COVID-19 Specialista di pandemie, medico: che ruolo ha Ignazio Cassis in Consiglio federale?

di Jennifer Furer

27.3.2020

Ignazio Cassis, consigliere federale e capo del dipartimento federale degli affari esteri, è un grande esperto di epidemie e pandemie.
Ignazio Cassis, consigliere federale e capo del dipartimento federale degli affari esteri, è un grande esperto di epidemie e pandemie.
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Il fatto che Ignazio Cassis (PLR) praticamente non appaia più in pubblico suscita critiche, ancor di più perché il consigliere federale è uno specialista in pandemie, nonché il solo medico nel Governo. La presidente del PLR Petra Gössi lo difende.

Il consigliere federale Ignazio Cassis ha già subìto diverse critiche nel corso dei suoi due anni e mezzo di mandato. Il capo del Dipartimento federale degli affari esteri non è particolarmente amato, soprattutto dalla sinistra, che lo descrive come un opportunista che manca di leadership.

D’altronde, l’approccio del ticinese in materia di politica estera – in particolare per ciò che riguarda il dossier sull’UE – suscita il malcontento della coalizione rossoverde. Inoltre, Cassis è chiaramente poco popolare presso la maggioranza degli elettori.

Nel barometro elettorale della SRF del febbraio 2019, il 24% delle persone intervistate ha giudicato «per nulla simpatico» il 58enne, che figura di fatto all’ultimo posto nella classifica dei consiglieri federali.

Oggi, in piena emergenza coronavirus, una nuova ondata di critiche travolge Ignazio Cassis, accusato di non essere sufficientemente presente. Dall’inizio della crisi, tutti i consiglieri federali si sono presentati davanti ai media per delle conferenze stampa, salvo lui.

Ignazio Cassis lavora dietro le quinte

E tuttavia, come ex medico cantonale e specialista in pandemie, dovrebbe stagliarsi come la figura predestinata ad affrontare l'emergenza. Il ticinese svolgeva la sua attività di medico all’epoca in cui imperversavano la SARS e la pandemia influenzale del 2009 (influenza A H1N1).

La consigliera nazionale PLR Doris Fiala non pensa che la mancanza di presenza pubblica di Ignazio Cassis sia oggi una buona ragione per mettere in discussione le sue competenze e il suo approccio.

«Sono convinta che il consigliere federale [Ignazio] Cassis operi dietro le quinte», afferma Doris Fiala. Come medico e, soprattutto, come esperto nel campo delle questioni epidemiologiche, è molto importante il suo lavoro "silenzioso", spiega. «Sono felice di saperlo e ho anche fiducia in lui.»

Anche la presidente del PLR Petra Gössi sostiene il suo consigliere federale. «Come gli altri, Cassis dà il suo contributo per superare la crisi e lavora senza sosta.» Gössi afferma di essere in contatto regolare con lui e con la consigliera federale Karin Keller-Sutter.

Sulla stessa lunghezza d’onda: la consigliera nazionale PLR Doris Fiala e la presidente del PLR Petra Gössi sostengono Ignazio Cassis.
Sulla stessa lunghezza d’onda: la consigliera nazionale PLR Doris Fiala e la presidente del PLR Petra Gössi sostengono Ignazio Cassis.
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Ignazio Cassis dirige attualmente «la più grande operazione di rimpatrio della storia» per centinaia di cittadini svizzeri all’estero, precisa Gössi. «Innumerevoli persone attendono con impazienza e contano su di lui. L’operazione è stata lanciata con successo e procede ora a pieno regime», prosegue.

Secondo la presidente del PLR, il fatto che qualcuno si presenti costantemente davanti ai media o meno non è il criterio principale per valutare la qualità del suo lavoro. «Sono sicura che Cassis apporti la sua esperienza in campo medico a tutto il Consiglio federale, poiché è l’insieme del Governo che decide le misure da intraprendere.» Gössi spiega che Cassis, malgrado le sue conoscenze e competenze, si mantiene un passo indietro anche per rispetto nei confronti di tutto il consiglio, evitando di mettersi in evidenza.

Ignazio Cassis alla guida del Dipartimento della salute?

È naturale che il consigliere federale Alain Berset, come capo del dipartimento federale dell’interno e dunque dell’Ufficio federale della salute pubblica, debba rispondere a numerose domande e sia dunque sotto le luci dei riflettori, osserva Petra Gössi.

Guardando indietro e considerando le sue competenze in quanto ex medico cantonale e specialista in campo di epidemie e pandemie, è forse stato un errore non aver nominato Ignazio Cassis alla guida del Dipartimento della salute quando il Consiglio federale ha proceduto alla ripartizione dei dipartimenti? «No, stima Petra Gössi. La ripartizione dei dipartimenti all’interno del Consiglio federale è stata studiata.»

L’istituzione competente, l’Ufficio federale della salute pubblica, diretto dal consigliere federale Alain Berset, conta numerosi esperti che fanno un «lavoro eccellente», afferma. «Cassis ha un’altra funzione importante all’interno del governo», prosegue Gössi.

L’eventuale candidatura di Ignazio Cassis alla guida del Dipartimento della salute si è scontrata con una tenace opposizione nel 2017. La ragione: Cassis è stato presidente dell'associazione mantello di alcune assicurazioni malattia "curafutura" dal 2012 al 2017. Questa sua vicinanza ad assicuratori privati in particolare e più in generale alle compagnie di assicurazioni malattia ha reso impossibile la sua nomina a capo del dipartimento della salute.

Un cambio è sempre possibile, ma ...

Il politologo Claude Longchamp afferma che in qualsiasi momento sarebbe possibile un cambio di dipartimento, anche in piena emergenza coronavirus: Cassis potrebbe essere proposto da qualunque consigliere federale nel corso di qualunque sessione. «Tuttavia, nella situazione attuale, penso che ciò invierebbe un segnale sbagliato.»

Per più di trent’anni, il politologo Claude Longchamp ha analizzato per la SFR le elezioni e le votazioni negli studi di Zurigo Leutschenbach, nel quartiere di Oerlikon.
Per più di trent’anni, il politologo Claude Longchamp ha analizzato per la SFR le elezioni e le votazioni negli studi di Zurigo Leutschenbach, nel quartiere di Oerlikon.
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Durante la recente elezione del Consiglio federale, il PLR aveva proprio sottolineato la stabilità della sua composizione, tanto in fatto di partiti politici che sul piano personale. «Dopo l’elezione, nessuno ha chiesto di cambiare dipartimento, anche se ci sono state alcune discussioni alimentate poi nei media. Non vedo alcuna ragione di cambiare tutto ora», afferma Claude Longchamp.

Buoni voti per Alain Berset

Claude Longchamp sottolinea ugualmente il buon lavoro realizzato da Alain Berset, sul piano professionale, nella comunicazione e come persona. Paragonato a Berset, Cassis manca di esperienza, spiega Longchamp.

«A ciò si aggiunge il sostegno del Parlamento», prosegue il politologo. Durante l’elezione del Consiglio federale, Alain Berset ha ottenuto 240 voti in parlamento, mentre Ignazio Cassis ne ha ricevuti 145. «Non ci sono soltanto le qualifiche del Signor Cassis in quanto medico che si prestano ad un’eventuale candidatura a capo del Dipartimento della salute.»

Il sistema permette comunque a Cassis di apportare la sua esperienza all’interno del consiglio, indica. «Penso che il Consiglio federale debba ora attenersi alle sue priorità, agire in maniera collegiale e che ciascuno debba lavorare sul suo dossier: l'emergenza coronavirus per Berset, il dossier europeo per Cassis», osserva Longchamp.

Per la sua professionalità e le sue competenze in comunicazione, il consigliere federale Alain Berset riceve gli elogi dei politologi.
Per la sua professionalità e le sue competenze in comunicazione, il consigliere federale Alain Berset riceve gli elogi dei politologi.
Keystone

Cassis attivo sulle frontiere con l'Italia

Secondo il portavoce del Consiglio federale André Simonazzi, per ogni decisione da prendere tutti i consiglieri federali – compreso Ignazio Cassis – apportano all’interno del consiglio la propria esperienza politica e le proprie conoscenze specialistiche.

«All’atto della delibera sono richieste le competenze e le sensibilità politiche di tutti i consiglieri federali», spiega André Simonazzi. Tuttavia, prosegue, il dossier sulle epidemie e pandemie è sotto la responsabilità del Dipartimento federale dell’interno e dunque dell’Ufficio federale della salute pubblica, dove le misure sono preparate da alcuni specialisti.

André Simonazzi aggiunge che il consigliere federale Ignazio Cassis si impegna vivamente a favore delle decisioni del Consiglio federale, tanto sul piano politico che nelle relazioni pubbliche. «Come capo del DFAE, è stato molto attivo con i suoi omologhi in Italia per risolvere le questioni frontaliere.»

André Simonazzi precisa anche che Cassis ha intrattenuto contatti con il governo cantonale ticinese in stretta collaborazione con Alain Berset. «È anche stato molto attivo nella comunicazione in italiano, in cooperazione con gli altri membri del Consiglio federale.»

Infine, aggiunge, come capo del DFAE, Ignazio Cassis ha mantenuto i contatti con gli Svizzeri all’estero, in particolare sui social network.

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