Non solo sci Odermatt: «Non porta nulla all'ambiente se un gruppo di tonti irrompe al traguardo»

fon - bfi

13.1.2024

Marco Odermatt.
Marco Odermatt.
Keystone

In una recente intervista pubblicata dal «Blick», Marco Odermatt ha spiegato perché è molto critico nei confronti degli attivisti a favore del clima nel mondo dello sci, quando ha avuto la peggior sbornia e perché ad Aspen alloggiava in una villa di lusso anche se avrebbe dovuto soggiornare in una catapecchia.

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13.1.2024

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Marco Odermatt è l'indiscusso dominatore della stagione di Coppa del Mondo di sci maschile.
  • Il 26enne, al Blick, ha parlato perlopiù di festeggiamenti, coscienza ecologica e di un alloggio ad Aspen.

È l'uomo delle nevi del momento, il cittadino svizzero più vincente dello sci moderno, il super talento di casa che sta strappando paragoni senza fine, tanto da scomodare le loro maestà Ingemar Stenmark, Hermann Maier e Pirmin Zurbriggen.

Negli scorsi giorni il nidvaldese si è concesso in un'intervista al «Blick», in cui parla meno dell'aspetto sportivo quanto dei suoi contorni.

La peggiore sbornia

«La mia peggior sbornia? L'ho avuta nel 2018 in occasione del finale di Coppa del Mondo ad Are. Ho potuto partecipare solo perché quell'anno ero diventato più volte campione del mondo nelle categorie giovanili», ha raccontato l'attuale capolista della classifica generale di Coppa del Mondo.

«Contro ogni aspettativa, sono finito nei primi 15 nella discesa libera e anche nel super-G, guadagnando così i miei primi punti in Coppa del Mondo. Naturalmente, ho festeggiato alla grande questa prima volta alla leggendaria festa di Audi».

L'allora 21enne alloggiava in un appartamento con Daniel Yule, «che a malapena ha chiuso occhio dopo il mio ritorno dalla festa, perché ho dovuto andare al bagno più volte». Tuttavia, due giorni dopo, il talento di Buochs, rimessosi dalla sbornia, era riuscito a classificarsi ancora nei primi 15, nello slalom gigante.

Attivisti per il clima

A Sölden lo scorso mese di novembre l'ex fenomeno dello sci americano Bode Miller aveva espresso le sue preoccupazioni sullo stato del ghiacciaio austriaco: «Sono stato qui diverse volte e conosco l'aspetto del ghiacciaio; ora è molto diverso. Quando ho sciato l'altro giorno, vedendo quanto il ghiacciaio si è abbassato, sono rimasto impressionato».

La connazionale Mikaela Shiffrin, a inizio stagione, si era pure resa portavoce di queste preoccupazioni. Inoltre al traguardo di alcune gare di Coppa del Mondo, in questa stagione, gruppi di attivisti hanno causato non pochi problemi agli organizzatori.

«Non dobbiamo farci sopraffare. Noi sciatori siamo direttamente colpiti dal cambiamento climatico, in quanto diventa sempre più difficile per noi fare un buon allenamento sui ghiacciai in estate», ha ricordato il ragazzo di Buochs, che non vede però di buon occhio le entrate in pista degli attivisti.

«Non porta nulla al nostro ambiente se un gruppetto di tonti con vernice arancione irrompe nella zona del traguardo di una gara di Coppa del Mondo, influenzando in modo sleale la competizione: a Sölden, dopo quella pausa, le condizioni per gli altri partecipanti erano peggiorate».

Marco Odermatt non ha firmato la petizione sul clima che Julian Schütter, specialista austriaco di velocità, ha inviato alla FIS. Petizione accompagnata da una lettera, che termina così: «Dimostriamo che tutti noi, soprattutto gli appassionati, vogliamo vedere una FIS che sia un pioniere serio e credibile nella lotta contro la crisi climatica».

«Se avessi firmato quel documento, mi sarei reso in qualche modo incoerente, perché, come sciatore, non posso rispettare al cento per cento le richieste di quella lettera».

Calcio e Formula 1 inquinano di più

Per Odi «ogni settore e ogni persona dovrebbe essere consapevole di fare il possibile per l'ambiente. Ma il circo bianco sicuramente non è il più grande problema in questo senso. Solo negli Stati Uniti, in media, vengono effettuati 50'000 voli al giorno. La Coppa del Mondo di sci alpino vola all'estero solo due volte a stagione».

Secondo lo svizzero, ci sono altre discipline sportive, come il calcio o la Formula 1 per esempio, che hanno un impatto molto maggiore sull'ambiente, pensando ai soli voli.

Invece, nello sci, secondo lui «ci sono forse dieci atleti che competono sia nelle gare tecniche che in quelle di velocità. La maggior parte degli sciatori vola in Nord America solo una volta all'anno».

Ad Aspen il peggior alloggio in cui ha soggiornato, «una vera catapecchia»

Ad Aspen, l'anno scorso, in compagnia dei fidi Murisier e Caviezel, con i quali soggiorna regolarmente, fu dato il peggiore appartamento in assoluto: «Una vera e propria catapecchia».

Tuttavia, grazie a un incontro fortuito con i figli del leggendario Gunter Sachs (fotografo e scrittore tedesco scomparso del 2011) i tre hanno potuto traslocare in un appartamento di standing diverso.

«Gino e io siamo rimasti quasi scioccati. Era una villa, con tre piscine, due bar, un cinema e una palestra. Noi tre abbiamo vissuto da soli in questa casa da sogno per tre giorni», in cambio di alcune tute e numeri di gara, ammette l'elvetico.