I bambini duramente colpiti Non cambia la prassi per le rifugiate afghane, mentre il Paese è colpito dalla fame

tafi / red

20.12.2023

La crisi della fame in Afghanistan sta peggiorando notevolmente e a soffrirne sono soprattutto le donne e i bambini (immagine illustrativa/foto d'archivio).
La crisi della fame in Afghanistan sta peggiorando notevolmente e a soffrirne sono soprattutto le donne e i bambini (immagine illustrativa/foto d'archivio).
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La crisi della fame in Afghanistan sta peggiorando notevolmente e a soffrirne sono soprattutto le donne e i bambini. Due politici del PLR e dell'UDC a Berna continuano però a sostenere che non c'è alcun motivo per concedergli l'asilo. Ma il Parlamento svizzero ha deciso che la prassi non va cambiata, almeno per ora. Il tema è stato rimandato nelle rispettive commissioni delle Camere.

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  • In Afghanistan sono soprattutto le donne a soffrire sotto il dominio dei talebani: non possono lavorare e quindi molte non possono nutrire le proprie famiglie.
  • Gli aiuti internazionali sono sospesi a causa della mancanza di fondi. In Afghanistan si profila un inverno dominato dalla fame.
  • In Parlamento sono state discusse due mozioni volte a rendere più difficile per le donne afghane ottenere l'asilo in Svizzera, ma sia la Camera Alta oggi, mercoledì, che la Camera Bassa ieri, hanno preferito rimandare la discussione approvando una mozione d'ordine in tal senso presentata dal Centro.

Lo scorso anno i finanziamenti per gli aiuti umanitari in Afghanistan sono stati significativamente ridotti. Anche il programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite non dispone più dei finanziamenti adeguati per alleviare i bisogni più gravi. Di conseguenza, dieci milioni di persone in Afghanistan non ricevono più l’aiuto di cui hanno bisogno per sopravvivere, riferisce la BBC.

Particolarmente toccate sono le donne e i bambini, donne che fino a sei mesi fa non avevano alcuna possibilità di asilo in Svizzera. La Segreteria di Stato della migrazione (SEM) concede l'asilo solo alle donne provenienti dall'Afghanistan da luglio.

Si tratta di un cambiamento della procedura apportato dalla SEM, che ha così deciso, su raccomandazione dell’Agenzia dell'Unione europea per l’asilo (EUAA).

Il Parlamento rinvia la decisione

Il cambiamento di prassi è supportato da una sentenza del Tribunale amministrativo federale (TAF), che ha accolto la denuncia di due donne afghane contro la loro espulsione. I giudici sono giunti alla conclusione che alle due donne dovrebbe essere riconosciuto lo status di rifugiate e ottenere l'asilo da parte della SEM.

La sentenza è stata resa pubblica nel fine settimana, pochi giorni prima che il Parlamento esaminasse in sessione straordinaria le mozioni di Gregor Rutz (UDC/ZH) e Philippe Bauer (PLR/NE). Entrambi i politici chiedevano che il cambiamento concreto della SEM fosse invertito.

In aula, la consigliera federale Elisabeth Baume-Schneider ha sostenuto che questo cambiamento è giustificato dal peggioramento delle condizioni delle donne in seguito alla presa di potere dei talebani.

Ma per ora sia il Nazionale che gli Stati non hanno voluto discuterne, rispedendo il dossier nelle competenti commissioni.

L'inverno è rigido in Afghanistan

Nel frattempo, l’Afghanistan sta affrontando un inverno rigido, che minaccia particolarmente coloro che sono già afflitti dalla siccità, dai terremoti e dalle difficoltà economiche.

L'organizzazione umanitaria Save the Children teme che la malnutrizione dei bambini afghani continuerà ad essere allarmante anche nel prossimo anno. Si prevede che nel Paese un bambino su tre soffrirà la fame entro il 2024.

Due milioni di famiglie in Afghanistan sono gestite da donne. Queste sotto il dominio dei talebani non hanno alcuna possibilità di guadagnare denaro e nutrire le proprie famiglie. Come riporta in un servizio la BBC, le madri somministrano ai propri figli farmaci per dormire in modo che – essenzialmente sedati – non abbiano fame.

I sonniferi al posto del cibo

Invece del latte, i bambini ricevono solo tè senza alcun valore nutritivo. «Ci sono notti – racconta una donna afghana alla BBC – in cui non avevamo niente da mangiare. Dico ai miei figli: dove posso andare a chiedere l'elemosina in questo momento? Dormono che hanno fame e quando si svegliano mi chiedo cosa devo fare».

Se un vicino porta qualcosa da mangiare, i bambini fanno a spintoni: «Dicono solo: "Dammi, dammi". Ci provo – dice la madre di sei figli, il cui marito è morto mentre era spettatore in una battaglia tra talebani e ribelli – dividendo il cibo tra loro per calmarli».

Oltre alla crisi alimentare, l’Afghanistan deve attualmente affrontare un gran numero di rimpatriati. Centinaia di migliaia di rifugiati afghani hanno lasciato il vicino Pakistan sotto pressione da novembre.

Anche loro hanno bisogno di essere nutriti, in un Paese dove già due terzi della popolazione non sa da dove arriverà il prossimo pasto.

Gli ospedali sono pieni di bambini malnutriti

Inoltre, l’assistenza medica è quasi crollata dopo che il Comitato internazionale della Croce Rossa (CIRC) ha dovuto in gran parte ritirarsi.

Dopo l’avvento al potere dei talebani, la CIRC ha pagato gli stipendi del personale di circa 30 ospedali, e ha fornito medicine e cibo. Dato che la CIRC ha finito i soldi, adesso il governo talebano deve pagare tutto da solo e ha immediatamente dimezzato salari e stipendi.

Nelle sale d'attesa sovraffollate degli ospedali, i bambini malnutriti sono i pazienti più comuni, riferisce la BBC. E le loro madri sono disperate: «Ho chiesto a mio fratello talebano: "Come devo nutrire i miei figli se non mi è permesso guadagnare soldi?". Lui ha risposto: "Date loro del veleno, ma non uscite di casa"».

Una donna con il suo nipotino di nove mesi malnutrito nell'ospedale pediatrico Indira Gandhi di Kabul: il numero di persone che vivono sull'orlo della carestia in Afghanistan è salito a 12 milioni.
Una donna con il suo nipotino di nove mesi malnutrito nell'ospedale pediatrico Indira Gandhi di Kabul: il numero di persone che vivono sull'orlo della carestia in Afghanistan è salito a 12 milioni.
AP