Aleksander Čeferin, presidente dell'UEFA, ha concesso un'intervista esclusiva a blue Sport. Dal controverso progetto della «Super League» alla riforma della Champions League, passando per la nuova Conference League, il capo del calcio europeo si è confidato su temi importanti.
Mentre si appresta ad avviare il suo terzo e ultimo mandato alla guida dell'UEFA il prossimo 5 aprile (giorno delle elezioni ndr.), nel corso del tempo passato al comando del calcio europeo, Aleksander Čeferin ha dovuto affrontare numerosi ostacoli. Tra la crisi sanitaria legata al Covid-19 e la guerra in Ucraina, il mondo del calcio ha dovuto imparare a vivere, come il resto del pianeta, in un clima caotico.
«A essere onesto, sapendo cosa è successo negli ultimi tre anni, spero solo che adesso, per un po' di tempo avremo una situazione normale, perché abbiamo vissuto una crisi dopo l'altra. Quando pensavamo di aver superato il peggio, arrivavano improvvisamente brutte notizie», ha confessato il presidente sloveno di 55 anni, in carica dal 2016.
Oltre alle crisi umanitarie e geopolitiche, l'UEFA ha affrontato anche una crisi sportiva. Nel aprile 2021, il progetto di una Super League europea, riservata ai grandi club del continente, ha scosso il mondo del calcio. Una nuova competizione che per ora non ha ancora visto la luce a causa dell'ondata di critiche ricevute. «Non ho mai avuto paura della Super League. Ne sono semplicemente stato disgustato», ha spiegato Čeferin.
Ma sotto l'impulso del Real Madrid, del Barcellona e della Juventus, questo progetto è riemerso negli ultimi mesi. Tuttavia, non è abbastanza per preoccupare il capo dell'istituzione con sede a Nyon: «Ci sono costantemente molte voci e dichiarazioni divertenti provenienti da queste società. Per come la vedo io, non meritano alcun commento. Stanno diventando lentamente una barzelletta, quindi non voglio più commentare».
Oltre a queste sfide, il calcio del Vecchio Continente vivrà un grande cambiamento nell'autunno del 2024: la grande riforma della Champions League. La prestigiosa competizione europea passerà da 32 a 36 squadre e in futuro si giocherà sotto forma di un mini-campionato, dove ogni club giocherà 8 partite, e non più con una fase a gironi. Dalle attuali 125 partite giocate nell'arco di una stagione, si passerà a una Champions con un totale di 225 match. La riforma, la più radicale degli ultimi 20 anni, ha sconvolto anche molti addetti ai lavori. «È vero che non si cambiano le cose che funzionano. Ma da un altro punto di vista, perché non migliorare le cose che già vanno bene?», si è giustificato Čeferin.
«Le partite saranno molto più imprevedibili e interessanti. Senza dimenticare che ci saranno quattro squadre in più in Champions League, quattro squadre in più in Europa League e altrettante in Conference League. Ci saranno quindi più squadre in gioco, ma sarà sempre necessario qualificarsi, sarà necessario meritarselo sul campo», ha infine concluso l'uomo forte dell'UEFA.
Appuntamento dunque al 2024.