’animale porti fortuna a chiunque lo faccia, bianconeri o granata. Tradizione alla quale non si sono mai sottratti neanche i grandi delle due formazioni, e pare che particolarmente assidui nel ricorrere al rituale scaramantico fossero gli assi juventini Sivori, Charles e Boniperti.

Oggi, al Caffè, giungono tifosi di tutto il mondo, richiamati dalla sua storia e dal toro bronzeo che fa bella mostra di sé alla sua entrata.

Gli svizzeri che fecero la storia del derby e del calcio italiano

Alfred Dick e Edoardo Bosio, erano due industriali svizzeri, che alla fine dell'Ottocento vivevano nel capoluogo piemontese. Il secondo arrivava da un esperienza in Inghilterra, dove aveva visto il rugby diventare calcio, mentre la sua famiglia, aveva aperto il primo birrificio a Torino e un cotonificio.

«Pare che Edoardo Bosio avesse portato dall'Inghilterra non solo l'amore per il calcio ma anche qualche pallone in cuoio, un oggetto pressoché sconosciuto nell'Italia dell'epoca», si legge su Swissinfo.ch. All'epoca diversi giocatori erano di origine svizzera.

I due, animati da grande passione per il nuovo sport - che allora attirava solo gli interessi di aristocratici e borghesi, mentre gli altri avevano ben altro a cui pensare - furono tra i membri fondatori della società. Alfred Dick, addirittura, fu presidente della Juventus dal 1905 al 1906. Proprio in quell'anno, al termine di una sfida di campionato tra Juventus e una formazione milanese, gli animi si accesero, e a tavolino, la vittoria andò ai lombardi. Cosa che fece imbestialire Dick, che decise di lasciare le redini del club per fondarne un altro. Fu così che la sera del 3 dicembre 1906 nacque il Torino FC, la cui maglia granata, si racconta, fu scelta in onore del Servette. 

Anche stasera, in campo, vi è un giocatore svizzero: Ricardo Rodriguez, laterale della Nazionale elvetica che da tre stagioni veste la maglia granata del Torino.