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I consigli della psicologa Coronavirus: come evitare di cedere alla paura?
Barman Nicolas
29.3.2020
Paura di ammalarsi? Come spiegare questi sconvolgimenti ai bambini? Come aiutare le cosiddette persone «a rischio» a gestire lo stress di cui si può soffrire di fronte all’epidemia di coronavirus?
Il numero di persone contagiate dal coronavirus in Svizzera è salito domenica a 14'336, i morti 257, di cui 93 in Ticino. Secondo il ministro della salute Alain Berset, il paese si sta avvicinando al picco della curva, ma occorre mantenere la disciplina.
Sono numeri rilevanti, che possono spaventare, così come la situazione in generale. Come affrontarla? Come evitare di cedere al panico? «Bluewin» ha intervistato Lucia Magaldi, psicologa e specialista in terapia cognitiva comportamentale. Ecco in pochi punti, i suoi consigli.
Come evitare il panico e la paura di ammalarsi? Esiste un rimedio segreto?
Di fronte all’incertezza generata da questa epidemia di Covid-19, è importante concentrarsi su ciò che accade nell’immediato e che si trova sotto il nostro controllo, piuttosto che su ciò che potrebbe accadere. Consiglio di focalizzare l’attenzione sulle azioni alla nostra portata e che ci consentono di restare integri e calmi di fronte alla paura.
Per esempio: mantenere una routine quotidiana sana e rispettare le misure preventive dettate dagli organi competenti. Queste semplici azioni contribuiscono a migliorare il nostro senso di efficienza e di fiducia in noi stessi di fronte a questa realtà sconcertante. Anche dedicarsi a pratiche di meditazione può aiutare ad affrontare queste situazioni.
L’eccesso di informazioni gioca un ruolo preponderante sullo stato d’animo della gente. Come si può fare per non cadere in questa follia mediatica?
È consigliabile essere ben informati, ma esserlo troppo è controproducente.
Da un lato, è bene informarsi soltanto sui canali ufficiali, poiché circolano molte notizie false. Dall’altro lato, dedicarvi poco tempo. Una buona tecnica consiste nello stabilire degli orari fissi per l’informazione: per esempio, la mattina a colazione. Per poi passare il resto della giornata a fare cose che ci piacciono e che amiamo, approfittando del tempo che la vita ci regala oggi!
In questo momento, non ci sono più scuse per non avvicinarsi alla propria famiglia, per non dedicarsi ad un passatempo in casa o non terminare ciò che era rimasto in sospeso da tempo. Bisogna restare positivi per affrontare questa situazione.
Le persone di più di 65 anni e quelle già affette da una malattia sono soggette ad una pressione ancora più forte. Anche restando confinati in casa, i cosiddetti individui «a rischio» come possono gestire al meglio questa situazione?
Bisogna contattarli, ascoltarli, capire quali siano i loro bisogni. Ciò li aiuterà enormemente a sentirsi protetti e a mantenere uno stato d’animo sano.
Inoltre, le stesse raccomandazioni di prima valgono per tutte le fasce d’età: restate informati, ma non troppo, conservate delle abitudini di vita sane, rimanete in contatto con i vostri cari e mantenete un atteggiamento positivo.
E i bambini? Come spiegare loro tutti gli sconvolgimenti che stiamo vivendo attualmente?
Con i bambini, bisogna prendersi del tempo per spiegare la situazione di modo che possano capire. Dovremmo inoltre incoraggiarli a dissipare i loro dubbi e ad esprimere i loro sentimenti nei confronti di ciò che stanno vivendo.
Possiamo servirci di noi stessi come esempio, raccontandogli ciò che proviamo e come riusciamo a dosare le nostre preoccupazioni. In questo modo, potranno anche acquisire degli strumenti che li aiutino a gestire le proprie.
È ugualmente importante tenere conto dei due tipi di linguaggio: verbale e non verbale. I neonati avvertono l’inquietudine degli altri. Dobbiamo quindi rimanere calmi. In questo modo si sentiranno più sicuri. Sappiamo bene che anche le emozioni sono contagiose. Una volta che il bambino avrà acquisito il linguaggio, aggiungeremo la spiegazione verbale utilizzando sempre termini che facciano già parte del suo vocabolario.
Consiglio inoltre di prestare attenzione al loro comportamento, al fine di identificare qualsiasi cambiamento che potrebbe indicare turbamento o stress causati dalla situazione.
La gente attende le date della fine della quarantena come una liberazione certa. Un eventuale prolungamento delle misure potrebbe essere molto negativo per il morale?
Tenuto conto della probabilità di un simile prolungamento, penso che la cosa più sana sia concentrarsi sul quotidiano e rimanere flessibili in vista delle disposizioni che potrebbero essere prese in futuro. La realtà è che, poco a poco, acquisiremo una migliore conoscenza del Covid-19 e le misure adottate saranno conformi a questo aggiornamento dei progressi. In quanto cittadini, dobbiamo accettarle ed adattarci. E per farlo, dobbiamo rispettare l’isolamento sociale, che al momento è l’arma migliore di cui disponiamo per prenderci cura di noi stessi e degli altri.
Come si può adottare un atteggiamento positivo malgrado la situazione allarmante? Ha qualche consiglio per trascorrere questo periodo nella miglior maniera possibile?
Per quanto possa essere difficile, è sempre possibile restare postivi, anche di fronte alle situazioni più estreme. Dobbiamo individuare i vantaggi che emergono da questo processo e considerarli un’opportunità di crescita personale e sociale. Nel corso di queste giornate, siamo stati obbligati a fare una pausa, a riflettere e a ristabilire le priorità di cui abbiamo parlato all’inizio.
Abbiamo osservato che questo isolamento ha messo in risalto, in tutto il mondo, l’importanza di essere (emotivamente) più connessi con gli altri, generando un pensiero più empatico e solidale. Di conseguenza, meno egoista. Molti sembrano aver imparato che l’unico modo per spingersi oltre sia pensare al plurale, pensare che siamo tutti «insieme» invece che tutti separati.
Si tratta senza dubbio di un duro colpo per l’essere umano e non stiamo cercando di minimizzare le sofferenze che questo virus sta causando a livello mondiale. Ma è in questo momento che dobbiamo ricordare che gli essere umani hanno la capacità di superare le più grandi avversità e di uscirne più forti. È la resilienza.
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