Ristrutturazione Proteste in Romandia contro i tagli di Tamedia

bt, ats

12.9.2024 - 14:31

Uno dei cartelli polemici esposti durante l'azione a Ginevra.
Uno dei cartelli polemici esposti durante l'azione a Ginevra.
Keystone

Il personale delle testate francofone di Tamedia ha scioperato per un'ora nella tarda mattinata di oggi a Ginevra e Losanna. Un centinaio di persone si sono riunite davanti alle redazioni della «Tribune de Genève» e di «24 heures».

La protesta arriva due settimane dopo l'annuncio di un'importante ristrutturazione del principale gruppo editoriale svizzero. Tamedia prevede di tagliare 90 impieghi nelle redazioni e altri 200 posti di lavoro chiudendo le sue tipografie di Bussigny (VD) e Zurigo.

Giornali romandi come «Tribune de Genève» e «24 heures» saranno particolarmente colpiti. Secondo le stime, salterà un posto su quattro, se non uno su tre.

Questo massiccio piano di ristrutturazione segna la lenta morte della «Tribune de Genève», che ha già perso circa un terzo del suo organico nel corso degli ultimi dieci anni, ha affermato oggi il rappresentante del personale Rocco Zaccheo. Per il suo omologo di «24 heures» Erwan Le Bec, si tratta «di una vera e propria distruzione delle redazioni». Di fronte alla portata di questo annuncio, «la prima cosa da fare sarebbe fermare tutto e mettersi attorno a un tavolo a discutere», ha aggiunto.

Sollecitato da Keystone-ATS, Le Bec ha spiegato che sono state inviate delle domande alla direzione di Tamedia, in particolare per sapere quali fossero nel dettaglio i progetti del gruppo e quante persone sarebbero state licenziate. Per il momento, non è arrivata nessuna risposta, anche se un periodo di consultazione sta per cominciare. I dettagli della ristrutturazione saranno resi noti a tappe, dapprima la prossima settimana e poi a inizio ottobre.

Durante l'ora di sciopero, sulla facciata della «Tribune de Genève» è stato srotolato uno striscione nero con la scritta «Senza di noi, chi parlerà di voi?». L'insegna è stata brevemente modificata in un polemico «Tribune de Zurich». I manifestanti hanno anche brandito alcuni cartelli che recitavano ad esempio «Tamedia condanna i vostri media» e «L'informazione romanda dissanguata».

Le manifestazioni hanno riunito giornalisti, sindacalisti e dipendenti della tipografia di Bussigny. Presenti pure politici, tra cui la consigliera di Stato vodese Isabelle Moret, che ha parlato di «sconvolgimento senza precedenti» e ricordato come l'esecutivo abbia incontrato i vertici di Tamedia per esprimere la sua «grande preoccupazione».

Anche il governo ginevrino ha avuto l'occasione di incontrare la CEO di Tamedia Jessica Peppel-Schulz. Quest'ultima ha garantito che la «Tribune de Genève» continuerà a esistere sia in formato cartaceo sia digitale.

Ciò non è bastato a rassicurare le redazioni romande del gruppo. In un comunicato stampa odierno, esse parlano di un «piano di marginalizzazione» della Tribune de Genève. A Losanna, i timori non sono inferiori e si definisce «poco credibile visti i tagli previsti» la strategia per lo sviluppo di «24 heures».

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