Lutto È morto Toto Cutugno, il cantautore italiano amato in tutto il mondo
Il cantante italiano Toto Cutugno durante un concerto a Kiev nel 2017.
Immagine: imago/Pacific Press Agency
Il cantautore con il Coro dell'Armata Rossa durante la prima serata del 63esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo presso il teatro Ariston nel 2012.
Immagine: KEYSTONE
Toto Cutugno nella trasmissione televisiva «Ciak... si canta!» nel 2011.
Immagine: imago stock&people
Il cantante e compositore si esibisce nel 2002 presso il teatro romano di Cartagena, fuori Tunisi, durante il 38esimo festival internazionale.
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Il cantante italiano Toto Cutugno durante un concerto a Kiev nel 2017.
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Il cantautore con il Coro dell'Armata Rossa durante la prima serata del 63esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo presso il teatro Ariston nel 2012.
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Toto Cutugno nella trasmissione televisiva «Ciak... si canta!» nel 2011.
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Il cantante e compositore si esibisce nel 2002 presso il teatro romano di Cartagena, fuori Tunisi, durante il 38esimo festival internazionale.
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È morto Toto Cutugno. A 80 anni appena compiuti a luglio il cantautore si è spento oggi, martedì, intorno alle 16 all'ospedale San Raffaele di Milano dove era ricoverato.
A dare la notizia all'ANSA è il suo manager Danilo Mancuso che spiega che, «dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi».
Il mondo l'ha scoperto nel 1983 quando, con la sua chitarra, salì sul palco del festival di Sanremo e in giacca e cravatta salmone ha intonato «Lasciatemi cantare con la chitarra in mano...».
Da lì in poi «L'Italiano», con il quale si classificò solo quinto al Festival, è stato il suo cavallo di battaglia, cantato in tutte le parti del globo
Amatissimo anche all'estero
Quarant’anni fa Toto Cutugno con quel brano è diventato tra i musicisti italiani più amati all’estero, con una particolare predilezione in Russia.
Nato a Fosdinovo nel 1943, in provincia di Massa Carrara, figlio di un sottufficiale della marina, il piccolo Salvatore cresce a La Spezia per motivi di lavoro del padre che è colui anche che lo avvicina alla musica.
Il papà infatti suona la tromba in una banda e coinvolge anche Toto che prima si applica al tamburo, poi alla batteria infine alla fisarmonica poiché un pianoforte è troppo costoso.
Un vero uomo di spettacolo
Quindici partecipazioni al festival di Sanremo all'attivo (con una storica performance nel 1990 in coppia con Ray Charles), autore di hit amatissime anche all'estero, da «L'Italiano» a «Il tempo se ne va», «La mia musica», «Solo noi», per citarne solo alcune, Cutugno è stato un vero uomo di spettacolo.
È stato infatti capace di passare con estrema disinvoltura dal cantautorato alla conduzione televisiva. Nel 1987 fu alla guida di una fortunata edizione di «Domenica In».
I primi passi
Toscano ma cresciuto in Liguria, non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l'anno del grande successo in Francia e l'anno successivo c'è il debutto al festival di Sanremo: sul palco dell'Ariston sale con il suo gruppo, gli Albatros, con «Volo AZ 504». Arriva terzo.
Poco dopo arriva «Nel cuore nei sensi», con cui partecipa al Festivalbar e che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese incisa da Gerard Lenorman.
Cutugno, scrive anche la prima canzone per il grande Adriano Celentano, «Soli». Una canzone che per mesi resterà al primo posto in classifica. Per l'album di debutto, «Voglio l'anima», bisognerà attendere il 1979.
Tanti i successi del Toto nazionale
Ma sono tanti i successi del Toto nazionale: «Solo noi» viene lanciato a Sanremo nel 1980, anno in cui Cutugno firma tutte le canzoni del disco «Il tempo se ne va» di Celentano.
Dopo la pubblicazione di «La mia musica», del 1981, nel 1983 vince a Sanremo con il suo brano-simbolo, «L'Italiano». La canzone vende milioni di dischi e lo rende famoso nel mondo, Israele, Iran e Corea compresi.
Nel 2010, dopo un periodo difficile per motivi di salute, arriva a Sanremo con Belen Rodriguez, con la quale canta «Aeroplani». Nel 2012 invitato da Fabio Fazio, esegue «L'Italiano» con il coro dell'Armata rossa.
Il suo legame con il festival è talmente forte che nel 2005 per parteciparvi rinuncia all'Olympia di Parigi. E, tra un festival e l'altro, Toto gira il mondo, non sta mai fermo sempre fedele al suo slogan: «Lasciatemi cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un italiano».
Il caso Ucraina
Nel 2019 scoppia un caso Ucraina: un gruppo di deputati ucraini con una lettera chiese di precludere per presunte posizioni filorusse l'ingresso a Toto che aveva un concerto a Kiev sold out da tempo. Lui replicò di essere «sorpreso e preoccupato», dichiarandosi sempre distante dalla politica: «Io sono apolitico».
Nel 2021 è stato felice di passare il testimone ai Maneskin a Eurovision: fu lui infatti il vincitore del concorso europeo nel 1990.
SDA / red
