Coronavirus Blocher: «Ecco a cosa servono le frontiere»

ATS

12.3.2020 - 15:37

Blocher punta il dito contro una perdita di sovranità.
Blocher punta il dito contro una perdita di sovranità.
Source: KEYSTONE/MELANIE DUCHENE

Secondo l'ex consigliere federale Christoph Blocher quanto sta accadendo dimostra l'importanza dello Stato nazionale e delle frontiere.

Non perché i virus non possano attraversare i confini, ma perché solo frontiere chiare attribuiscono precise responsabilità e permettono di prendere misure ed effettuare controlli.

«L'epidemia di coronavirus deve aprirci gli occhi su quanto rapidamente costrutti lontani dalla realtà quali uno Stato mondiale o una Federazione europea di nazioni vadano a rotoli», afferma l'ex ministro di giustizia in un contributo pubblicato sulla Weltwoche. «Lo Stato nazionale rimane tuttora l'entità maggiormente in grado di assumersi responsabilità e di trovare una soluzione alla gran parte dei problemi», argomenta il 79enne.

Successo svizzero perché non si lascia ad altri decidere

La ricetta di successo della Svizzera consiste ormai da tempo di essere economicamente aperta al mondo, ma nel contempo di non lasciare ad altri il diritto di decidere sul futuro del paese. «A nessuno e mai», sottolinea l'ex vicepresidente UDC.

Sì a relazioni cordiali con altri Stati, scambi sociali ed economici: ma non bisogna cedere sovranità, occorre preservare il proprio margine di manovra.

«A causa della libera circolazione delle persone la Svizzera si può difficilmente proteggere dalla malattia importata dal Norditalia», prosegue l'imprenditore. E anche l'Austria, che voleva controllare meglio la frontiera al Brennero, si è vista sgridare da Bruxelles. La presunta libertà delle frontiere aperte si trasforma in un pericolo in caso di crisi, si dice convinto Blocher.

«Quando la situazione si fa seria ciascuno pensa per sé»

Inoltre quando la situazione si fa seria ciascuno pensa per sé. La Germania ha bloccato una fornitura di 240'000 mascherine alla Svizzera, acquistata dalla Confederazione attraverso un importatore dalla Cina.

Questo, secondo Blocher, deve aprire gli occhi su altri settori, per esempio sui quello energetico. A suo avviso l'idea di affidarsi sempre di più alla produzione estera è pericolosa. «Crediamo veramente che in caso di penuria di corrente la Germania o la Francia terrebbero conto anche delle nostre necessità? Nonostante i contratti, sovrano è chi decide lo stato di necessità e si impone».

L'energia è essenziale per un paese, molto dipende da lì, sottolinea Blocher. E un discorso simile può essere fatto a suo avviso per l'approvvigionamento alimentare.

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