«Non è il primo caso» Inchiesta Cadei, pioggia di telefonate alla «helpline»

SwissTXT / pab

30.1.2020 - 17:19

La hotline per i clienti del Gruppo Cadei è tempestata di telefonate dopo l'inchiesta
La hotline per i clienti del Gruppo Cadei è tempestata di telefonate dopo l'inchiesta
Source: www.gruppocadei.ch

Continua la pioggia di telefonate alla «helpline» organizzata per rispondere ai clienti delle concessionarie multimarca del Gruppo Cadei coinvolte nell’inchiesta delle autorità ticinesi.

Anche oggi, giovedì, sono oltre un centinaio i clienti (e oltre 200 in totale da ieri) che hanno digitato il numero verde, istituito appositamente, per avere informazioni sullo «status» della propria vettura, acquistata dalle rivendite Cadei a Mendrisio, Grancia e Cadenazzo.

Il portavoce della polizia cantonale Renato Pizolli ha confermato giovedì l’ampiezza dell’inchiesta che nelle scorse ore ha portato all’arresto di quattro persone, tra cui proprio il titolare dell’azienda.

Vitalini: «Non è il primo caso, pure se non analogo»

Dal canto suo, il presidente del Touring Club Svizzero sezione Ticino Carlo Vitalini ha commentato la vicenda esprimendo «preoccupazione e sconforto», considerato che «non è il primo caso, pure se non analogo» e in cui sono coinvolti «personaggi particolari che si comportano, come si legge sui giornali, in maniera delinquenziale».

Ricordiamo che le persone in manette sono sospettate d’aver venduto per nuovi dei veicoli in realtà già immatricolati all’estero.

Avrebbero infatti omesso di riportare nei documenti presentati alla Sezione della circolazione a Camorino la data della prima «vera» immatricolazione dell'autoveicolo, facendo così figurare informazioni false sulla licenza di circolazione e non informando i clienti sull’effettiva età e situazione della garanzia di fabbrica.

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