Con le dimissioni Sommaruga lascia grandi dossier ancora aperti al DATEC

ATS

2.11.2022

Simonetta Sommaruga
Simonetta Sommaruga
KEYSTONE

Simonetta Sommaruga lascia sul tavolo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) alcuni scottanti dossier. Primo fra tutti quello relativo all'approvvigionamento energetico del Paese per i prossimi anni.

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Il rischio di una carenza di elettricità quest'inverno sta agitando l'Europa da mesi. Berna ha già adottato una serie di misure: riserve idroelettriche, centrali di riserva, generatori di emergenza, aumento della capacità di stoccaggio, opzioni di fornitura di gas, un meccanismo di salvataggio per le principali società elettriche e una campagna nazionale di risparmio.

Sommaruga si è impegnata su tutti i fronti negli ultimi mesi per indirizzare la Svizzera sulla buona strada. Chi le succederà dovrà mantenere lo slancio, cercando in particolare di ottenere accordi di mutuo sostegno con i Paesi vicini. A lungo termine, dovrebbe essere trovata un'intesa sull'elettricità con l'Unione Europea, in stallo da quando i negoziati sull'accordo quadro con Bruxelles sono stati bruscamente interrotti.

Transizione energetica

Parallelamente sarà necessario completare la transizione energetica e aumentare la produzione nazionale per ridurre la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Sommaruga ha proposto di accelerare le procedure di autorizzazione per i grandi impianti idroelettrici ed eolici e ha presentato una grande riforma energetica.

Il piano prevede di aumentare la produzione di elettricità da fonti rinnovabili, soprattutto in inverno. Il nuovo o la nuova responsabile del DATEC dovrà difenderlo in Parlamento, dove si prevede che alcuni membri sfrutteranno l'occasione per cercare di indebolire i requisiti ambientali.

Dovrà anche condurre la campagna per il controprogetto all'iniziativa sui ghiacciai. La controproposta, appena approvata dal Parlamento, mira alla neutralità dal punto di vista delle emissioni di CO2 entro il 2050. Include programmi di incentivazione per la sostituzione di sistemi di riscaldamento inquinanti, per il rinnovamento energetico e per l'innovazione nelle aziende. Ci sarà anche un'offensiva per l'energia solare.

L'UDC ha lanciato un referendum. Il partito è attualmente isolato sulla questione, ma sta facendo leva sul suo ultimo successo messo a segno contro la legge sul CO2. Una nuova revisione della legge in materia è anche all'ordine del giorno del Parlamento. Si focalizza sugli incentivi piuttosto che sulle tasse. L'obiettivo è dimezzare le emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto al 1990.

Oltre all'energia, saranno di attualità anche temi come la biodiversità e la tutela del paesaggio. Il Parlamento sta discutendo due iniziative in materia. A ciascuna viene opposto un controprogetto. Al centro dei dibattiti c'è in particolare la protezione del 17% del territorio e la messa in rete delle aree tutelate, così come la stabilizzazione del numero di edifici su terreni non edificabili, anche se con delle eccezioni.

Media e PostFinance

Anche il futuro del sostegno dei media, lo statuto di PostFinance e i problemi finanziari delle Ferrovie Federali Svizzere (FFS) daranno filo da torcere a chi succederà a Sommaruga. A febbraio, il popolo ha respinto un budget di 151 milioni di franchi per sostenere il giornalismo. Da parte sua il Parlamento non ha voluto salvare i punti incontestati del progetto.

A settembre le Camere hanno di nuovo affossato il progetto di privatizzazione di PostFinance, che avrebbe permesso alla filiale della Posta di concedere prestiti e ipoteche in modo indipendente. Le FFS, invece, hanno registrato una perdita di 142 milioni di franchi nel primo semestre dell'anno e stanno ancora lottando per riprendersi dal calo del numero di passeggeri dovuto alla pandemia.