PandemiaIl Governo chiude per un mese ristoranti e strutture per il tempo libero
fc, ats
18.12.2020 - 17:07
La situazione epidemiologica sul fronte coronavirus rimane preoccupante. Per questo motivo il Consiglio federale ha dato oggi un nuovo giro di vite: da martedì i ristoranti e le strutture per il tempo libero, lo sport e la cultura saranno chiusi per un mese. Eccezioni sono possibili nei cantoni con una evoluzione epidemiologica favorevole. I negozi rimangono aperti ma con una capacità ridotta.
«Per ridurre in modo netto e rapido il numero dei casi servono misure più restrittive; su questo il governo è unanime», ha spiegato la presidente della Confederazione Simonetta Somnmaruga in conferenza stampa. Da settimane gli ospedali e il personale sanitario sono infatti sotto pressione e con i giorni festivi alle porte cresce il rischio di una rapida impennata delle infezioni.
Le persone dovrebbero per questo motivo ridurre il più possibile i contatti sociali e rinunciare a viaggi e spostamenti non strettamente necessari. «Il nostro Paese è forte quando agiamo tutti assieme e ora abbiamo bisogno di tutto il Paese», ha aggiunto Sommaruga.
L'obiettivo, ha aggiunto il ministro della sanità Alain Berset, è portare il livello del tasso di riproduzione del virus a un valore inferiore a 0,8 (significa che ogni persona infetta ne contagia in media altre 0,8). L'evoluzione attuale non corrisponde infatti alle attese, ha precisato il consigliere federale.
La presidente della Confederazione si è detta cosciente che le misure restrittive sono difficili per molte persone e aziende. Per questo motivo Governo e Parlamento hanno adottato misure di sostegno e il Consiglio federale valuterà l'opportunità di predisporre un ulteriore piano di aiuti.
Per facilitare la diagnosi del virus, l'esecutivo ha poi esteso il ricorso ai test rapidi. Il loro arrivo ha permesso di testare un numero maggiore di persone. Questo sono utili ad esempio nelle case per anziani, ma bisogna essere coscienti che il loro risultato corrisponde a una «fotografia» in un momento preciso. In caso di test negativo, ciò non significa che questo possa essere positivo il giorno dopo, ha avvertito Berset.
Circa i vaccini, la loro autorizzazione compete a Swissmedic, ha ricordato il ministro della sanità. Potrà farlo, e lo farà in modo indipendente, quando saranno garantire qualità e sicurezza.
In ogni caso, attualmente un vaccino aiuterebbe poco o niente nella gestione della pandemia: «anche con un'autorizzazione, non avremo grandi capacità fin da subito». La vaccinazione sarà pienamente efficace quando ci sarà una immunità diffusa in tutta la popolazione. Nel frattempo e per tutto l'inverno, ha aggiunto Berset, si deve continuare con le azioni abituali, come lavarsi le mani, portare la mascherina, mantenere le distanze e limitare i contatti.
Sommaruga ha poi illustrato le misure adottate oggi. La principale è la chiusura «per almeno un mese « di bar e ristoranti. La misura entrerà in vigore martedì – per permettere lo smaltimento degli stock – e non sono previste deroghe per le feste.
Possono rimanere aperte solo le mense aziendali e scolastiche (della scuola dell'obbligo) e i servizi per gli ospiti degli hotel. Restano inoltre consentite la vendita di cibi e bevande da asporto.
Il governo ha anche imposto la chiusura degli impianti sportivi. Continueranno ad essere consentite unicamente le attività all'aperto in gruppi fino a cinque persone. Eccezioni sono previste per le leghe professionistiche e per bambini e ragazzi fino a 16 anni.
Sci rimane possibile
I cantoni restano invece responsabili dei comprensori sciistici, che a determinate condizioni potranno rimanere aperti. Come già annunciato la settimana scorsa: la situazione epidemiologica deve permetterlo e devono essere garantite sufficienti capacità negli ospedali, per il tracciamento dei contatti e per i test.
Berset ha comunque invitato i cantoni a «riflettere bene» prima di autorizzare la aperture degli impianti di risalita. Un numero elevato di sciatori potrebbe portare a un problema di capacità negli ospedali in caso di infortuni.
Alla domanda sul perché, anche nei confronti degli altri sport, lo sci rimanga possibile, Berset ha risposto ricordando come questa attività venga svolta all'aria aperta. Vietarlo significherebbe proibire anche altre attività come la corsa nei boschi. In ogni caso tutte le restrizioni, come la chiusura dei ristoranti, valgono anche nei comprensori sciistici, ha puntualizzato il ministro della sanità che ha detto di aver annullato le vacanze sugli sci che aveva previsto di fare.
Dovranno invece restare chiusi musei, cinema, biblioteche, casinò, giardini botanici, zoo e altre strutture culturali e ricreative. È possibile svolgere attività culturali in piccoli gruppi ma restano per contro vietate le manifestazioni con pubblico. Sono consentite forme alternative, come ad esempio eventi trasmessi online.
«Lex Gipfeli»
Allo scopo di ridurre ulteriormente gli assembramenti, il governo ha nuovamente inasprito la capienza dei negozi. Il numero massimo di clienti dipenderà dalla superficie di vendita liberamente accessibile.
Le restrizioni sugli orari – apertura non concessa dopo le 19.00 nei feriali e chiusura totale la domenica e i festivi – rimangono in vigore. Le panetterie, che nei giorni scorsi si erano lamentate, potranno ora aprire anche la domenica (così come le farmacie). La stampa svizzero-tedesca ha già ribattezzato questa eccezione «Lex Gipfeli» ("Legge cornetto").
Eccezioni cantonali
Come detto, i cantoni con uno sviluppo epidemiologico favorevole possono prevedere allentamenti, come l'apertura di ristoranti (fino alle 23, l'1 di notte a Natale e Capodanno) e impianti sportivi. Per farlo il fattore di riproduzione deve essere sotto la soglia di 1 per sette giorni consecutivi e inferiore anche alla media svizzera su sette giorni.
Ciò vale attualmente per i cantoni romandi, ad eccezione di Berna e Obvaldo. «Ma abbiamo il sentimento che nei prossimi giorni la lista potrebbe ridursi», ha precisato Berset.
Qualora la situazione dovesse peggiorare ancora, ulteriori misure potrebbero essere adottate nelle prossime settimane. Il Consiglio federale farà una valutazione intermedia il 30 dicembre e a inizio di gennaio; poi deciderà se prendere nuovi provvedimenti.