Svizzera Più costose del previsto le campagne di votazione dello scorso giugno

cp, ats

23.8.2024 - 14:29

Per le campagne di votazione del 9 giugno scorso sono stati spesi globalmente oltre 11 milioni di franchi.
Per le campagne di votazione del 9 giugno scorso sono stati spesi globalmente oltre 11 milioni di franchi.
Keystone

Le campagne di voto che hanno preceduto la consultazione dello scorso 9 giugno sono state assai costose in termini di impegno finanziario, superando gli 11,5 milioni di franchi.

Globalmente, stando a una nota odierna del Controllo federale delle finanze (CDF), le cifre definitive impiegate dai fautori e dai contrari delle tre iniziative al voto – per premi meno onerosi del PS, per un freno ai costi sanitari del Centro e quella degli ambienti antivax, cui si aggiunge il referendum contro la legge sull'approvvigionamento elettrico – ammontano complessivamente a 11,57 milioni, pari al 12% in più rispetto alle somme provvisorie. rese note trenta giorni prima della consultazione (10,2 milioni).

Mentre le tre iniziative sono state chiaramente respinte, il popolo ha approvato la legge sull'approvvigionamento elettrico.

Con 4,39 milioni, i sostenitori della legge sull'energia sono quelli che hanno investito di più nella campagna elettorale. L'Alleanza per un approvvigionamento elettrico sicuro ha fornito 2,32 milioni, i fondi più cospicui. Altri contributi sono arrivati dalla Fondazione Svizzera per l'Energia, dal PS e dai Verdi.

Gli oppositori hanno avuto a disposizione molti meno mezzi

Gli oppositori hanno avuto a disposizione molti meno mezzi per la campagna referendaria, come mostra anche l'analisi del CDF. La Fondazione Franz Weber, l'UDC, l'Alleanza per la natura e il paesaggio e l'Alleanza contro la legge sull'elettricità hanno investito complessivamente 1,58 milioni.

Anche per quanto riguarda l'iniziativa per un freno ai costi, l'ha spuntata il campo che più ha investito nella campagna. Il comitato dei contrari alla proposta di modifica costituzionale del Centro aveva a disposizione 3,02 milioni, mentre i sostenitori si sono dovuti accontentare di 320 mila franchi.

Nel caso dell'iniziativa sui premi lanciata dalla sinistra, la differenza fra favorevoli e contrari è stata minima: i contrari, risultati i vincitori alle urne, avevano a disposizione 1,06 milioni, mentre i sostenitori hanno speso 1,1 milioni.

Stando alle disposizioni di legge in vigore, chiunque versi più di 50 mila franchi a una campagna per un referendum federale deve dichiararlo. Ciò vale tanto per le persone fisiche quanto per le organizzazioni politiche.

E le prossime votazioni?

Sempre oggi, il CDF ha pubblicato anche le cifre definitive della campagna per le votazioni previste il prossimo 22 di settembre. Dieci attori politici hanno dichiarato i rispettivi budget, per un totale di 10,9 milioni.

L'importo maggiore (5,5 milioni) è destinato alla campagna riguardante l'iniziativa sulla biodiversità. Il comitato promotore ha dichiarato circa 3,3 milioni, mentre gli oppositori hanno stanziato quasi 2,2 milioni.

Poco meno di 5,4 milioni sono destinati alla campagna riguardante la la riforma della previdenza professionale contro cui è stato lanciato il referendum. Il fronte dei favorevoli ha stanziato 3,45 milioni, mentre i sostenitori del referendum, guidati dal PS e dall'Unione sindacale svizzera, prevedono di spendere quasi 2 milioni.

cp, ats