Ticino Unitas, molestie per più di 25 anni: i vertici devono andarsene

SwissTXT / Red

25.1.2023 - 18:21

La sede dell'associazione a Tenero
La sede dell'associazione a Tenero
Unitas

Il Consiglio di Stato ticinese risponde ai dubbi sollevati dalle segnalazioni di molestie sessuali avvenute in seno a Unitas e pretende che sia rinnovato completamente il comitato dell'Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana.

SwissTXT / Red

Gli accertamenti su quanto avvenuto in seno all’Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana (Unitas) hanno fatto emergere segnalazioni di molestie sessuali in un periodo di oltre 25 anni: dal 1994 al 2021, ma soprattutto dopo il 2000.

Tutte sono ascrivibili alla stessa persona, un ex dirigente anche ai vertici delle due fondazioni collegate.

Lo rivela il Consiglio di Stato che ha diffuso le risposte alle interrogazioni di alcuni deputati (i primi firmatari sono Marco Noi e Matteo Pronzini) che chiedevano di fare luce su quanto emerso dalle verifiche dell’esperta cui è stato chiesto di procedere all’audit.

Ben 19 segnalazioni e 17 persone ascoltate

Il Governo condivide la necessità di fare piena chiarezza, ma nel rispetto della personalità delle persone coinvolte. Soprattutto, si legge nella nota governativa, di chi ha testimoniato su quanto patito in prima persona o da altri.

Complessivamente sono giunte 19 segnalazioni. Inoltre sono state raccolte le testimonianze di 17 persone, alcune delle quali ancora attive in seno a Unitas, tra cui 6 dipendenti, 3 direttori e 7 membri di comitato.

L’azione del Governo, come reso noto dalle stesse autorità, ha avuto due obiettivi: comprendere i motivi per i quali le molestie sessuali siano potute avvenire senza essere percepite e affrontate «in modo tempestivo e adeguato» e predisporre gli strumenti affinché una situazione di «tale gravità» non accada di nuovo.

I vertici devono essere rinnovati completamente

Il Cantone, per ristabilire il rapporto di fiducia con Unitas alla base del sostegno pubblico, ha anche chiesto la sostituzione di tutti i membri del comitato dell'Associazione ciechi e ipovedenti della Svizzera italiana.

La serie di misure, decise alla luce di quanto emerso dall'audit esterno, riguarda anche la revisione dello statuto e l’introduzione di nuove regole interne.

Tra le altre cose, Unitas dovrà procedere alla valutazione del rapporto di impiego del direttore e l'entrata nel comitato di un rappresentante dello Stato.

Si esclude però il commissariamento dell’intera direzione di Unitas.

Il rapporto non sarà reso pubblico

Gli elementi sugli abusi raccolti, si legge nella nota, non mettono in discussione la qualità del servizio offerto all’utenza.

Quanto emerso non diventerà però di dominio pubblico tramite una pubblicazione integrale del rapporto, già anonimizzato, consegnato all'Esecutivo cantonale.

Le persone coinvolte sono già state informate di quanto emerso il 16 dicembre 2022, come pure della possibilità di rivolgersi al servizio di aiuto alle vittime e di poter avere una restituzione individuale da parte dell'esperta esterna, l'avvocata Raffaella Martinelli Peter.

Bertoli non si è astenuto

A chi chiedeva delucidazioni sulla posizione di Manuele Bertoli che di Unitas è stato ai vertici dal 2002 fino all'elezione in Governo nel 2011, il Consiglio di Stato specifica che durante le discussioni sul caso non si è astenuto e di non ritenere necessario fare una discussione in sua assenza.

In una nota alla RSI il consigliere di Stato, quanto alla sua non astensione, precisa che durante la seduta di fine 2022, il Governo doveva prendere atto dei risultati dell’audit su Unitas e formulare eventuali osservazioni. Ha preso atto del rapporto unitamente ai colleghi senza esprimere nessun commento.