Votazioni federali Sonoro «no» all'Iniziativa sui vaccini, ma in Ticino ci sono i Comuni più favorevoli

daoe, ats

9.6.2024 - 17:24

Immagine d'illustrazione
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Keystone

Il popolo svizzero si è espresso con un sonoro «no» all'iniziativa popolare «Per la libertà e l'integrità fisica». Il 73,73% dei votanti – e ogni singolo cantone – hanno respinto la richiesta della modifica costituzionale lanciata dal Movimento svizzero per la libertà, il quale, tra le altre cose, auspicava un'esclusione dell'obbligo vaccinale. La partecipazione al voto è stata del 44,75%.

9.6.2024 - 17:24

In Ticino l'iniziativa è stata bocciata con il 64,33% di «no» e una partecipazione al voto del 49,72%. Nonostante il cantone si sia espresso in linea con la maggioranza nazionale, la percentuale dei «no» è la più bassa di tutta la Svizzera.

Inoltre, il Ticino conta i due comuni più favorevoli all'iniziativa a livello federale. Spiccano al primo e secondo posto, tra i comuni con la percentuale più alta di consensi, Cerentino con il 73,1% di «sì» e il vicino Campo, che ha accettato il testo con il 70,4% (entrambi in Vallemaggia).

Il rifiuto più netto è invece arrivato da Basilea Città, con il 78,1%. Il cantone più popoloso, Zurigo, ha respinto l'iniziativa con il 77,2%, Berna ha detto di «no» con il 74,4%. Anche Lucerna, Soletta, Basilea Campagna, Argovia, Zugo e Grigioni hanno respinto l'iniziativa con circa il 75%, in linea con la media nazionale.

Nella Svizzera francese, Vaud è stato il campione dei «no» con il 77%. Seguono Ginevra (72,3%), Neuchâtel (70,3%), Friburgo (70,4%) e Vallese (69,9%).

Ecco cosa chiedeva l'iniziativa

L'iniziativa dei promotori «no vax» chiedeva che allo Stato venisse precluso qualsiasi intervento contro l'integrità fisica o psichica di una persona senza il suo consenso, il che avrebbe comportato in caso di un «sì» alle urne, non pochi grattacapi in fase di attuazione a livello giuridico (perseguimento penale) e complicato il lavoro delle forze dell'ordine (polizia, militare).

Anche se la modifica della carta fondamentale, richiesta dai promotori, non avrebbe fatto alcun riferimento esplicito alle vaccinazioni, l'iniziativa è stata lanciata proprio in un momento in cui il Governo ha adottato misure sociali per contenere la diffusione del virus di Covid-19, proteggere la popolazione ed evitare un sovraccarico degli ospedali.

Il Comitato d'iniziativa, nella sua campagna, ha inoltre lasciato intendere di temere che in un futuro non troppo lontano, senza una revisione di legge, potrà venire imposto alle persone l'introduzione di un microchip sottocutaneo. Il popolo ha seguito senza troppe sorprese le raccomandazioni del Consiglio federale e del Parlamento.

I promotori non si arrendono

I promotori e «oppositori dei vaccini» hanno dichiarato di non volersi arrendere, neppure di fronte alla netta sconfitta incassata oggi. «Stiamo pensando di lanciare nuovamente l'iniziativa», ha dichiarato a Keystone-ATS il promotore del testo Richard Koller.

Una possibilità sarebbe quella di formulare l'iniziativa in modo più preciso, ha ribadito il presidente del Movimento per la Libertà Svizzera, che ha lanciato l'iniziativa. Un'altra opzione potrebbe essere un'iniziativa parlamentare equivalente. Koller è convinto che l'iniziativa non è stata compresa correttamente dagli aventi diritto voto e per questo non è stata accolta.

Il 64enne inoltre attribuisce il motivo del fallimento in particolare alle risorse finanziarie limitate a disposizione del piccolo Comitato d'iniziativa.

Mass-Voll prepara referendum

Il movimento per i diritti civili Mass-Voll intende continuare la sua campagna anche dopo il «no» oggi alle urne dell'iniziativa. «Prendiamo il risultato del voto odierno come un mandato per lottare ancora più duramente per i diritti costituzionali di tutte le persone in Svizzera», ha scritto in un comunicato il gruppo Mass-Voll, che si è sempre opposto alle misure adottate dalla Confederazione e dai Cantoni durante la pandemia di Covid-19.

Nella nota, Mass-Voll ha dichiarato di star preparando un referendum contro la legge sulle epidemie e ha inoltre messo in guardia la popolazione dalle «oramai imminenti violazioni dei diritti fondamentali ancora peggiori di quelle subite durante il coronavirus».

«Iniziativa inutile»

Secondo la Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità, questa bocciatura è invece la prova che il testo non affronta un «problema reale». L'organo di coordinamento sanitario intercantonale ha definito l'iniziativa «inutile» e «disonesta».

In Svizzera, nessuno può essere vaccinato contro la sua volontà. Tale obbligo è escluso anche con la possibilità di una vaccinazione obbligatoria limitata nel tempo per alcuni gruppi di persone. Secondo la legge sulle epidemie – fra l'altro approvata dal popolo dieci anni fa – ciò sarebbe possibile in situazioni eccezionali.

Il Consigliere nazionale Beat Flach (PVL/AG), nonché presidente del comitato «No all'iniziativa contro la vaccinazione», ha espresso il suo sollievo per il risultato odierno. «Spero che il tema possa considerarsi archiviato e che ora si possa tornare a parlare di argomenti più importanti», ha dichiarato l'argoviese a Keystone-ATS.

«Come società, siamo obbligati a prenderci cura dei più deboli. Questa iniziativa avrebbe reso tutto ciò impossibile», ha chiosato Flach, citato in un comunicato diffuso dal suo partito, i Verdi liberali.

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