Governo Svizzera-UE: si punta alla conclusione «ideale» dei negoziati entro l'anno

mp, ats

28.11.2024 - 09:01

Il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic e il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis una foto scattata ieri sera alla residenza del Lohn
Il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic e il ministro degli esteri svizzero Ignazio Cassis una foto scattata ieri sera alla residenza del Lohn
Keystone

Concludere i negoziati «idealmente» entro la fine dell'anno. È questo l'obiettivo che Svizzera e UE si sono poste dopo l'incontro di ieri sera a Berna tra il vicepresidente della Commissione europea Maros Sefcovic e il ministro degli esteri elvetico Ignazio Cassis.

«Siamo in dirittura d'arrivo», ha dichiarato il consigliere federale ticinese a proposito dei negoziati, prima dell'incontro con l'alto funzionario europeo. «Questa visita significa chiaramente che sono stati fatti passi importanti», ha aggiunto.

«Fin qui tutto bene. Tuttavia, ci sono ancora cose da discutere, in termini di contenuti e procedure». La libera circolazione delle persone e l'introduzione di una clausola di salvaguardia, ad esempio, sono questioni ancora aperte.

«Fare il punto della situazione»

L'incontro con Sefcovic non è stato un ciclo di negoziati, ma ha avuto come scopo principale quello di fare il punto della situazione dal punto di vista politico, ha indicato ieri in tarda serata il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Cassis e Sefcovic hanno constatato che i negoziati sono a buon punto nella maggior parte dei settori del pacchetto. Hanno discusso le questioni ancora aperte e hanno ribadito il loro impegno a portare le trattative a una conclusione positiva su una serie di soluzioni equilibrate, ha proseguito il DFAE.

«Qualità prima della velocità»

«Se la qualità dei contenuti è soddisfacente, l'obiettivo è di concludere entro la fine dell'anno», si legge ancora nella nota. Nel pomeriggio di ieri il capo del DFAE aveva ripetuto ancora una volta il motto delle trattative: «la qualità prima della velocità».

Alla domanda sull'importo versato all'UE nell'ambito del Fondo di coesione, Cassis ha risposto che le questioni finanziarie saranno affrontate alla fine dei negoziati. La Svizzera paga questo contributo all'UE per avere un accesso parziale al mercato interno europeo.

Il consigliere federale ticinese era accompagnato dal capo negoziatore elvetico Patric Franzen e, a rappresentare Bruxelles, v'era il suo omologo Richard Szostak. Cassis era inoltre affiancato dal segretario di Stato del DFAE, Alexandre Fasel, e dalle segretarie di Stato Helene Budliger Artieda (Segreteria di Stato dell'economia) e Christine Schraner-Burgener (Segreteria di Stato della migrazione).

Cassis e Sefcovic hanno concordato di rimanere in contatto regolare per monitorare da vicino la fase finale dei negoziati.

Votazione non prima del 2026

Dall'estate sono stati compiuti progressi concreti nell'ambito dei programmi di ricerca europei, come Orizzonte Europa. La libera circolazione delle persone, invece, ha dato luogo a discussioni più difficili.

I negoziati erano stati avviati a marzo a Bruxelles dalla presidente della Confederazione, Viola Amherd, e dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Da allora, i principali negoziatori hanno tenuto più di 170 riunioni.

Non appena gli accordi tra l'UE e la Svizzera saranno stati parafati, il Consiglio federale trasmetterà il dossier al Parlamento. Se le Camere federali li approveranno, il dossier sarà sottoposto al popolo. La votazione è prevista non prima dell'autunno 2026.

mp, ats