Guerra in Ucraina Zelensky all'Assemblea federale: «Grazie per la solidarietà e le sanzioni contro la Russia»

bt, ats

15.6.2023 - 15:44

I parlamentari svizzeri mentre ascoltano il presidente ucraino.
I parlamentari svizzeri mentre ascoltano il presidente ucraino.
Keystone

«È importante che la Svizzera abbia ripreso le sanzioni europee contro la Russia e non sia rimasta indifferente alla sofferenza del popolo ucraino».

Lo ha dichiarato oggi, giovedì, in un videomessaggio trasmesso alle Camere federali il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, nel quale ha toccato anche il tema delle armi.

Alla fine del discorso il plenum gli ha dedicato una standing ovation.

«Solo insieme possiamo reagire a questa aggressione»

«Qualsiasi pacchetto di sanzioni, anche i fondi congelati, ci aiuta contro il terrorismo russo», ha detto Zelensky nel suo intervento, durato circa una quindicina di minuti. Il leader di Kiev ha più volte sottolineato come l'Ucraina voglia la pace e non sia all'origine della guerra.

«Le armi ci servono per riportare la pace sul nostro territorio», ha affermato Zelensky, aggiungendo di sapere che in Svizzera si sta ancora discutendo a proposito della possibilità di riesportare il materiale bellico. «Solo insieme possiamo reagire a questa aggressione», è stato il suo appello.

«Sostenerci è proteggere il mondo dai conflitti»

Zelensky ha inoltre invitato la Svizzera a organizzare un vertice per la pace globale. In questo campo può essere un leader grazie alle sue competenze, ha fatto notare.

Insieme a quello di pace, il concetto di coesione è stato al centro dell'allocuzione. «Dobbiamo restare uniti per difendere i nostri valori fondamentali», ha evidenziato il presidente. «Non vogliamo conquistare territori altrui, la fonte del male e della morte sta al di fuori dei nostri confini», ha ribadito, rievocando i vari crimini contro «umanità e natura» commessi dalle truppe di Mosca.

Zelensky ha poi parlato dei tormenti che dal febbraio 2022 affliggono la sua gente. «Gli ucraini invece che andare a letto controllano gli allarmi, ci può essere un attacco missilistico russo in qualsiasi momento». Ci si rifugia nei bunker o si fanno dormire i bambini nei corridoi, dove non ci sono finestre, ha proseguito.

«Ogni giorno veniamo bombardati e quasi ogni notte i droni sorvolano le nostre città», ha ricordato il presidente ucraino. «Grazie agli aiuti ricevuti, siamo in grado di abbatterne la maggior parte, ma non tutti. Sostenerci è proteggere il mondo dai conflitti».

L'UDC non c'era

Alla fine del discorso, pronunciato in un silenzio tombale e chiuso da Zelensky con un «Viva l'Ucraina», scroscianti e prolungati applausi si sono levati dall'aula del Consiglio nazionale, dove è stato proiettato il messaggio, con i presenti tutti in piedi.

L'UDC, che già negli scorsi giorni aveva manifestato la propria contrarietà all'intervento, era assente, fatti salvi un paio di membri, ovvero il consigliere nazionale bernese Andreas Aebi e il «senatore» sciaffusano Hannes Germann.

Dopo che lunedì 5 giugno erano state confermate ufficialmente data e ora del videomessaggio, i democentristi avevano infatti tentato di opporsi. Il giorno seguente avevano presentato una mozione d'ordine al Consiglio nazionale per impedire il discorso, bocciata però per 128 voti a 58.

Così facendo si «danneggiano la credibilità e la neutralità della Svizzera», aveva argomentato a nome del suo partito il consigliere nazionale zurighese Alfred Heer. «Non dobbiamo farci mettere sotto pressione. Poi chi vorrete invitare? Joe Biden? Ursula von der Leyen?», aveva provocatoriamente chiesto ai suoi colleghi della Camera del popolo.

Neutrali, ma...

A prendere oggi la parola sono stati pure i presidenti delle due Camere. Introducendo Zelensky, quello del Nazionale Martin Candinas (Centro/GR) ha detto che «non ci si può abituare alle atrocità dell'esercito russo. Lo dico a chiare lettere: si tratta di attacchi inaccettabili ai civili». Essere neutrali non significa chiudere gli occhi davanti alle ingiustizie, ha dichiarato il grigionese.

Al termine si è invece espressa la presidente del Consiglio degli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG), che ha definito «toccante e commovente» il discorso di Zelensky. «La legge del più forte non deve avere la meglio. Anche uno Stato neutrale ha il diritto, anzi il dovere, di impegnarsi per i valori fondamentali», è stata la posizione della «senatrice» turgoviese. La Confederazione continuerà a stare vicino agli ucraini, ha assicurato.

Evento raro

Le apparizioni di personalità straniere davanti al Parlamento sono rare, tanto da non essersi mai verificate fra il 1848 e il 1970. Poi, prima di oggi, si sono rivolti alle Camere federali 28 oratori ospiti, ma tutti di persona.

Da notare che nel pomeriggio, in concomitanza con l'allocuzione di Zelensky, una mini manifestazione si è svolta davanti a Palazzo federale. Protagoniste alcune persone, che si sono riunite brandendo delle bandiere ucraine.

bt, ats