In caso di penuria grave di gas, un'eventualità che non si può escludere in inverno visto quanto sta accadendo tra Ucraina e Russia, il Consiglio federale potrebbe imporre contingenti (fino a un mese), limitazioni e anche divieti all'uso di tale combustibile.
Tra le misure contemplate figura anche l'abbassamento delle temperature nei luoghi di lavoro ed eventualmente anche negli ambienti abitativi.
È quanto prevedono due ordinanze adottate mercoledì dal governo e inviate in consultazione fino al 22 settembre. Visti i tempi ristretti, gli ambienti interessati hanno solo tre settimane per dire la loro.
Lo scopo è informare gli attori coinvolti
Le risposte alle due ordinanze – una sul divieto e limitazione dell'utilizzo di gas e l'altra sul contingentamento – verranno esaminate dal Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) che poi, entro la fine di ottobre, presenterà al Consiglio federale un rapporto in merito.
La consultazione ha lo scopo di informare tempestivamente gli attori coinvolti sui loro compiti e sui loro doveri nel caso in cui si verifichi una penuria e di permettere alle cerchie interessate di presentare le loro richieste.
Si sceglierà la variante più indolore
Commentando davanti ai media le decisioni adottate mercoledì dal governo, il «ministro» dell'economia, Guy Parmelin, ha sottolineato che le misure di risparmio di gas, ed eventualmente di corrente, verrebbero applicate solo in caso di comprovata necessità e, se possibile, per un periodo limitato.
L'idea di fondo, ha aggiunto il consigliere federale, è quella di scegliere la variante più indolore possibile. Solo in caso di grave penuria verrebbero adottati tutti i provvedimenti di risparmio.
Cosa succede in casi estremi?
Entrando più nei particolari, in caso di situazione grave, e dopo che le misure di risparmio non hanno dato esito positivo, potrebbe essere ordinato l'abbassamento a 19 gradi della temperatura negli ambienti abitativi, come anche la riduzione della temperatura dei boiler a 60 gradi.
«Toccherà ai Cantoni far rispettare queste disposizioni», ha aggiunto il «ministro» dell'UDC, anche se non è nostra intenzione instaurare uno stato di polizia. Insomma, diamo fiducia alla popolazione, ha detto.
Oltre a ciò, potrebbe venir vietato il riscaldamento delle abitazioni vuote, come la case di vacanza, purché ciò non provochi danni alle struttura (ad esempio a causa dell'umidità). Sarebbero interessati da limitazioni e divieti saune, piscine, nonché centri wellness.
Parmelin ha tuttavia voluto sottolineare che si cercherà di modulare simili provvedimenti adattandoli costantemente alla situazione del momento, tenendo anche conto delle specificità regionali, dal momento che vi sono zone del paese che più di altre dipendono dal gas, come la Svizzera tedesca.
Impossibile non intervenire sulla domanda
Ad ogni modo, ha spiegato Parmelin, per evitare il peggio il governo si è già mosso nei mesi scorsi per rafforzare l'approvvigionamento di gas in vista del prossimo inverno.
Questo settore costituisce riserve fisiche nei Paesi limitrofi e acquista opzioni per ulteriori forniture di gas non russo. Tuttavia, poiché la Svizzera non dispone di una propria produzione di gas naturale né di impianti per lo stoccaggio, si deve intervenire anche sulla domanda.
Gli strumenti: interventi a cascata
Esponendo più dettagliatamente gli strumenti a disposizione per limitare il consumo di gas, il «ministro» dell'economia ha ricordato che per agire sulla domanda, l'Approvvigionamento economico del Paese (AEP) potrà ricorrere a diverse misure.
Si va dagli appelli al risparmio in caso di penuria imminente, all'ordinare la commutazione degli impianti bicombustibili al sopraggiungere di una penuria, dal limitare e vietare l'utilizzo del gas per determinati impieghi, all'introdurre per il tramite di un'ordinanza contingenti per i clienti non protetti, inasprendo le limitazioni e pronunciando altri divieti
Le limitazioni dell'utilizzo e i divieti si traducono innanzitutto in perdite a livello di comfort, ha ammesso Parmelin. Tuttavia, beni e servizi d'importanza vitale non devono essere compromessi.
Abbassare i termosifoni, anche in casa
In primo piano vi sono diminuzioni della temperatura ambiente e della temperatura dell'acqua, soprattutto nei luoghi di lavoro. Le riduzioni della temperatura potrebbero essere estese anche agli ambienti abitativi.
In Svizzera le economie domestiche private consumano più del 40% cento del gas. Escluderle vorrebbe dire rinunciare a cospicui risparmi sui consumi di gas, ha affermato Parmelin.
Altre misure, i contingenti
Se tali provvedimenti dovessero rivelarsi insufficienti, è possibile ridurre il consumo di gas assoggettando al contingentamento gli impianti a monocombustibile. Anche in questo caso i provvedimenti verrebbero introdotti tramite ordinanza.
Il contingentamento progressivo riguarda tutti i consumatori ad eccezione di quelli protetti, ovvero le economie domestiche private cui si aggiungono ospedali, case per anziani e case di cura, polizia e pompieri.
Questa categoria comprende anche l'approvvigionamento di acqua potabile e di energia, la depurazione delle acque di scarico, lo smaltimento dei rifiuti e la pulizia degli scambi ferroviari per evitare l'accumulo di neve o ghiaccio al fine di non ostacolare il traffico ferroviario, ha puntualizzato Parmelin.
Il Consiglio federale stabilisce il tasso di contingentamento al momento dell'emanazione dell'ordinanza, in base alla gravità della penuria. In linea generale il periodo di validità della misura è di un mese.
Scambio di contingenti
L'Organizzazione d'intervento in caso di crisi (OIC) è responsabile dell'esecuzione e del controllo del contingentamento e comunica eventuali anomalie al settore specializzato Energia dell'AEP.
Le aziende interessate dal contingentamento possono scambiarsi contingenti non utilizzati mediante un pool comune. Sarebbe così possibile contenere i danni economici. L'organizzazione del commercio di contingenti è di competenza dell'economia.
Durante la consultazione verrà visionato anche il testo dell'ordinanza sulla commutazione degli impianti bicombustibili. Vista la situazione attuale, l'esecutivo ha delegato al DEFR la messa in vigore della norma. La commutazione degli impianti bicombustibili ad altri vettori energetici dovrebbe consentire di ridurre in tempi brevi il consumo di gas del 15-20%.