Parlamento Asini, muli e bardotti devono poter vivere con i loro simili

mp, ats

10.11.2022 - 14:15

Asini, muli e bardotti devono poter vivere a contatto con i loro simili. Il Consiglio federale propone al plenum di accogliere una mozione di Anna Giacometti (PLR/GR) che chiede di adeguare in tal senso l'ordinanza sulla protezione degli animali.

Alcuni asini al pascolo in un'immagine illustrativa d'archivio.
Alcuni asini al pascolo in un'immagine illustrativa d'archivio.
© Ti-Press / Ti-Press

Attualmente l'ordinanza non distingue i cavalli ("equus caballus") dagli asini ("equus asinus"), dai muli (un incrocio tra il maschio dell'asino e la femmina del cavallo ndr) e dai bardotti (un incrocio tra la femmina dell'asino e un cavallo stallone ndr).

Secondo l'autrice della mozione, è indiscutibile che asini e cavalli differiscano sul piano morfologico, fisiologico e, soprattutto, compartimentale. I cavalli non possono perciò essere dei partner sociali per asini, muli e bardotti e viceversa.

Giacometti spiega anche che asini, muli e bardotti necessitano di regole particolari per la detenzione: gli asini, per esempio, sono molto sensibili al freddo e all'umidità poiché, a differenza dei cavalli, il loro mantello non è idrorepellente. Devono quindi poter accedere in qualsiasi momento a un riparo, indipendentemente dal tempo che trascorrono all'aperto.

Nella sua risposta odierna, il Consiglio federale raccomanda di accogliere l'atto parlamentare, relativamente all'aspetto del contatto sociale di asini, muli e bardotti con i loro simili. Secondo il Governo, invece, le altre esigenze, quali un accesso permanente a un riparo/area asciutta e a controlli sanitari regolari, sono invece già soddisfatte dall'ordinanza.

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