«Operazione Menai Bridge» Ecco cosa prevede il protocollo alla morte di re Carlo III

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15.9.2024

Volente o nolente il re Carlo III dovrà fare i conti con la sua morte.
Volente o nolente il re Carlo III dovrà fare i conti con la sua morte.
IMAGO/Paul Marriott

Come sua madre, anche Carlo dovrà fare i conti prima o poi con la sua morte. Il susseguirsi di eventi che seguono il decesso del re britannico è già stato meticolosamente pianificato: qualcosa che può sembrare macabro è in realtà una parte importante del suo mandato.

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  • Re Carlo III è al momento in cura per un cancro.
  • Come per sua madre e suo padre, anche nel caso della sua morte è necessario redigere un protocollo: la pianificazione è iniziata poco dopo la morte della defunta regina Elisabetta II.
  • Il «Daily Express» ha svelato come funziona l'«Operazione Menai Bridge», ha spiegato perché si chiama così e quali sono i passaggi più importanti.

Carlo è stato il principe di Galles per 64 anni. Alla morte della madre, nel settembre 2022, è salito al trono: quando morirà, un'era in Gran Bretagna finirà.

Come suo padre, il principe Filippo, e sua madre, la regina Elisabetta II, durante il suo mandato deve preoccuparsi di come gli sarà dato il suo ultimo saluto dalla famiglia reale e da tutta la Gran Bretagna. Al momento della sua morte entrerà in atto un protocollo meticolosamente pianificato.

Il britannico «Daily Express» ha elencato cosa comporta questo piano e perché si chiama «Operazione Menai Bridge».

Per oltre mezzo secolo principe del Galles

Sotto dei nomi in codice rientrano, ad esempio l'annuncio della sua morte attraverso vari canali di comunicazione e ovviamente il funerale. Ne fa parte anche il passaggio della monarchia all'erede al trono, il principe William (41 anni).

Il nome segreto originariamente aveva lo scopo di garantire che il pubblico non venisse a conoscenza troppo presto della morte di un monarca. Oggi però questa crittografia è comunemente nota.

Nel caso di Carlo il nome è «Operazione Menai Bridge». Menai Bridge è il nome di un luogo in Galles, in onore del profondo legame che il reggente ha con lo Stato britannico.

Dopotutto è stato il principe di Galles per oltre mezzo secolo. Quando Carlo si reca in questa parte del Regno parla gallese e ci trascorre almeno una settimana d'estate.

Il piano di sua madre si chiamava «Operazione London Bridge» e quello di suo padre «Operazione Forth Bridge».

La BBC riporterà la scomparsa in diretta

È in questo modo che l'opinione pubblica viene a conoscenza della morte di Carlo: il suo segretario privato informerà prima i funzionari più importanti del Paese, vale a dire il Primo ministro, il Consiglio privato del Regno Unito e il Segretario di Gabinetto.

Non appena queste persone saranno state informate, le bandiere di Whitehall Street, nel distretto governativo di Westminster a Londra, saranno abbassate a mezz'asta.

La British Broadcasting Corporation (BBC) è ufficialmente il primo media ad annunciare il decesso. La regola di base è che quando muore il monarca, viene informato prima il governo, poi la stampa e l'opinione pubblica. Come nel caso di Elisabetta, le stazioni televisive riporteranno la morte in diretta.

Per la regina questo è avvenuto l'8 settembre 2022 alle 18:30.

Quando Carlo morirà, il piano sarà simile a quello di sua madre, secondo il «Daily Express». William diventerà così re, con al suo fianco Kate, la principessa del Galles, che probabilmente da quel momento in poi porterà il titolo di regina consorte.

Camilla (nel caso sia sopravvissuta al re) rinuncerà al suo titolo di regina e da quel momento in avanti sarà chiamata Queen Dowager, cioè la regina vedova (in alcuni casi la regina madre).

William parlerà alla Nazione

Inoltre, il giorno della morte del re viene chiamato «D-Day», tutti i giorni successivi corrispondentemente «D-Day+1», «D-Day+2» e così via.

Non appena l'erede al trono verrà a conoscenza del decesso del reggente, preparerà un discorso alla nazione, che pronuncerà probabilmente il giorno successivo alla scomparsa del monarca, nel «D-Day+1».

Il lutto nazionale dura ufficialmente fino alla sepoltura del re (o della regina). Durante questo periodo, la bara di Carlo sarà nella Westminster Hall in modo che il pubblico possa salutarlo.

Per la morte di Elisabetta si è ricorsi anche all'«Operazione Unicorn», che assicurò il trasferimento della sua bara dalla Scozia a Londra.

Il protocollo per l'«Operazione Menai Bridge» esiste da molto tempo: stando al «Daily Express» i preparativi sono iniziati poco dopo la morte della regina, ma il loro iter è fissato dagli anni '60.