Lombardia Lombardia, la 'ndrangheta infiltra le ferrovie, in manette dirigente della GCF di Bellinzona

SDA

11.2.2022 - 13:02

In un blitz delle forze dell'ordine tra Milano e Varese sono state arrestate 15 persone e sequestrati 6,5 milioni di euro. Tra gli indagati anche un dirigente della GCF di Bellinzona.

Blitz anti 'Ndrangheta questa mattina in Lombardia. Immagine d'archivio.
Blitz anti 'Ndrangheta questa mattina in Lombardia. Immagine d'archivio.
KEYSTONE/EPA ANSA/CESARE ABBATE

Le autorità italiane hanno arrestato 15 persone (11 in carcere e quattro ai domiciliari) nell'ambito di un'inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano su presunte infiltrazioni della 'ndrangheta nei subappalti per lavori sulla rete ferroviaria.

Nell'inchiesta ci sono nomi noti in Ticino. Tra gli indagati c'è infatti anche il presidente della Generale costruzioni ferroviarie (GCF) del gruppo Rossi, basato a Roma, che è stata attivo nella realizzazione della galleria AlpTransit del Monte Ceneri.

L'imprenditore, come ricorda la RSI, risulta anche essere nel consiglio d'amministrazione della succursale svizzera della GCF che ha sede a Bellinzona. È accusato dagli inquirenti italiani «di aver preso parte a un'associazione a delinquere operante tra Varese e Milano» e di avere avuto «solidi e perduranti legami» con la 'ndrangheta assieme ad altri soggetti.

Le accuse

Il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale italiana, Rete ferroviaria italiana (RFI), è parte offesa.

Nell'ordinanza cautelare è contestata l'associazione per delinquere finalizzata a reati tributari e bancarotta e ad alcuni arrestati l'aggravante dell'agevolazione mafiosa, perché con un sistema di incassi «in nero» società riconducibili ai clan, attive tra il Varesotto e Isola Capo Rizzuto (Provincia di Crotone, Calabria), avrebbero sostenuto affiliati detenuti e le loro famiglie.

Alcuni «componenti» dell'associazione per delinquere hanno «agevolato la 'ndrina, facente capo alla 'locale' di Isola Capo Rizzuto, contribuendo al mantenimento finanziario dei detenuti e dei loro familiari» e «procurando falsi contratti di assunzione per far ottenere benefici premiali a soggetti colpiti da provvedimenti giudiziari». 

Il procedimento è in mano al procuratore facente funzione di Milano, Riccardo Targetti.  

Sequestrati oltre 6,5 milioni di euro

Sono stati sequestrati anche oltre 6,5 milioni di euro (oltre 6,8 milioni di franchi) per reati tributari.

Stando alle indagini, numerose imprese intestate a prestanome e riconducibili alla cosca della 'ndrangheta dei Nicoscia-Arena di Isola di Capo Rizzuto avrebbero ottenuto in subappalto lavori che Rfi appaltava a colossi del settore, come Generale costruzioni ferroviarie spa (Gcf) del Gruppo Rossi.

I rapporti tra le società che si aggiudicavano gli appalti e quelle riferibili alle cosche, che prendevano i subappalti, venivano schermati, secondo l'accusa, attraverso contratti di fornitura di manodopera specializzata, il cosiddetto «distacco di personale» previsto dalla legge. E ciò per eludere la normativa antimafia e le limitazioni in materia di subappalto previste per le imprese aggiudicatarie di commesse pubbliche.

I lavori di manutenzione della rete ferroviaria finiti al centro delle indagini, condotte dal Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata), riguardano diverse regioni e in prevalenza Lombardia, Veneto, Abruzzo, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia.