Dopo SommarugaDaniel Jositsch si candida: «La volontà del PS è discriminatoria»
fc, ats
8.11.2022 - 13:08
Daniel Jositsch è candidato alla successione di Simonetta Sommaruga in Consiglio federale. Il consigliere agli Stati zurighese è il primo socialista a annunciare la propria disponibilità. La direzione del PS ha però detto di volere presentare un ticket con due donne. Si va verso un «tricket»?
fc, ats
08.11.2022, 13:08
09.11.2022, 07:32
SDA
«Ho l'esperienza e le qualità necessarie per diventare consigliere federale», ha dichiarato Jositsch, membro dell'ala centrista del Partito socialista. «Il mio obiettivo – ha sostenuto il «senatore» – è essere nominato dal mio gruppo parlamentare quale candidato alla successione di Sommaruga». Lo zurighese ha detto di volersi impegnare per fare in modo che non solo le donne ma anche gli uomini possano presentarsi.
Jositsch ha detto alla stampa riunita a Berna di essere consapevole dell'importanza della parità di genere per il PS e di condividere la preoccupazione di avere entrambi i generi rappresentati in Consiglio federale. Tuttavia, ha detto, non è facile raggiungere questo obiettivo in un organismo di sette membri dove il PS ha due rappresentanti.
Seguendo la logica della direzione del PS, un cambiamento tra i generi e le regioni non sarebbe possibile, ha detto Jositsch. Dopo l'elezione di Simonetta Sommaruga nell'autunno 2010, il PS ha avuto con Micheline Calmy-Rey due rappresentanti femminili in Consiglio federale. «Serve una certa flessibilità», ha sostenuto.
La volontà del PS è discriminatoria
Jositsch si è opposto fin dall'inizio alla volontà della direzione del Partito socialista di presentare al Parlamento un ticket composto di sole donne definendola «discriminatoria». Secondo la Costituzione, tutti i generi sono uguali, ha ribadito oggi. «Non è uguaglianza escludere qualcuno in partenza».
Jositsch ha detto di sentirsi confortato nella sua posizione perché negli ultimi giorni ha ricevuto molti incoraggiamenti dall'interno e dall'esterno del Parlamento. Insomma, «bisogna avere il coraggio di alzarsi, anche se non è così piacevole».
Verso un «tricket»?
A sostegno di Jositsch va menzionata la proposta del «senatore» socialista Roberto Zanetti (SO), che ha proposto un ticket a tre con almeno due donne. «Se dovessi venire eletto in una configurazione del genere dovrei dimostrare di non essere un ostacolo per le donne, ma non credo di esserlo». «La mia esperienza politica lo dimostra», ha aggiunto.
Il «senatore» zurighese ha poi criticato l'usanza dei gruppi parlamentari di presentare un cosiddetto ticket di nomi alle elezioni per sostituire un consigliere federale partente, opzione che limita la scelta dei parlamentari. «Ho votato più volte per candidati non ufficiali», ha dichiarato ricordando che «il ticket non esiste nella Costituzione, né nella legge».
Jositsch ha poi escluso una «candidatura selvaggia» qualora il partito dovesse includerlo nella procedura di selezione dei papabili. «Se sarò ammesso al gioco, mi atterrò alle regole. In questo caso, se il gruppo parlamentare decidesse di candidare due donne, dovrò accettarlo», ha affermato.
Il discorso cambia invece qualora «la candidatura alla candidatura» non dovesse venir presa in considerazione. «È una situazione che non potrei accettare», ha detto Jositsch. Se in una eventualità del genere dovesse venir eletto in governo, lo zurighese afferma di volerne discutere con la direzione del partito e con il gruppo parlamentare.
Le priorità di Jositsch
Parlando delle sue priorità in caso di elezione, Jositsch ha menzionato la salvaguardia dello stato sociale, la questione della sicurezza nel contesto europeo, la situazione economica e la tutela della ricerca elvetica. Ha anche detto di volersi impegnare per una politica migratoria rispettosa.
Jositsch ha aggiunto di voler garantire le relazioni con l'UE «nel quadro degli accordi bilaterali». Lo zurighese vorrebbe anche che la Svizzera assumi un ruolo attivo nella crisi climatica. Berna dovrebbe utilizzare a tal fine il suo ruolo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il fatto di essere zurighese e la possibilità che questo cantone non abbia più esponenti in governo dopo il ritiro di Ueli Maurer non ha invece giocato alcun ruolo nella scelta di scendere in campo. «Non è importante per me. I consiglieri federali non sono mica eletti per rappresentare un cantone», ha sostenuto.
Ma chi è Jositsch?
Dopo aver presieduto il Partito socialista del distretto di Meilen (ZH), Daniel Jositsch diventa granconsigliere di Zurigo nel maggio del 2007. Carica che lascia già in dicembre dello stesso anno dopo essere stato eletto in Consiglio nazionale.
Dopo aver trascorso due legislature alla Camera del popolo, nel 2015 viene eletto al Consiglio degli Stati già al primo turno. Quattro anni dopo viene riconfermato, anche in questo caso al primo turno. Titolare di un dottorato in legge e del brevetto d'avvocato, Jositsch è dal 2004 professore di diritto penale e di diritto di procedura penale presso l'Università di Zurigo.
Elezione il 7 dicembre
Subito dopo le dimissioni di Sommaruga il PS ha comunicato che gli interessati hanno tempo fino a mezzogiorno del 21 novembre per annunciare la propria candidatura. La «commissione cerca» passerà poi al setaccio i nominativi nei quattro giorni successivi.
In precedenza, il 18 e il 19 novembre, il gruppo socialista in Parlamento deciderà i criteri da tenere in considerazione per le candidature. Il sabato prima dell'inizio della sessione invernale (26 novembre), il gruppo parlamentare definirà in una riunione straordinaria i nomi che figureranno sul ticket.
L'elezione si terrà il secondo mercoledì della sessione invernale, il 7 dicembre, subito dopo l'elezione del – o della – successore di Ueli Maurer.