Omicron Covid: il picco non è ancora stato raggiunto, ma il sistema sanitario regge il colpo

ATS / pab

1.2.2022

Benché il picco dell'ondata pandemica non sia ancora stato raggiunto, il sistema sanitario non è stato travolto dalla persistente e forte diffusione di Covid causata dalla variante Omicron fra la popolazione. Sono possibile già ora degli allentamenti, come prospettato da Alain Berset settimana scorsa? Possibile, ma ci vuole prudenza.

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Dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), lo ha dichiarato oggi Patrick Mathys, capo della sezione Gestione delle crisi e cooperazione internazionale, sostenendo che nei prossimi giorni o settimane il numero di infezioni dovrebbe fluttuare ancora a un alto livello, anche se si nota una certa stabilizzazione.

Durante il consueto incontro settimanale coi media, Mathys ha aggiunto che il numero di ricoveri rimane stabile, mentre sempre meno persone hanno bisogno di essere spostate in cure intense. Qui, tra l'altro, vengono ricoverate soprattutto persone colpite dalla variante Delta, mentre i casi di infezioni gravi a causa della variante Omicron rimangono rari.

Alto numero di infetti non registrato

Più in generale, la Svizzera è al momento uno dei Paesi maggiormente toccati dalla pandemia: a parte i casi confermati in laboratorio (90 mila solo nel fine settimana), vi è senz'altro un gran numero di persone infette che non viene registrato.

Si stima a 100 mila le persone che si contagiano ogni giorno, specie tra i soggetti più giovani. Il fatto che il tasso di riproduzione R sia ancora superiore a 1, ossia 1,1, indica che la situazione è ancora lungi dall'essersi calmata, ha spiegato Patrick Mathys.

Il numero dei decessi è stabile

Per quanto attiene ai decessi, il livello rimane sempre basso; in media soccombono da 10 a 15 persone al giorno. Le persone che devono ricorrere a cure speciali sono circa 200, pari a un quarto dei letti disponibili nei reparti di cure intense. Giornalmente vengono ricoverate 100 persone, ha aggiunto Mathys.

Conseguenze sul settore economico

Circa le ripercussioni del virus sull'economia, Mathys ha sostenuto che gli effetti rimangono limitati, anche se in taluni settori, come i trasporti, si è dovuto correre ai ripari, magari eliminando alcuni servizi.

Tuttavia, al momento non si è giunti a un punto di rottura. L'aspetto positivo dell'attuale ondata, ha sottolineato Mathys, che ci lascia guardare alle prossime settimane con una certa prudente fiducia, è il fatto che il sistema sanitario sta reggendo il colpo.

Possibili allentamenti, ma ci vuole prudenza

Anche se l'UFSP crede che la revoca delle misure contro la diffusione del Covid sia possibile in linea di principio, bisogna rimanere prudenti evitando di fare il passo più lungo della gamba: «Nonostante la buona situazione, non dovremmo avere troppa fretta», ha dichiarato Mathys.

Se le misure venissero revocate – come anticipato dai media riferendosi a quanto il ministro della sanità Alain Berset, potrebbe presto decidere, n.d.r – c'è da attendersi un aumento del numero di infezioni.

Misure ancora utili? Non tutte

Questo sviluppo della situazione mette in discussione l'utilità di alcune misure, secondo Rudolf Hauri, presidente dell'Associazione dei medici cantonali della Svizzera.

Il tracciamento dei contatti così come le chiusure parziali e le quarantene nelle scuole sono oggi meno rilevanti, ad esempio, ha affermato. Come la pandemia, le misure devono evolversi, ha sottolineato Hauri.

Tuttavia, il medico cantonale di Zugo insiste sull'utilità delle misure individuali per affrontare Omicron, che causa un'evoluzione meno acuta, come l'indossare una mascherina, il rispetto delle  misure igieniche e di distanziamento sociale e, non da ultimo, le vaccinazioni.

Certificato e Swisscovd ancora utili?

Alla domanda sulla ragion d'essere del certificato, Mathys ha sottolineato che tale documento ha ancora un senso quando si tratta di prevenire infezioni gravi, ma non più in termini di contenimento del numero di casi.

Stessa idea per l'applicazione Swisscovid che non avrà pi?u senso qualora le quarantene dovessero venire soppresse. Ma l'UFSP non la buttera nel cestino. La si deve conservare, per poterla riutilizzare in caso di necessità, ha sottolineato ancora Mathys. 

La situazione in cifre

Intanto in Svizzera nelle utlime 24 ore si sono registrati 32'741 casi supplementari di Covid secondo l'UFSP. Sono stati segnalati altri 24 decessi e 167 pazienti sono stati ricoverati.

In Ticino salgono i contagi da Covid, dopo il minimo fatto segnare lunedì, (499): nelle ultime 24 ore ne sono stati infatti registrati 767 (+266). Si registra anche un ulteriore decesso, per un totale di 1'103 da inizio pandemia. I pazienti ricoverati aumentano da 175 a 183, 14 dei quali necessitano di cure intense.

I Grigioni hanno registrato in 24 ore 548 contagi da Covid (620 una settimana fa, 398 ieri) e nessun decesso. La situazione negli ospedali è stabile con 38 pazienti, lo stesso numero del giorno precedente.