Blocco del San Gottardo Per gli attivisti del clima critiche da più parti, anche dalla sinistra

ATS / uri

9.4.2023

Gli attivisti per il clima in azione al San Gottardo.
Gli attivisti per il clima in azione al San Gottardo.
KEYSTONE

Dopo che gli attivisti per il clima di «Renovate Switzerland» hanno bloccato il tunnel del San Gottardo, il Venerdì Santo, i toni nei confronti del gruppo si sono inaspriti. Anche da sinistra.

ATS / uri

Non hai tempo? blue News riassume per te:

  • Gli attivisti per il clima del gruppo «Renovate Switzerland» hanno bloccato l'A2 il Venerdì Santo, prolungando l'ingorgo pasquale.
  • Le critiche al raggruppamento sono in aumento.
  • Anche i Verdi stanno prendendo le distanze.

Gli attivisti per il clima del gruppo «Renovate Switzerland» hanno colpito ancora: questa volta, come noto, hanno bloccato l'accesso al tunnel del San Gottardo due giorni prima di Pasqua. Così erano sicuri di catturare il massimo dell'attenzione, dato che sono alla ricerca di obiettivi sempre più plateali.

Queste azioni però attirano anche numerose critiche, anche nei circoli ambientalisti. I toni nei confronti del gruppo si fanno sempre più aspri. Durante il blocco del Gottardo, inoltre, gli automobilisti si sono infuriati e hanno addirittura attaccato gli attivisti in sit-in prendendoli a calci.

Il tono della politica si intensifica

Ma il tono contro il movimento si è fatto più aspro anche in politica. Numerosi esponenti hanno chiesto un'azione più dura e gli attacchi nei confronti degli attivisti per il clima arrivano sempre di più anche sui social.

«Ancora una volta teatro di un caos climatico asociale e antidemocratico», ha commentato l'UDC Svizzera in occasione dell'azione davanti al tunnel stradale del San Gottardo il Venerdì Santo.

Il presidente della Federazione svizzera dei motociclisti, Walter Wobmann, ha definito gli attivisti sul «Tages-Anzeiger» «parassiti inutili e che disturbano i giusti in cerca di qualche giorno di vacanza».

Dal canto suo, invece, il consigliere agli Stati del PLR Damian Müller ha dichiarato al giornale di comprendere la volontà di sensibilizzare l'opinione pubblica sul cambiamento climatico, ma ha criticato il fatto che le campagne sulle autostrade siano «brutalmente pericolose» e non orientate alla soluzione.

Ma non sono solo i cittadini comuni a essere arrabbiati con gli attivisti.

I Verdi prendono le distanze

Il consigliere nazionale dei Verdi Bastien Girod (ZH), ad esempio, ha preso le distanze. «L'impegno per il clima è importante, ma queste azioni sono controproducenti», ha dichiarato al portale di «20 Minuten». «Qui si incontrano anche quelle famiglie che vanno in vacanza in Ticino con un'auto elettrica». E questo è decisamente «molto meglio che andare molto più lontano prendendo un aereo».

Invece Dimitri Moretti, direttore della sicurezza del Canton Uri e consigliere di Stato socialista, ha espresso critiche contro l'azione definendola «controproducente». La popolazione di Uri è sempre più oppressa dagli ingorghi, ha dichiarato al «Tages-Anzeiger». A causa del traffico alternativo, anche le strade cantonali sono infatti ormai sotto pressione.

Gli attivisti per il clima si rendono perseguibili

A novembre, il Parlamento cantonale di Zurigo ha avvertito che i blocchi stradali potrebbero creare situazioni potenzialmente pericolose. Le azioni possono riguardare non solo gli automobilisti privati, ma anche i servizi di emergenza, i pompieri e la polizia.

I consiglieri cantonali del PES, dell'UDC e del Centro volevano quindi sapere dal Governo come avrebbero dovuto procedere i servizi di emergenza: rimuovendo con la forza le mani incollate degli attivisti dalla strada o facendo aspettare più a lungo i feriti?

La risposta è stata vaga: l'Esecutivo ha detto che la procedura dovrebbe essere determinata «caso per caso, tenendo conto di tutte le circostanze e valutando la situazione di conseguenza».

Una cosa è certa: con i loro raduni non autorizzati e i blocchi del traffico gli attivisti per il clima commettono reati. Anche se vengono sempre rilasciati dopo il fermo, devono sopportare accuse e multe, nonché bollette costose. A Zurigo, secondo il Governo, la polizia vuole addebitare a loro i costi di tali azioni.

Secondo quanto comunicato venerdì dalla polizia urana, anche coloro che hanno bloccato il tunnel del San Gottardo sono stati interrogati e poi rilasciati. Il relativo rapporto sarà presentato alla Procura del Cantone.