Difesa svizzeraAmherd: «Il conflitto in Ucraina non ci ha affatto sorpresi»
lt, ats
5.5.2022 - 22:38
La guerra in Ucraina «non ha per niente sorpreso» il Dipartimento della difesa e l'Esercito, sebbene ciò venga talvolta sostenuto. Lo ha affermato giovedì sera la consigliera federale Viola Amherd durante un evento dell'UDC a Holziken (AG).
05.05.2022, 22:38
05.05.2022, 23:15
SDA
Il suo dipartimento aveva già segnalato lo scorso novembre nel rapporto sulla politica di sicurezza che la Russia era «sempre più bellicosa» e che «potrebbe anche provocare un conflitto armato in Europa», ha dichiarato la Amherd durante il suo discorso.
Il rapporto affermava anche che la Russia potrebbe creare fatti militari che portano a un'escalation. Ma «praticamente nessuno ha preso nota di queste constatazioni», ha detto la consigliera federale dell'Alleanza del Centro.
Il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS) e le forze armate – ha aggiunto – hanno invece «sempre preso in considerazione» l'attuale situazione di minaccia nella loro pianificazione degli ultimi anni.
La Amherd ha inoltre sostenuto che l'esercito svizzero è «ben messo, anche rispetto ad altre forze armate in Europa». E pure l'orientamento della politica di sicurezza elvetica e dei suoi strumenti è corretta, «anche in considerazione della brutale guerra in Ucraina».
Le critiche
Due settimane fa la Delegazione delle Commissioni della gestione (DelCdG) delle Camere federali aveva aspramente criticato la Delegazione Sicurezza (DelSic) del Consiglio federale – composta dalla Amherd, dalla ministra della giustizia e polizia Karin Keller-Sutter e dal ministro degli esteri Ignazio Cassis – in relazione alla guerra in Ucraina.
Secondo la DelCdG, la DelSic e il Comitato ristretto Sicurezza – comprendente il segretario di Stato del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), il direttore del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) e il direttore dell'Ufficio federale di polizia – erano responsabili del fatto che il Consiglio federale nel suo insieme fosse «così impreparato alla crisi».
La DelCdG aveva inoltre commentato l'assenza del capo dell'esercito Thomas Süssli o di altri alti ufficiali alle riunioni tenute dal Comitato ristretto Sicurezza dallo scoppio della guerra affermando «che sembrerebbe che l'opinione prevalente in seno al Dipartimento della difesa e al Consiglio federale è che la questione della guerra in Ucraina non riguardi l'esercito».