Premi, pensioni ed elezioniLa Svizzera affronta un anno politicamente scoppiettante
Di Alex Rudolf
2.1.2023
Dal punto di vista politico, il 2023 sarà un anno entusiasmante per la Svizzera. Non solo si procederà al rinnovo integrale del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, ma ci saranno anche molte iniziative e altre questioni «esplosive» da affrontare. E per concludere in bellezza l'anno, ci sarà anche l'elezione del Consiglio federale. Ecco una panoramica.
Di Alex Rudolf
02.01.2023, 08:39
Di Alex Rudolf
La Svizzera parte del Consiglio di sicurezza ONU
Con 187 voti, la Svizzera è stata eletta in giugno nel Consiglio di sicurezza dell'ONU: un risultato brillante, come ha sottolineato il ministro degli esteri Ignazio Cassis. Ora è il momento di fare sul serio e Pascale Baeriswyl rappresenterà la Confederazione nelle riunioni settimanali dell'organismo internazionale. Preoccupazioni sono state espresse soprattutto dall'UDC, che teme che così la Svizzera perda la sua neutralità e diventi il giocattolo delle grandi potenze.
Al fine di sancire la neutralità nella costituzione, i democentristi stanno raccogliendo firme per la sua iniziativa. Hanno tempo fino a maggio 2024 per farlo.
L'UDC ha invece tempo solo fino al 19 gennaio per raccogliere le 50.000 firme necessarie per il referendum contro la legge sulla protezione del clima. Si tratta del controprogetto adottato dal Parlamento alla tanto discussa iniziativa sui ghiacciai. I promotori hanno deciso di ritirarla visto il lancio del controprogetto indiretto.
I democenristi chiamano la controproposta «Stromfresser» (ossia «mangia-corrente») e lamentano che la domanda di elettricità aumenterà drasticamente, poiché gasolio da riscaldamento, benzina, diesel e gas saranno vietati dal 2050.
La misura in cui l'imminente carenza di energia giocherà a favore del partito potrebbe diventare chiara in estate. Poi sarà l'elettorato a decidere sul referendum. Sempre se si terrà. Inoltre, nella campagna referendaria si scontrerebbe con il proprio consigliere federale, il nuovo ministro dell'Energia Albert Rösti.
Nel Canton Zurigo l'anno elettorale 2023 inizierà il 12 febbraio, giorno in cui si terranno le elezioni generali per il rinnovo delle cariche. 17 persone lotteranno per uno dei sette seggi in Consiglio di Stato.
A destare particolare emozione è la domanda se la consigliera nazionale del PS Priska Seiler-Graf riuscirà a riconquistare il seggio perso dai socialdemocratici. Nel 2021, il capo della sicurezza Mario Fehr ha infatti lasciato il partito e ora corre come indipendente.
Iran/Ucraina: la Svizzera deve mostrare da che parte sta?
Anche la guerra in Ucraina sarà uno dei temi più importanti del nuovo anno, proprio come le proteste di massa in corso in Iran.
Anche la Svizzera ha un ruolo da svolgere in questo contesto: a dicembre, infatti, il Consiglio nazionale ha adottato una mozione per la creazione di una task force per la ricerca del denaro degli oligarchi russi nel nostro Paese. Gli Stati discuteranno probabilmente della questione in primavera.
Diverse mozioni sono invece pendenti in materia di Iran. Ad esempio, il socialista di Zurigo Daniel Jositsch sta raccogliendo firme per una petizione secondo la quale la Svizzera dovrebbe adottare, tra l'altro, le sanzioni dell'UE contro Teheran.
La situazione rimane tesa anche a livello nazionale: Elisabeth Baume-Schneider, in qualità di nuova capa del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP), il futuro dello status di protezione S è nelle sue mani. Che sia personalmente favorevole all'estensione di questo status ad altri richiedenti asilo lo ha detto in diverse occasioni prima della sua elezione in Consiglio federale.
I Verdi si battono per il terzo sesso
Ha suscitato scalpore il fatto che il Consiglio federale non abbia intenzione di introdurre un terzo sesso perché ritiene che la società svizzera non sia ancora pronta.
La consigliera nazionale Sibel Arslan (Verdi/BS) non lo accetta e a dicembre ha annunciato un'iniziativa parlamentare o una mozione contro questa decisione. Un terzo sesso, indeterminato, è a suo avviso una necessità per molte persone, come spiega sul sito web dei Verdi.
I premi dell'assicurazione malattia e la previdenza per la vecchiaia sono stati i temi politici per eccellenza nel 2022. E questo non cambierà nel 2023. Perché la decisione presa dal Consiglio degli Stati per la ristrutturazione della previdenza professionale incontra molte resistenze negli ambienti di sinistra.
Ad esempio, non un numero sufficiente di pensionati beneficerebbe dell'indennizzo e quindi la parola «referendum» è già stata utilizzata più volte. Il Consiglio nazionale dovrebbe occuparsi della questione nella sessione primaverile.
Ma questa non è l'unica decisione controversa della Camera alta. A dicembre, il Consiglio degli Stati ha rifiutato di discutere il controprogetto all'iniziativa per la riduzione dei premi del PS. Il testo, secondo cui la Confederazione e i Cantoni dovrebbero ricevere più fondi per ridurre i premi, era già stato adottato dal Nazionale. Se anche quest'ultimo respingerà il controprogetto, la questione andrà probabilmente alle urne e così le possibilità dell'iniziativa del PS aumenterebbero.
Il 12 marzo, tutti gli occhi saranno puntati sul Canton San Gallo, dove verrà eletto il successore di Paul Rechsteiner, il deputato più longevo. Dopo 36 anni, il veterano del PS se ne va.
E la corsa è entusiasmante perché si sono candidate consigliere nazionali donne di grande carisma: Susanne Vincenz-Stauffacher (PLR), Esther Friedli (UDc), Barbara Gysi (PS) e Franziska Ryser (Verdi), le quali si contendono il seggio con Stöckli.
Il 22 ottobre la Svizzera sceglierà il suo nuovo Parlamento nelle elezioni generali, che poi in dicembre eleggeranno il nuovo Consiglio federale. I primi sondaggi sulle elezioni nazionali mostrano che l'ondata verde del 2019 difficilmente continuerà e i partiti di destra potrebbero tornare a guadagnare terreno.
I sondaggisti di Sotomo prevedono che l'UDC rimarrà di gran lunga la forza più forte nella Confederazione con una quota di elettori del 26,1% (+0,5 punti percentuali).
Dietro di esso si piazzano il PS e il PLR, che sono testa a testa. Secondo le previsioni, i socialisti sarebbero al 16,3% (-0,5), mentre i liberali al 16,1% (+1). Seguono il Centro/PPE (15,4%, -0,5 per cento), i Verdi (11,7%, -1,5) e i Verdi Liberali (9,35, +1,5).
E le finanze come stanno?
Al più tardi entro la fine dell'anno, Karin Keller-Sutter sarà sotto i riflettori, in qualità di nuova ministra delle Finanze, quando presenterà il bilancio 2024. La volontà di risparmiare, richiesta dal suo predecessore Ueli Maurer, non ha avuto un vero riscontro in Parlamento.
Soprattutto per il budget militare, Keller-Sutter dovrà scavare in profondità nelle tasche del suo Dipartimento. A partire dal 2023 inizierà l'aumento graduale di 300 milioni di franchi, dal 2024 aumenteranno annualmente in modo da raggiungere dell'1% del prodotto interno lordo entro il 2030. Quindi dagli attuali circa 5,5 miliardi di franchi a circa 7 miliardi.
Anche la ministra della Difesa Viola Amherd probabilmente farà notizia l'anno prossimo, perché dovrà spiegare alla popolazione per cosa vuole spendere i soldi extra. Tra le altre cose, il messaggio dell'esercito 2023 prevede l'espansione della difesa aerea a terra con il moderno sistema Patriot. Tuttavia, potrebbero essere anticipati anche altri appalti.