Svizzera«Le aziende dovrebbero essere esentate dal canone radio e TV»
ats
14.1.2025 - 16:55
Le imprese dovrebbero essete esentate dal pagamento del canone radio-tivù. Lo propone la commissione competente in un controprogetto indiretto all'iniziativa popolare «200 franchi bastano! (Iniziativa SSR)».
Keystone-SDA, ats
14.01.2025, 16:55
SDA
La decisione della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale (CTT-N) di presentare un'iniziativa parlamentare quale controprogetto indiretto all'iniziativa popolare di UDC, Unione svizzera delle arti e mestieri e giovani liberali-radicali, è stata accolta con un solo voto di scarto (13 voti a 12), precisa una nota odierna dei servizi parlamentari.
I punti chiave della proposta includono la diminuzione del canone per le famiglie, l'esenzione totale dal canone per le imprese, un ampliamento delle competenze dell'Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva (AIRR), un obbligo di cooperazione tra la SSR e le emittenti private (in particolare nell'ambito dei diritti sportivi) con l'iscrizione del principio di sussidiarietà nonché il mantenimento dell'odierna quota del canone a favore delle emittenti radiotelevisive titolari di una concessione con mandato di prestazioni e partecipazione al canone secondo la Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV).
Nel corso delle discussioni, prosegue il comunicato, non hanno invece ottenuto la maggioranza le proposte di fissare per legge l'importo attuale del canone in controprogetto indiretto né per esentare in modo generale le imprese dal canone compensando gli oltre 170 milioni di franchi che la SSR avrebbe in questo modo perso rispetto al 2025 attraverso un adeguamento del canone per le economie domestiche.
L'aumento dell'IVA per finanziare la radiotelevisione non è una proposta valida
L'omologa commissione degli Stati si potrà esprimere sui principi dell'iniziativa di commissione denominata «Controprogetto indiretto all'iniziativa SSR» presumibilmente ancora nel mese di gennaio. Se la Commissione omologa dovesse approvarli, la CTT-N elaborerebbe un disegno di atto normativo in questo senso entro il mese di febbraio.
Sempre nel corso della sua riunione, la CTT-N ha respinto la proposta di controprogetto diretto che prevede il finanziamento della radio e della televisione attraverso un fondo indipendente alimentato dall'imposta sul valore aggiunto.
Secondo la maggioranza della Commissione un aumento dell'IVA non è un'opzione valida, in particolare poiché un tale aumento viene già dibattuto nell'ambito della sicurezza sociale e della difesa.
La minoranza della Commissione è invece del parere che con questa proposta si creerebbe un'alternativa all'iniziativa che sgraverebbe le economie domestiche a basso e medio reddito e tutte le imprese, senza indebolire il servizio pubblico.
La proposta del Consiglio federale
Il progetto della commissione si aggiunge a quello del Consiglio federale che si propone di diminuire a tappe il canone dagli attuali 335 a 300 franchi all'anno. Inoltre, le imprese con un fatturato annuo soggetto all'IVA fino a 1,2 milioni dovrebbero essere esentate dal canone (attualmente fino a 500'000 franchi).
Tutto ciò sempre in risposta all'iniziativa «200 franchi bastano!», che il governo raccomanda di respingere. L'iniziativa, se accolta, provocherebbe infatti una riduzione dei proventi del canone dagli attuali 1,25 miliardi a circa 650 milioni.
Il Consiglio federale intende raggiungere il suo obiettivo mediante una revisione parziale dell'ordinanza sulla radiotelevisione (ORTV), affinché possa così continuare a stabilire autonomamente l'importo del canone radiotelevisivo. Con le proposte dell'esecutivo, l'importo fisso destinato in futuro alla SSR dovrebbe diminuire di 170 milioni, a fronte degli attuali 1,25 miliardi.
La cosiddetta «Iniziativa SSR» segue quella chiamata «No Billag», che intendeva abolire in toto la tassa di ricezione, e che nel marzo 2018 era stata respinta chiaramente dal 71,6% dei cittadini.