Una sorta di progetto pilota La mindfulness entra in classe ad Arbedo-Castione: «Un aiuto per docenti e allievi»

Sara Matasci

2.12.2024

Immagine d'illustrazione
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archivio Ti-Press

Si è tenuta il 1° ottobre, nell'Istituto scolastico di Arbedo-Castione, la prima lezione di questa pratica, indirizzata ai docenti interessati. L’obiettivo è quello di permettere di capire i benefici per loro e per gli allievi, e di apprendere delle pratiche che possono poi replicare in classe. Si tratta di una sorta di progetto pilota, che le promotrici si augurano possa interessare anche ad altre scuole.

Sara Matasci

Hai fretta? blue News riassume per te

  • Ha preso il via il 1° ottobre, nell'Istituto scolastico di Arbedo-Castione, una formazione-percorso dal titolo «ConosciAMOci» per i docenti interessati a scoprire i benefici della mindfulness.
  • La mindfulness è una pratica che consiste nel portare l’attenzione al momento presente, in modo intenzionale e non giudicante, senza rifiutare quel che si prova e senza lasciarsi trascinare dalle pressioni della vita quotidiana.
  • Si tratta quindi di un nuovo strumento per chi lavora nella scuola dell’infanzia e alle elementari del Comune per relazionarsi al meglio con i propri allievi e aiutarli nel loro percorso.
  • È in pratica una sorta di progetto pilota, che le promotrici - Sabrina Minola e Alessandra Decarli Giang - si augurano possa interessare anche ad altre scuole.

I docenti della scuola dell’infanzia e delle elementari di Arbedo-Castione hanno da quest'anno un nuovo strumento per relazionarsi al meglio con i propri allievi e aiutarli nel loro percorso: stiamo parlando della mindfulness, che tradotto significa consapevolezza.

Si tratta di una pratica che consiste nel portare l’attenzione al momento presente, in modo intenzionale e non giudicante, senza rifiutare quel che si prova e senza lasciarsi trascinare dalle pressioni della vita quotidiana, stando alla definizione di Jon Kabat Zinn, fondatore del «Center for Mindfulness in Medicine, Health Care and Society», e che ha contribuito a portare la mindfulness in Occidente.

Il 1° ottobre, infatti, ha preso avvio il progetto - una sorta di pilota - portato avanti proprio dall'istituto scolastico di Arbedo-Castione, ossia una formazione-percorso, dal titolo «ConosciAMOci», per i docenti interessati.

«L’obiettivo è quello di permettere loro di capire cos’è la mindfulness, i benefici che porta per loro stessi e per gli allievi, e di apprendere delle pratiche che possono poi replicare in classe», ci spiegano Sabrina Minola e Alessandra Decarli Giang, le due docenti che si occupano delle lezioni.

Sabrina Minola e Alessandra Decarli Giang del progetto «ConosciAMOci».
Sabrina Minola e Alessandra Decarli Giang del progetto «ConosciAMOci».
Progetto «ConosciAMOci»

Perché la necessità di un nuovo corso del genere?

Ma in sostanza cosa significa? Perché la necessità di un nuovo corso del genere? «Perché viviamo in una società molto richiedente sia da un punto di vista di stimoli che di richieste. I bambini sono immersi in questa realtà ed è sempre più importante e necessario insegnar loro ad ascoltarsi così come a trovare delle strategie per gestire gli stimoli, i pensieri e le loro emozioni», ci rispondono le due insegnanti.

E chi può farlo meglio della scuola, che raggiunge tutti i bambini? Bisogna però preparare i docenti a questo, dato che sono confrontati in classe con realtà estremamente diverse tra loro e con estrazioni socio-culturali, così come vissuti, molto sfaccettati e a volte anche dolorosi o traumatici.

Chi è Sabrina Minola
Sabrina Minola

Sabrina Minola, nata nel 1982 a Bellinzona, è mamma di due bambine di 4 e 7 anni. Dopo essersi laureata in Scienze della Comunicazione all'USI di Lugano, dal 2013 collabora come docente con l’Istituto della formazione continua. Dal 2018 lavora anche come segretaria per la Direzione scolastica di Arbedo-Castione.

Ma queste non sono le uniche difficoltà con le quali i docenti di oggi devono confrontarsi. «È vero. Infatti oltre a ciò si è intensificato il numero di allievi che presentano diagnosi di ADHD (sindrome da deficit di attenzione, con o senza iperattività), disturbi del comportamento (oppositivo-provocatorio) o delle particolarità sul piano affettivo, emotivo e/o relazionale», ci viene confermato.

Inoltre, più in generale, nelle classi - dove il numero di bambini è sempre più in crescita - è anche aumentato il numero di allievi che ha delle fragilità relative alla sfera dell'attenzione e della concentrazione, che fa fatica a restare sul compito, ad ascoltare le spiegazioni fino alla fine, a inibire stimoli esterni (uditivi, visivi) e interni (pensieri, sensazioni).

«Il docente è quindi confrontato con delle sfide quotidiane molto complesse per garantire a ogni bambino di essere accolto nei propri bisogni ed essere aiutato e valorizzato al fine di poter apprendere», aggiungono Sabrina e Alessandra.

I benefici della mindfulness a scuola

Da qui, appunto, l'idea di portare la mindfulness nelle scuole, che può rivelarsi di grande aiuto per gli allievi, in quanto propone loro un approccio diverso rispetto alla gestione delle proprie emozioni o all’impulso ad agire sulla base di ogni stimolo e di ogni pensiero.

È comunque già stato confermato, da uno studio del 2014 della ricercatrice della Columbia University Sarah Zoogmann, il beneficio che questa pratica arreca sul piano socio-emotivo dei bambini e il fatto che apporta un miglioramento delle funzioni cognitive.

È inoltre stato dimostrato che gli interventi orientati alla consapevolezza hanno un impatto positivo sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Dal punto di vista dei docenti invece, come ci spiegano ancora le due donne che si occupano dei corsi, «la mindfulness offre loro un valido contributo nel sostenere l’acquisizione delle competenze trasversali nei bambini poiché favorisce la capacità di autoregolazione e autocontrollo del corpo, così come di quella emotiva, aumenta la consapevolezza di sé e dei propri pensieri, la presenza nel "qui e ora" e quindi la concentrazione durante le lezioni, riducendo le distrazioni e l’agitazione motoria, e offre degli strumenti per ritrovare la calma quando necessario».

Dalla teoria alla pratica

Ma se la teoria può essere molto convincente e chiara, un altro aspetto è quello della pratica, che forse non è così semplice da applicare.

Ma anche per questo c'è una soluzione: «Nei nostri incontri proporremo anche pratiche di consapevolezza agli allievi del docente interessato, che potrà poi riproporle regolarmente ai suoi allievi».

E nel concreto che cosa significa? «Noi suggeriamo delle pratiche giocose volte a calmare il vortice dei pensieri, per imparare a sentire e comprendere le emozioni, per migliorare la concentrazione, per avere maggiore autostima e imparare ad accettarsi per come si è e che aiutano a sviluppare un senso di empatia e inclusività», ci rispondono ancora Sabrina e Alessandra.

Ecco com'è nata l'idea di portare la mindfulness nelle scuole

Ma com'è nata l'idea di portare la mindfulness nelle scuole? «Confrontandomi con una docente di sostegno pedagogico, sono venuta a conoscenza della mindfulness e da lì è nato il mio amore per questo "stile di vita", che mi ha portato ad approfondire la tematica e a frequentare due corsi per diventare istruttrice», ci risponde Sabrina.

La 42enne lavora dal 2018 come segretaria per la Direzione scolastica di Arbedo-Castione. «E grazie a questo lavoro sono entrata in contatto con un mondo che mi ha permesso di avvicinarmi a diverse problematiche riscontrate in sempre più bambini, sin dalla scuola dell’infanzia». 

Da qui la proposta di introdurre dei corsi di mindfulness per i docenti, che la direzione - dopo essersi informata per bene in merito - ha accettato.

Chi è Alessandra Decarli Giang
Alessandra Decarli Giang

Alessandra Decarli Giang è nata nel 1986 a Bellinzona ed è mamma di due bambini. Si è laureata a Zurigo in psicologia, specializzandosi nella fascia dell’infanzia e dell’adolescenza. Nell’ultimo decennio ha lavorato prima come docente di sostegno pedagogico presso le Scuole comunali del Bellinzonese e poi come psicopedagogista e coordinatrice psicopedagogica presso l’Unità Scolastica Differenziata di Bellinzona.

Insieme a lei, a portare avanti i corsi, c'è appunto Alessandra, classe 1986, la quale nell’ultimo decennio ha lavorato con bambini dalla scuola dell’infanzia alla quinta elementare, prima come docente di sostegno pedagogico e poi come psicopedagogista e coordinatrice psicopedagogica.

«Ho sempre nutrito un grande interesse per il mondo dello yoga e della mindfulness, al quale mi sono avvicinata solo in età adulta», ci racconta, aggiungendo che sulla spinta di questo interesse ha seguito prima un corso per diventare insegnante di yoga per bambini e adolescenti, e poi la formazione per diventare consulente mindfulness.

«Questo con lo scopo principalmente di un arricchimento personale e una maggiore consapevolezza, ma anche con la grande voglia di portare la mindfulness ai bambini nelle scuole, così che tutti possano beneficiarne», conclude Alessandra.

Da Arbedo verso altri istituti?

Entrambe le docenti ci hanno confidato di nutrire un forte desiderio di riuscire a portare la mindfulness anche all’interno di altre realtà scolastiche ticinesi, e non solo ad Arbedo-Castione.

Una cosa che non sembra così insensata, dal momento che questo metodo è tra l'altro già molto diffuso in America, Inghilterra e in generale nel nord Europa, dove sono già stati appurati gli effetti benefici che procura.

«La buona notizia è che intanto il progetto è già stato riconosciuto dalla Sezione delle scuole comunali (SeSco) come attività di formazione continua facoltativa e abbiamo anche già ricevuto delle richieste da alcuni docenti di altri istituti per delle consulenze», ci dicono infine Sabrina e Alessandra.

Il che fa buon sperare che il loro desiderio possa ben presto realizzarsi. Chi fosse interessato può contattare le responsabili del progetto all'indirizzo e-mail conosciamoci.mindfulness@gmail.com.