Guerra Amherd: «Il "no" alla riesportazione di armi fatica a essere capito in Europa»

bt, ats

19.2.2023 - 11:41

La consigliera federale Viola Amherd.
La consigliera federale Viola Amherd.
Keystone

Alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco la ministra della difesa Viola Amherd ha dovuto spiegare a diversi colleghi europei perché la Svizzera, in virtù della sua neutralità, non può consentire la riesportazione di materiale bellico in Ucraina.

Una posizione che però ha faticato a fare breccia fra i suoi interlocutori, rivela la stessa consigliera federale.

«Ho spiegato che la Svizzera non può esportare armi verso Paesi in guerra. Questo è stato capito», afferma Amherd in un'intervista accordata a Le Temps ieri sera. Discorso diverso per quel che riguarda il divieto di riesportazione, in merito al quale le ragioni elvetiche non sono state comprese, aggiunge la vallesana.

Amherd ha comunque informato i presenti che il tema è d'attualità nella Confederazione, sia tra i politici sia tra la popolazione. «In Parlamento si sta discutendo una modifica della legge in materia. Potrebbero quindi esserci dei cambiamenti». Berna ha finora respinto le richieste di tre Paesi (Spagna, Germania e Danimarca), che intendevano riesportare materiale bellico svizzero.

Amherd ha ricordato che la Confederazione sostiene l'Ucraina in altri modi, ad esempio tramite l'aiuto umanitario e lo sminamento. Ha inoltre ripreso tutte le sanzioni dell'Ue contro la Russia. «Questo è molto apprezzato», ha commentato la consigliera federale, secondo cui è importante che la Svizzera eviti di restare isolata.

Sull'eventuale espulsione di diplomatici di Mosca, la titolare del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) è rimasta vaga, sottolineando come ci siano diverse possibilità di azione prima di arrivare a tal punto.

La ministra ha poi chiesto maggiori risorse per l'esercito, parlando di lacune attuali provocate da risparmi passati. In merito ai nuovi caccia, ha assicurato che, dopo aver discusso a Monaco con il produttore americano Lockheed Martin, la prima fornitura di F-35 è sempre prevista per il 2027. Per quel che concerne la cooperazione internazionale sulla sicurezza, Amherd ritiene che vadano aumentati i contatti con Nato e Unione europea: discussioni sono in corso in questo senso.

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