La finale di Coppa Svizzera sarà un affare tra Lugano e Servette. Tra gli sconfitti c'è invece il presidente del Sion Christian Constantin, che si è lamentato - e non poco - nei confronti dell'arbitro Schnyder, che secondo lui avrebbe rovinato la festa.
Hai fretta? blue News riassume per te
- Nella prima semifinale di Coppa Svizzera, sabato sera a Sion, il Lugano ha battuto i padroni di casa per 2:0.
- L'altra sfida, giocata a Winterthur domenica, ha salutato la vittoria del Servette sui padroni di casa per 1:0.
- Il presidente del Sion, Christian Constantin, intervistato dal Blick, si è scagliato contro l'arbitro Urs Schnyder, che secondo lui «ha distorto» l'esito dell'incontro.
- Parole pesanti, quelle del patron dei vallesani, che rischia l'ennesimo procedimento da parte dell'Associazione Svizzera di Calcio (ASF).
Il fine settimana ha decretato quali saranno le due squadre che si giocheranno il titolo della Coppa Svizzera al Wankdorf il 2 giugno: il «solito» Lugano - tre partecipazioni consecutive - che sabato ha vinto 2-0 a Sion, e il Servette, vincitore a Winterthur all'ultimo minuto.
L'arbitro Schnyder nel mirino di CC
Se la prestazione dell'arbitro Lukas Fähndrich non è stata oggetto di discussione sulla Schützenwiese dopo la partita, una decisione di Urs Schnyder a Sion ha generato un po' di malumori.
Poco dopo l'intervallo, l'arbitro ha infatti indicato il dischetto per un presunto fallo di Cristian Souza sul bianconero Ousmane Doumbia. Žan Celar no si è fatto pregare e ha realizzato il 2:0 per i sottocenerini, sancendo così l'uscita di scena dei vallesani dalla corsa alla coppa.
Il replay televisivo ha in effetti dimostrato che la decisione di Urs Schnyder è discutibile. Il fischietto si trovava a circa 15 metri di distanza dai giocatori coinvolti al momento della presunta infrazione.
A Winterthur con il VAR, a Sion senza
In occasioni come questa entra in aiuto il VAR, che a Sion non c'era, a differenza dell'altra semifinale di Coppa tra Winterthur e Servette.
L'allenatore del Lugano Mattia Croci-Torti ha commentato questa situazione di disparità nelle due semifinali: «Non è normale e non è nemmeno corretto».
Uno sguardo al regolamento della Coppa dice che l'uso del VAR sarebbe effettivamente previsto, a meno che «l'uso corretto del VAR non possa essere garantito in singoli casi specifici per ragioni tecniche o altre importanti».
Era il caso di Sion dunque?
Perché a Sion non c'era il VAR, secondo Constantin
Christian Constantin, presidente del Sion, ha dichiarato al «Blick» che non è stato coinvolto il VAR «perché l'Associazione non ce l'ha chiesto. Non siamo noi gli organizzatori della Coppa».
Dopo questo tentativo di spiegazione il vulcanico patron della formazione vallesana si è lanciato in una sfuriata contro l'arbitro: «Abbiamo avuto il dodicesimo uomo sottoforma di pubblico. Lugano ha avuto l'arbitro. Ha danneggiato questa semifinale con una decisione ingiusta. L'arbitro farebbe meglio a lasciare il posto a un uomo più giovane che ha più potenziale di lui, invece di distorcere le partite».
L'arbitro in questione, giova ricordare, ha 38 anni.
«Il secondo tempo è stato così falsato. Niente VAR. Siamo svantaggiati. La scorsa stagione, con il VAR, le decisioni erano comunque contro di noi», ha tuonato il 67enne.
«Poteva essere una grande battaglia di coppa con un gol di differenza fino alla fine. È uno schifo così», sembrava avesse così concluso la sua arringa il presidente del Sion, che invece, nella stessa intervista, si è lasciato scappare l'affermazione che Schnyder dovrebbe essere «giustiziato», nel senso di essere sospeso.
Constantin dovrà ora probabilmente fare i conti con un procedimento da parte dell'Associazione Svizzera di Calcio (ASF).