Stupefacenti Il progetto pilota sulla cannabis a Basilea Campagna è un successo, ecco perché

ceel, ats

2.7.2024 - 10:46

Dal progetto pilota in corso a Basilea Campagna è emerso che i partecipanti stanno progressivamente passando da modalità di assunzione della cannabis "tradizionali" ad alternative "meno dannose per la salute", come quelle rappresentate dai cosiddetti "edibles". (Foto simbolica)
Dal progetto pilota in corso a Basilea Campagna è emerso che i partecipanti stanno progressivamente passando da modalità di assunzione della cannabis "tradizionali" ad alternative "meno dannose per la salute", come quelle rappresentate dai cosiddetti "edibles". (Foto simbolica)
Keystone

I consumatori di cannabis preferiscono assumerla in modalità «meno rischiose per la salute» rispetto a quella tradizionale.

2.7.2024 - 10:46

In una prima valutazione intermedia dello studio pilota in corso a Basilea Campagna, pubblicata oggi, è stato riscontrato che i partecipanti comprano sempre più prodotti a base di canapa sotto forma di alimenti -i cosiddetti edibles -, estratti o liquidi da vaporizzare.

Il progetto in corso ad Allschwil (BL), che prende il nome di Grashaus Projects ed è sovvenzionato dall'azienda elvetica Sanity Group, è il primo in Europa nel suo genere: i prodotti sono venduti in luoghi designati in cui vi sono degli specialisti in grado di fornire informazioni, assistenza e indicazioni circa un uso più sicuro.

Lo si legge in una nota odierna diramata da Grashaus Projects.

Cosa dice il capo della ricerca?

«Il fatto che siamo riusciti a ottenere un tale successo iniziale grazie alla consulenza specialistica mirata fornita nei punti vendita lascia ben sperare», ha dichiarato il professor Michael Schaub, responsabile dello studio, citato nel comunicato.

«Speriamo di destigmatizzare l'uso della cannabis, di creare delle fondamenta basate su evidenze per un ulteriore dibattito sulla legalizzazione in Svizzera e di poter dimostrare a lungo termine che un'ampia gamma di prodotti di alta qualità può rappresentare per i consumatori una vera alternativa al mercato non regolamentato», ha proseguito il ricercatore.

Schaub riveste anche il ruolo di direttore scientifico presso l'Istituto svizzero di ricerca sulla salute pubblica e sulle dipendenze (ISGF), che conduce il progetto pilota.

Chi consuma che cosa?

Il consumo medio di fiori di cannabis e hashish per partecipante è stato stabile all'inizio del progetto pilota, ma circa quattro mesi dopo è stata registrata una leggera diminuzione: i partecipanti hanno infatti preferito optare per le alternative sopracitate, la cui vendita è aumentata nel frattempo del 50%.

Finora 700 persone hanno preso attivamente parte al progetto e tra queste si conta una quota maschile dell'80%.

Grashaus Projects ha ricevuto l'autorizzazione dall'Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) nel 2023 e può accogliere un massimo di 3950 partecipanti.

Al momento nei punti vendita sono stati venduti circa 5000 prodotti a base di cannabis, tra cui 35 chilogrammi di fiori e quattro di hashish, il ricavato della lavorazione della resina della pianta, noto in italiano anche come «fumo».

Si acquista meno al mercato nero

Lo studio ha mostrato che i consumatori che vi partecipano si sono rivolti sempre meno a «fornitori» attivi nel mercato illegale: se prima di Grashaus Projects i fumatori compravano prodotti attraverso vie non conformi alla legge circa 20 volte al mese, la quota è scesa nel frattempo a 10.

Il prezzo di vendita dei fiori di cannabis si aggira al momento tra gli 8 e i 12 franchi ma, per surclassare la concorrenza del mercato nero, si prevede che saranno ritoccati al ribasso.

ceel, ats