Statistica In Svizzera nessuna differenza nell'uso di internet prima dei 59 anni, ma dopo sì

ns, ats

19.11.2024 - 14:01

In tutte le classi di età dai 15 ai 59 anni non vi sono differenze statistiche tra uomini e donne nell'utilizzazione di internet e nella frequenza del suo uso.
In tutte le classi di età dai 15 ai 59 anni non vi sono differenze statistiche tra uomini e donne nell'utilizzazione di internet e nella frequenza del suo uso.
Keystone

In Svizzera, tra uomini e donne di oltre 60 anni vi è una grande differenza nell'utilizzazione di internet e nella frequenza del suo uso, tanto grande da rendere significativo il divario tra generi.

Keystone-SDA, ns, ats

Per moltissimi aspetti le competenze digitali di maschi e femmine fino a 59 anni sono assolutamente comparabili. La distanza resta però spettacolare nell'ambito della formazione: le donne sono nettamente meno numerose degli uomini ad aver ottenuto una formazione terziaria in tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC).

Sono questi, in estrema sintesi, i dati che emergono dalla pubblicazione odierna Il digitale e il genere, disponibile solo in tedesco e francese, edita dall'Ufficio federale di statistica (UST) e redatta dalla Cancelleria federale. I dati statistici, tutti forniti dall'UST, nell'intento degli autori devono servire al dibattito politico.

Il documento indica ad esempio che le donne di 60 anni e più sono proporzionalmente meno numerose degli uomini ad aver usato internet «negli ultimi tre mesi» (88,5% contro 94,2%), «ogni giorno o quasi» (72,8% contro 82,7%) o «più volte nello stesso giorno» (48,7% contro 58,1%), secondo le categorie temporali definite dall'UST. Queste differenze sono tutte statisticamente significative.

«Alla luce di questi risultati, sembra importante esaminare più da vicino la fascia d'età superiore ai 60 anni, al fine di identificare le sue esigenze digitali per incoraggiare un uso più egualitario» delle TIC, si legge nelle conclusioni della pubblicazione.

Tra 15 e 59 anni maschi e femmine uguali

La distanza tra i generi nella popolazione ultrasessantenne è talmente grande che rimane significativa se si accorpano tutte le classi di età per farne due soli gruppi, maschi e femmine.

Le rilevazioni dell'UST concernono la popolazione da 15 anni a 88 anni e sono state condotte lo scorso anno. In tutte le classi di età dai 15 ai 59 anni non vi sono differenze statistiche nell'utilizzazione di internet e nella frequenza del suo uso, emerge dalla pubblicazione.

Questa indica pure che le differenze registrate in funzione dell'età scompaiono se a essere confrontati sono uomini e donne che hanno una formazione identica.

Il parametro dell'età appare distintamente anche in merito alle competenze digitali: tra i 15 e i 59 anni, l'UST non ha riscontrato differenze significative per quanto concerne cinque ambiti da lui definiti. A età più avanzata vi è invece omogeneità di capacità solo in merito alle competenza denominata «comunicazione e collaborazione» (di cui, come per le altre, la pubblicazione non fornisce una definizione).

Divario tra generi per formazione

Un «divario molto importante» tra generi riguarda le competenze di programmazione, per cui l'UST si è interessato alla fascia di età 16-24 anni. Gli uomini (28,2% del campione interrogato) sono due volte più abbondanti delle donne (14,3%) ad aver scritto un codice di programmazione.

I funzionari di Neuchâtel non hanno indagato le ragioni di questa differenza e formulano solo l'ipotesi che sia dovuta ai diversi percorsi formativi a seconda del genere.

Un'altra grossa divergenza tra generi si riscontra nella formazione, per la quale i dati più recenti, utilizzati nella pubblicazione, risalgono al 2021. In proporzione, molte meno donne rispetto agli uomini hanno qualifiche di livello terziario nel campo delle TIC: tra i neo detentori di un bachelor (o titolo di studio equivalente) il 6% sono maschi e lo 0,8% femmine, con un rapporto di otto a uno.

Lo stesso squilibrio tra uomini e donne riguarda gli specialisti di TIC, che nel 2023 erano il 5,7% degli occupati, ma le donne erano nettamente minoritarie (0,9% rispetto al 4,7% degli uomini).

La pubblicazione non fornisce indicazioni metodologiche sui rilevamenti (2021 e 2023), ad esempio in relazione alla taglia dei campioni di popolazione interrogata.