Scuola Insegnanti soddisfatti del loro lavoro? Ecco che voto gli danno

mp, ats

8.8.2024 - 15:49

L'autrice dello studio, Martina Brägger
L'autrice dello studio, Martina Brägger
Keystone

Gli insegnanti svizzeri si dichiarano abbastanza soddisfatti della loro professione, in particolare della collaborazione con i colleghi, del clima nelle classi e delle lezioni impartite. Hanno invece una visione più negativa del sostegno integrativo.

Inoltre quelli romandi sono globalmente meno contenti dei loro colleghi germanofoni. È quanto emerge da uno studio presentato oggi a Berna dall'associazione svizzerotedesca dei docenti (Dachverband Lehrerinnen und Lehrer Schweiz, LHC) e dal Sindacato degli insegnanti romandi (SER).

La soddisfazione dei docenti è complessivamente pari a 4,2 su una scala di valutazione scolastica da 1 a 6, ha dichiarato in una conferenza stampa Martina Brägger, responsabile dello studio, che è stato condotto per la quinta volta nella Svizzera tedesca (e nel Liechtenstein) e per la prima in Romandia. Il Ticino non è invece stato preso in considerazione.

«In generale, gli insegnanti sono soddisfatti della loro professione, ma ci sono segnali d'allarme», ha affermato la presidente centrale della LCH, Dagmar Rösler, riassumendo i risultati ai media.

Manca personale

Secondo Brägger, i docenti sono particolarmente soddisfatti della collaborazione con i colleghi, con le classi e i genitori nonché delle lezioni impartite. Il supporto integrativo costituisce invece un aspetto negativo, così come la conciliazione tra lavoro e tempo libero. Anche il riconoscimento pubblico lascia a desiderare.

Con una nota del 4,2 «siamo nella fascia della sufficienza, ma con ampi margini di miglioramento», ha sottolineato Brägger.

Nel caso del supporto all'integrazione, che ha ricevuto il punteggio più basso di 3,0, le risorse in particolare sono state percepite come problematiche: in particolare, la mancanza di personale, ma anche le carenze nelle aule. Inoltre, quasi la metà delle persone non ha abbastanza tempo per soddisfare le proprie esigenze lavorative.

L'ultima indagine di questo tipo era stata condotta nel 2014 unicamente nella Svizzera tedesca. Rispetto a dieci anni fa, lo sviluppo dei salari è visto più positivamente, mentre i momenti di stress sono stati giudicati in maniera più negativa, ha dichiarato Brägger.

Docenti romandi meno contenti

Lo studio di quest'anno è stato realizzato per la prima volta anche nella Svizzera francese, dove 2'230 persone hanno risposto alle domande, contro le 16'500 nella Svizzera tedesca.

Dalle risposte emergono differenze tra le due regioni linguistiche: sebbene i risultati siano globalmente simili, la soddisfazione degli insegnanti romandi è leggermente inferiore (3,9 su 6) rispetto a quella dei colleghi svizzerotedeschi, ha aggiunto l'autrice dello studio. Anche nella Svizzera francese esiste un margine di miglioramento.

Secondo il vicepresidente del Syndicat des enseignants romands (SER) Olivier Solioz, i docenti romandi deplorano il fatto che la loro immagine pubblica sia considerata molto scarsa.

Ricevono inoltre meno sostegno dalle direzioni scolastiche e si sentono meno supportati dai colleghi. Citano anche la mancanza di risorse, spazi e tempo. Sono anche preoccupati per la loro salute, non riuscendo a staccare al di fuori dell'orario di lavoro.

Secondo la presidente centrale della LHC, tra le possibili ragioni sulle differenze tra le due regioni linguistiche vi sarebbero le scuole più grandi in Romandia rispetto alla Svizzera tedesca e uno stile di gestione più gerarchico.

Partenariato più stretto tra LHC e SER

Rösler e Solioz hanno infine approfittato della conferenza stampa odierna per annunciare che nei prossimi anni ci sarà un partenariato più stretto tra LHC e SER, al fine di essere più efficaci sulla scena politica nazionale. Maggiori dettagli saranno rivelati nel mese di settembre.

Con oltre 55'000 insegnanti di tutti i livelli di istruzione, la LCH è una delle più grandi associazioni di lavoratori della Svizzera. La SER conta invece 6'500 membri.

mp, ats