I giocatori della Nazionale hanno commentato la sconfitta patita ai calci di rigore contro l'Inghilterra. L'Europeo per loro è terminato.
«Non c'è niente di più brutale che essere eliminati ai rigori», ha affermato Xherdan Shaqiri ai microfoni della «SRF» pochi minuti dopo la fine del quarto di finale.
«Abbiamo lottato e fatto tutto il possibile per continuare la favola - ha proseguito il folletto - ci siamo andati vicini, ma alla fine gli inglesi hanno avuto i nervi più saldi»
«Non credo che si possa criticare nulla, possiamo essere orgogliosi di noi stessi. Tutti abbiamo visto la grande euforia. Penso che abbiamo reso orgogliose molte persone e le abbiamo rese felici», ha concluso il 32enne, che con un calcio d'angolo pazzesco ha rischiato di regalare la semifinale alla Nati.
Ndoye: «È molto dura da accettare»
«È molto dura e difficile da accettare. Eravamo una squadra molto forte e avevamo le qualità per andare avanti in questo torneo», gli ha fatto eco Dan Ndoye. Autore questa sera di un'altra eccellente prestazione.
«Il calcio può essere crudele... Penso che abbiamo creato qualcosa su cui la squadra potrà basarsi in futuro».
«Non so se il torneo sia stato un punto di svolta per me. Di sicuro ho dato il massimo per aiutare la squadra», ha commentato il giovane di belle speranze attualmente sotto contratto col Bologna.
Xhaka: «Ho giocato con uno strappo muscolare»
«È davvero un peccato. Meritavamo di più. Noi abbiamo dato tutto, i giocatori, gli allenatori, tutto lo staff. Speriamo tutti che Yakin rimanga. Sono molto fiero di quello che abbiamo fatto. Adesso naturalmente fa male, ma sono davvero orgoglioso di questo gruppo», ha spiegato invece Granit Xhaka.
«Ora posso dirlo. Lunedì ho fatto una TAC e mi hanno riscontrato uno strappo muscolare agli adduttori. Volevo davvero essere in campo. Questa settimana ho fatto di tutto per ridurre al minimo il dolore», ha poi rivelato il 31enne.
Una lacerazione della fibra muscolare dell'adduttore di solito tiene lontano dai campi da gioco un atleta per alcune settimane. Per il capitano della Nazionale rossocrociata non è stato così.
«Certo, ho dovuto stringere i denti, ma avevo la sensazione che questa squadra avesse bisogno di me. Volevo dare ai compagni un segnale, che posso aiutare anche quando sono dolorante», ha concluso amareggiato il giocatore del Leverkusen.
Yakin: «Dobbiamo essere orgogliosi»
Delusi, certo, perché in si è arrivati a un niente da una storica semifinale. Ma quel che traspare è sicuramente la fierezza per quanto fatto.
«Dobbiamo essere orgogliosi per quanto mostrato all'Europeo», ha commentato il tecnico Murat Yakin.
Il commissario tecnico ha poi spiegato la scelta di Akanji come primo rigorista: «Era sulla lista. Lui stesso ha voluto prendersi questa responsabilità, voleva aprire le marcature».