Casse malati L'impennata dei premi provoca il rimescolamento della clientela

bt, ats

1.6.2023 - 00:30

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Il deciso aumento dei premi di cassa malati per il 2023 ha provocato dei cambi di compagnia senza precedenti fra gli assicurati. KPT ha ad esempio guadagnato oltre 195'000 clienti, mentre Helsana e Assura ne hanno persi parecchi per strada.

1.6.2023 - 00:30

L'incremento messo a segno da KPT è un record: mai una cassa malati aveva registrato una simile crescita dall'introduzione dell'assicurazione di base obbligatoria nel 1996, indica in un comunicato il portale di confronti internet Comparis. La società bernese ha visto la propria clientela salire del 55%.

Una delle grandi sconfitte è invece la vodese Assura, che ha perso 89'000 assicurati, il che significa un calo di quasi il 10%. In termini percentuali, il peggior risultato è il -21% accusato da Atupri (-40'500). Cifre in brusco ribasso pure per Helsana (-84'000, -5,6%), che rimane sempre la numero due del settore alle spalle di CSS (-10'800, -0,7%).

Comparis ricorda che in generale queste fluttuazioni si ripercuotono sul livello delle fatture a breve termine. «Chi registra una forte crescita della clientela e ha poche riserve, l'anno successivo deve aumentare i premi più della concorrenza», spiega, citato nella nota, l'esperto del ramo Felix Schneuwly.

Modelli

Circa il 31% degli adulti dichiara di avere un'assicurazione di base standard, mette in risalto ancora Comparis, facendo riferimento a un sondaggio rappresentativo condotto fra 1035 persone. Un valore stabile da anni: nemmeno l'impennata dei premi ha cambiato la situazione.

Ci sono state invece novità negli altri modelli, con quello medico di famiglia o HMO (poliambulatori) che ha perso popolarità. Nel 2023 lo ha scelto il 47%, un tasso inferiore al 55% del 2021 e al 53% del 2022. Sono invece in progressione gli «altri» e spesso nuovi modelli assicurativi, ora al 5%.

Stenta a decollare il modello Telmed, offerta che prevede una prima consulenza virtuale. A usufruirne è il 16%, quota poco variata rispetto al 2022. La crescente necessità degli assicurati di accedere in modo rapido e diretto all'aiuto personale rende comprensibile questo scarso entusiasmo, scrive Comparis.

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