Il «sì» all'AVS sulla stampa «Svizzera divisa non solo sul piano linguistico, ma anche fra donne e uomini»

bas, ats

26.9.2022 - 09:54

Immagine d'illustrazione 
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archivio KEYSTONE

All'indomani del risicato «sì» alla riforma dell'AVS, la stampa vede una Svizzera divisa non solo sul piano linguistico, ma anche fra donne e uomini. In generale si fa appello a una riforma del secondo pilastro che tenga conto degli interessi femminili.

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Fra i quotidiani ticinesi, il Corriere del Ticino sottolinea la «sconfitta dei partiti di sinistra e dei sindacati, che in questo ambito di alta rilevanza sociale erano sempre riusciti a far valere una sorta di diritto di veto». Oltre a questo, è stato spezzato una sorta di blocco delle riforme che ormai perdurava da oltre vent'anni.

Simile il commento de laRegione, che evidenzia come dopo anni sia stata approvata una riforma pensionistica e come questo sia avvenuto senza il beneplacito di sindacati e della sinistra. Un altro dato importante, prosegue il giornale, è il gradimento decisamente maggiore mostrato dagli uomini rispetto alle donne.

In Romandia

Se la mobilitazione degli uomini svizzerotedeschi per il «sì» è stata massiccia, lo è stata anche quella delle donne per il «no», ha sottolineato «24 Heures». Oltre al classico Röstigraben, si aggiunge quindi una barriera di genere, che secondo il giornale non faciliterà la vita comune.

Anche «Le Temps» vede «diverse fratture: fra uomini e donne, a livello sociale (fra comuni ad alto e basso reddito) e linguistico. Una linea che separa il Paese, con solo due cantoni svizzerotedeschi che hanno respinto, come tutti i cantoni latini, di aumentare l'età pensionabile delle donne».

L'argomento «del sacrificio chiesto ancora una volta alle donne non è bastato per invertire la tendenza», ha dal canto suo scritto la Tribune de Genève. Rimane il fatto che «nelle buste paga, nella carriera ed evidentemente riguardo all'importo della pensione, le donne svizzere sono vittime di ineguaglianze persistenti e inaccettabili».

Nella Svizzera tedesca

Nella Svizzera tedesca i toni sono più positivi: «Per la prima volta gli elettori hanno approvato una riforma dell'AVS» che non amplia questa istituzione, gioisce la Neue Zürcher Zeitung, che deplora però la debolezza della quota di «sì». «I favorevoli alla riforma dell'AVS 21 sono in parte responsabili della partita tirata, con una campagna che ha mancato di passione», ha sottolineato il quotidiano zurighese.

«È giusto stabilizzare il finanziamento dell'AVS e armonizzare l'età pensionabile di riferimento di donne e uomini», ha commentato dal canto il Tages-Anzeiger. Mentre secondo il Blick la decisione del popolo è importante anche dal punto di vista del potere politico: fino ad ora era infatti impossibile far passare riforme dell'AVS contro la sinistra».

Un commento simile arriva anche dalle testate CH-Media: «Le riforme sono ora possibili anche senza PS e sindacati», viene scritto, pur sottolineando l'incredibile rimonta rosso-verde nel finale.