Covid Masserey: «Evoluzione positiva e vaccinazioni a pieno ritmo»

ATS

18.5.2021

Virginie Masserey.
Virginie Masserey.
KEYSTONE / archivio

Ci sono diversi motivi per cui essere moderatamente ottimisti secondo gli esperti dell'Ufficio federale della sanità (UFSP) che si sono espressi davanti ai media a Berna riguardo alla situazione pandemica in Svizzera. Gli specialisti hanno anche spiegato le possibili cause del perché le previsioni catastrofiche di aprile non si sono verificate.

ATS

18.5.2021

La situazione epidemiologica in Svizzera continua ad evolversi favorevolmente e le vaccinazioni proseguono a pieno regime. Gli esperti della Confederazione sono quindi ottimisti tanto più che i vaccini, stando alle informazioni disponibili, risultano efficaci anche contro le varianti e contro la trasmissione del virus.

Il numero di nuove infezioni negli ultimi giorni si mantiene sotto la soglia di 1'500. Sono in calo anche i ricoveri e i pazienti nei reparti di terapia intensiva, ha sottolineato Virginie Masserey, responsabile sezione di controllo delle infezioni dell'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

I gruppi a rischio sono stati in gran parte vaccinati e il tasso di riproduzione è sceso sotto l'1. La Svizzera inoltre ha abbastanza dosi per vaccinare anche i ragazzi sotto i 16 anni, quando i preparati saranno omologati per la loro fascia d'età.

Si vaccina a ritmo sostenuto

Gli esperti continuano a monitorare la situazione a causa delle nuove varianti, potenzialmente più pericolose. Le osservazioni condotte finora mostrano comunque che i vaccini di Pfizer/Biontech e Moderna, approvati in Svizzera, proteggono anche contro queste mutazioni, compresa quella indiana, ha aggiunto Massey.

La campagna vaccinale procede a ritmo sostenuto e ogni giorno vengono somministrate da 60.000 e 90.000 dosi. Il 14% della popolazione adulta ha ricevuto le due dosi prescritte e il 28% la prima dose. I vaccini continuano a giungere in Svizzera e molti cantoni hanno aperto le vaccinazioni a tutta la popolazione sopra i 16 anni.

Vaccinarsi per tornare alla normalità

Questo è quindi il momento giusto per informarsi e decidere in autonomia se sottoporsi alla vaccinazione, hanno sottolineato gli esperti. Proprio ieri è iniziata la nuova campagna dell'UFSP con lo slogan «Un gesto fatto col cuore» per far capire che chi si vaccina contro il Covid non solo protegge sé stesso, ma anche gli altri.

Adrian Kammer, capo della sezione Informazione sanitaria e campagne, ha esortato tutti a sostenerla. Ci sono due modi per contribuire: scaricare un poster della campagna e personalizzarlo, o postare il tuo stato di vaccinazione sulle reti usando l'hashtag #iomifacciovaccinare.

Sempre più gente vuole farsi vaccinare

La disponibilità a sottoporsi al vaccino in Svizzera è aumentata negli ultimi mesi e continua ad aumentare, ha detto Kammer. Più la popolazione è informata, più è probabile che le persone decidano di farsi vaccinare e in questo modo potremmo ritornare più velocemente alla normalità, ha aggiunto.

Anche Rudolf Hauri, medico cantonale di Zugo e presidente dell'Associazione dei medici cantonali, è ottimista. L'obbligo di indossare la mascherina potrebbe essere allentato. Le aperture e le distensioni devono però avvenire gradualmente, ha avvertito. Le misure di protezione e la prudenza generale sono ancora necessarie.

Modelli sbagliati, perché?

Il modello presentato in aprile dalla Task Force scientifica Covid 19, che prevedeva un aumento dei casi con le riaperture, non si è avverato. Martin Ackermann, capo della task force, attribuisce lo sviluppo positivo soprattutto alla campagna vaccinale, ma avanza altre possibili spiegazioni.

La meteo ad esempio ha avuto un ruolo. È possibile inoltre che la variante britannica non sia così contagiosa come si pensava inizialmente. Infine è impossibile prevedere quanto la popolazione approfitterà delle aperture facendo aumentare i contatti.

Secondo Ackermann, lo slancio positivo in Svizzera potrebbe anche intensificarsi con l'avanzare dell'estate. «Se sempre più persone vengono vaccinate, il rischio di infezione diminuisce anche per i non vaccinati», ha detto. Ulteriori allentamenti della misure di protezione sono quindi possibili.